giovedì 27 dicembre 2012

MAHATMA GANDHI


Gli uomini che aspirano ad essere liberi, difficilmente possono pensare di rendere schiavi gli altri.
Gandhi

sabato 22 dicembre 2012

STUPEFATTO ITINERARIA

Commento di una studentessa che ha partecipato allo Spettacolo Teatrale della compagnia Itineraria:


La settimana scorsa ho avuto lʼoccasione di assistere allo spettacolo teatrale Stupefatto, messo in scena dalla compagnia teatrale Itineraria, al fine di sensibilizzare i giovani al tema della droga. Tratto dall'omonimo romanzo autobiografico di Enrico Comi, ex tossicodipendente ora esperto in prevenzione dell'uso delle droghe, lo spettacolo ha  affrontato lʼargomento molto complesso con estrema semplicità, arrivando in modo diretto agli spettatori. é stata narrata la storia di un ragazzo, Rico, che quasi per gioco ha iniziato a fare uso di droghe. Prima con le canne, pensando che non facessero poi così male, poi con le droghe più pesanti, si è distrutto giorno dopo giorno la vita. Lui credeva di essere in grado di riuscire a smettere quando più lo desiderava. Ma, entrato ormai in un circolo vizioso, Rico non è più riuscito a riprendersi. Si drogava sempre più e sempre più spesso. Non riusciva a farne più a meno, non resisteva neppure un giorno senza. Voleva esplorare i confini della realtà, voleva arrivare dove allʼuomo non è concesso, voleva provare a vivere in una dimensione ultraterrena, dove tutto è permesso e tutto è concesso. 
Purtroppo però ogni azione porta con sé una conseguenza. E se un secondo sei leggero e spensierato, quello dopo potresti non riuscire a svegliarti, e rimanere in quella dimensione  tanto bella quanto fatale per sempre. Rico è andato in coma più volte e nonostante il grande rischio di morire, non è riuscito a smettere. La dipendenza è stata troppo forte ed 
una volta cascato nella trappola è quasi impossibile liberarsi. 
La droga distrugge: rende deboli e irriconoscibili. Può essere bello inizialmente: i problemi scompaiono e le preoccupazioni svaniscono. La realtà però rimane la stessa, le difficoltà vanno affrontate e superate. 
Il monologo dellʼattore mi ha lasciato un segno. La grande carica emotiva delle parole ha scaturito dentro di me un rifiuto totale verso le droghe. Nonostante sia risaputo che lʼuso di stupefacenti sia gravemente dannoso, non mi ero mai soffermata così tanto a pensare a quali rischi potesse procurare veramente. Lʼesperienza diretta e veritiera di questo 
ragazzo, salvatosi dal tunnel nero nel quale si era perso grazie anche allʼaiuto della famiglia, mi ha fatto riflettere su quanto alle volte possiamo essere superficiali. Rico non era un cattivo ragazzo, inizialmente non sapeva neppure cosa fossero le droghe. Tutto è iniziato come un gioco tra amici in una pineta. Poi ha iniziato a prenderci la mano e a divertirsi sempre di più, incoscienti dei problemi che questo gioco così divertente avrebbe causato loro. La droga gli ha rovinato la vita, togliendogli amore e rispetto. Tutto in lui era cambiato ma Rico non si era mai guardato veramente allo specchio chiedendosi chi fosse diventato fino al giorno in cui finalmente trovò la forza di andare avanti, superare questo 
grande ostacolo ed uscire da quella mostruosa dipendenza che lo stava portando alla morte. 
Ringrazio quindi la compagnia Itineraria per aver messo in scena uno spettacolo a parer mio molto riuscito. Il tema difficile e pesante è stato trattato con molta naturalezza, quasi da far credere che ci potesse essere un Rico in ognuno di noi. In unʼora e mezza sono stati distrutti tutti quei cliché che si sentono ormai troppo spesso “smetto quando voglio”, 
“una canna non fa male”, “se provi una volta non succede nulla”... Voglio così concludere con una citazione che forse più rappresenta il messaggio che si desiderava trasmettere ai giovani spettatori. 

“Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di 
questo biglietto è la vita.” 
Jim Morrison

domenica 16 dicembre 2012

CURE DIPENDENZE


I farmaci sostitutivi sono quelli utilizzati per “aiutare” la persona affetta da dipendenza nel suo arduo tentativo di ricostruirsi una vita. 
Credere che esista una sostanza o pastiglia che possa far smettere di usare droghe è di per sè fantascienza. 
Non esisterà MAI la pastiglia per smettere si fumare, bere, drogarsi, giocare d’azzardo ecc... Non esisterà mai perché usare droghe è un problema decisionale non fisico. Spirituale, non materiale!
Possono soltanto “aiutare” la persona che usa droghe nella delicata fase della crisi d’astinenza che dura qualche giorno.
Queste cure farmacologiche, se protratte nel tempo, possono confondere mentalmente la persona a tal punto che non è più da considerarsi un essere umano capace di intendere e volere. In stato vegetativo si arriva a non essere più in grado di affrontare la vita e nemmeno a procurarsi droghe.
Esistono casi che hanno smesso con farmaci sostitutivi ma sono pochissimi. Molti smettono con la droga attraverso i farmaci per approdare all’alcool o rimanere dipendenti a vita dai farmaci stessi. Quei rarissimi casi che smettono veramente utilizzando farmaci sostitutivi, secondo me, erano così motivati nella loro decisione di smettere che, se seguiti correttamente, avevano le medesime possibilità di riuscita (se non maggiori) senza usifruire del farmaco stesso.
I farmaci sostitutivi servono solo a riempire di denaro le tasche delle già ricchissime farmaceutiche produttrici.

domenica 9 dicembre 2012

IBOGA


La Tabernanthe Iboga è una pianta dell’Africa occidentale. L’Iboga ha avuto per generazioni un ruolo centrale nella religione Bwiti dell’Africa centro-occidentale. I Bwiti utilizzano la corteccia della radice per vari propositi compreso lo sviluppo spirituale, il rito di passaggio all’età adulta, cerimonie di guarigione e iniziazione. 
L’Ibogaina è il composto pscicoattivo naturale contenuto nell’Iboga. 
Negli studi scientifici e nei rapporti diffusi si riporta l’efficacia dell’ibogaina nell’interruzione delle dipendenze. Produce l’effetto di ridurre il desiderio di far uso di droghe per un periodo di tempo variabile solitamente da due o tre giorni a qualche settimana. 
I “pazienti sottoposti a queste cure, provano per diverse ore profonde allucinazioni, visioni sciamaniche o ricadono profondamente nel loro passato rivivendo emozionalmente e visivamente il proprio vissuto.
Stiamo parlando di una sostanza sperimentata più volte negli anni 90. Sono stati evidenziati casi di decessi improvvisi. La farmacologia attribuisce questi decessi ad altri fattori come ad esempio insufficenze cardiache. La farmaceutica attibuisce SEMPRE i decessi in fase sperimentale a cause esterne.  A volte non solo in fase sperimentale. È il modo migliore per dare ad altri le colpe dei propri crimini. Somministravano un potente stimolante ed allucinogeno e non si assicuravano che la cavia umana non avesse precedenti insufficenze cardiache? Ti radierei a vita dall’albo medico!
L’Ibogaina è inserito nelle tabelle delle sostanze illecite in varie parti del mondo. Per poter essere brevettato ed utilizzato dalle industrie farmaceutiche deve essere anche introdotto nelle tabelle che autorizzano l’elenco delle sostanze psicoattive sempre illegali a scopi ricreativi ma consentiti per uso farmacologico.
NON SOTTOPONETEVI O RIFIUTATEVI DI FAR SOMMINISTRARE QUESTE SOSTANZE AI PROPRI CARI. Come extossicodipendente comprendo le problematiche derivanti da una dipendenza. Però credere che esista una sostanza o pastiglia che possa far smettere di usare droghe è di per sè fantascenza. Non esisterà MAI la pastiglia per smettere si fumare, bere, drogarsi, giocare d’azzardo ecc... Non esisterà mai perché usare droghe è un problema decisionale non fisico. Spirituale, non materiale!
L’unica cosa che possono fare le cure pagliative è arrivare a confendere mentalmente la persona a tal punto che non è più da considerarsi un essere umano capace di intendere e volere. In stato vegetativo si arriva a non essere più in grado di affrontare la vita e nemmeno a procurarsi droghe.
Esistono casi che hanno smesso con farmaci sostitutivi ma sono pochi. Molti smettono con la droga attraverso i farmaci per approdare all’alcool. Quei rarissimi casi che smettono veramente utilizzando farmaci sostitutivi, secondo me, erano così motivati nella loro decisione di smettere che avrebbero smesso benissimo in qualsiasi comunità o comunque seguiti correttamente.
I farmaci sostitutivi servono solo a riempire le casse delle già ricchissime farmaceutiche produttrici.

LUIGI PIRANDELLO

Ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, forse una piccolissima parte di quello che noi siamo. 
E tante e tante cose, in certi momenti eccezionali, noi sorprendiamo in noi stessi, percezioni, ragionamenti, stati di coscienza che son veramente oltre i limiti relativi della nostra esistenza normale e cosciente. 
Luigi Pirandello



sabato 8 dicembre 2012

LEGALIZZARE LA CANNABIS


Perché legalizzare la cannabis?
1° Elimina introiti alle mafie indebolendole. 
2° Cura malattie importanti.
3° Non è dannosa non è mai morto nessuno.
4° Diminuirebbe le spese carcerarie e processuali a causa di migliaia di giovani arrestatai per possesso.
5° La produrrebbe lo stato creando posti di lavoro e PIL (Prodotto Interno Lordo).
6° Si utilizzarebbe la cannabis nell’industria per creare carburante, tessuti, oli, bevande, corde, fibre molto resistenti che sostituirebbero derivati del petrolio.
7° Legalizzando la produzione si tasserebbe un mercato attualemnte non tassato.

Personalmento mi reputo neutrale alla legalizzazione o meno della cannabis. Non condivido affatto i nostri governanti che non legalizzano la cannabis e poi autorizzano e propinano trattamenti farmacologici invasivi assurdi. Come ad esempio le cure a base di sostanze anfetaminiche per i banbini iperattivi. Oppure medici che prescrivono sonniferi come fossero caramelle. Queste sono droghe! Che poi siano etichettate come legali o illegali poco importa.
Non condivido neppure chi si accanisce a favore della legalizzazione. Ritengo che in Italia sia già legale da tempo. Esiste l'uso personale e non è penalizzato. Cosa cambia dal non penalizzare a legalizzare? Niente! Quindi è come se fosse già legale.

Ho anche delle perplessità sulle motivazioni che giustificano la legalizzazione.
Analizziamo quelle precedentemente elencate :
1° Elimina introiti alle mafie indebolendole.

Spiacente ma alle mafie italiane non interessa la cannabis. Si guadagna troppo poco. Ad oggi i grossi quantitativi di droga gestiti dalle mafie transitano sulle navi ed attraverso i porti. Cerca su internet i grossi sequestri nel porto di Giaoia Tauro e trovane uno di cannabis! Questi smerciano tonnellate di cocaina vogliono tanto denaro non le briciole. Legalizzando la cannabis non si danneggiano le mafie.
Quando capiremo che a loro interessa la cocaina cosa facciamo? Legalizziamo la cocaina?
Loro trafficano anche in armi ed estorsioni. Per contrastare le maie dobbiamo forse liberare la vendita delle armi e legalizzare le estorsioni?

2° Cura malattie importanti.
Sino ad oggi la cannabis terapeutica è approvata per le proprietà analgesiche-antidolorifiche come tutte le sostanze tossiche. Non è un farmaco che cura la malattia. È un farmaco che attenua il dolore e fa sentire il paziente molto meglio. La morfina è un antidolorifico ancora più efficace. Significa che fa bene? 

3° Non è dannosa non è mai morto nessuno.
Si nessuno muore per overdose di cannabis. Non è una sostanza in grado di causare un’overdose in quanto non sufficentemente aggressiva per l’organismo. Anche la sigaretta non uccide per overdose. La cana fa meno male della sigaretta?!? Poi, quando uno si fa una canna utilizza il tabacco della sigaretta mischiandolo al fumo. Come può far meno male della sigaretta se la sigaretta è contenuta nella canna?
A parte questo, secondo te, se una persona si ritrova con un tumore ai polmoni, ha fumato canne e sigarette, esiste un test che stabilisce che le canne non gli hanno causato danni invece la sigaretta si? 
L’idea che la canna non fa male è un’opinione teorica supportata da chi le canne se le fuma ma non convalidata scientificamente.
Il purino, la canna d’erba non fa male!
Qualsiasi combustione produce monossido di carbonio ed il nostro organismo non è predisposto per ricevere monossido di carbonio. Se ti fai una tisana o vaporizzi la sostanza allora si che non dovrebbe causare danni. 

4° Diminuirebbe le spese carcerarie e processuali a causa di migliaia di giovani arrestatai per possesso.
Grazie al caz... se eliminiamo tutte le leggi ed anche il furto sarebbe legale elimineremmo al 100% tutte le spese processuali e carcerarie.

5° La produrrebbe lo stato creando posti di lavoro e PIL (Prodotto Interno Lordo).
Questo è vero! Pensa se produrrebbe anche eroina e cocaina. Probabilmente il debito pubblico verrebbe azzerato in un paio di anni. 

6° Si utilizzarebbe la cannabis nell’industria per creare carburante, tessuti, oli, bevande, corde, fibre molto resistenti che sostituirebbero derivati del petrolio.
Penso che questo è il vero motivo per cui la cannabis trova così tante difficoltà. Infatti la cannabis è stato dichiarata illegale nel 1950 ancor prima che se ne facesse uso in modo smodato. Pensa che nel 1972 non era ancora illegale la morfina e le anfetamine dato che le si acquistava in farmacia senza alcuna ricetta.
La cannabis poteva danneggiare gli introiti delle multinazionali petrolifere che hanno pensato bene di eliminarla dal mercato etichettandola come la “peggior droga”. Penso che il peggior nemico di chi vuole legalizzare sono state le multinazioni dal petrolio. Però negli ultimi anni qualcuno ha iniziato a vedere nella cannabis importanti introiti se legalizzata per fini terapeutici e/o ricreativi.

7° Legalizzando la produzione si tasserebbe un mercato attualemnte non tassato.
Anche questo è vero. Ma il mio pensiero non si scosta di molto da quanto precedentemente scritto. Allora legalizzaimo tutto e tassiamo tutto.

Il problema non è l’invidia dello stato nei confronti delle mafie che sfuggono alle tasse. Non è chi la da. Il problema è che sono tantissimi i giovani che usano droghe. Iniziano quasi tutti con cannabis e/o alcol. Per alcuni di loro l’abuso rimane circoscritto a queste due sostanze e riescono a gestire la situazione senza farla degenerare. Ma per altri? Tu, quanti ne conosci che sono finiti male? Quanti ne conosci che hanno veramente smesso? Sottolineo il veramente dato che, apparentemente diversi smettono ma poi, restando con loro una sera ti rendi conto che bevono tanto. Oppure usano psicofarmaci. Questi non hanno smesso! Hanno sostituito la sostanza illegale con una sostanza legale. 
La droga purtroppo non distrugge solo chi ne fa uso ma distrugge ancora più avidamente i familiari ed i propri cari. 

Le attuali teorie sulla legalizzazione non mirano a risolvere il problema ma a cronicizzarlo togliendo i guadagni ad alcuni e spostandoli verso altri. Se hai un dente con della carie devi andare dal dentista a curarlo e risolvi il problema. Se stiamo qui a discutere su chi ti vende il farmaco antidolorico per farti stare meglio non risolvi il problema. La carie avanza ed un giorno farò così tanto male che nessun antidolorifico avrà più effetto.

Penso che riceverò diversi insulti per questo post. No problem... Non sono i primi e nemmeno gli ultimi.

venerdì 7 dicembre 2012

IRVINE WELSH


Qualche volta penso che la gente comincia a bucarsi soltanto perché, senza neanche rendersene conto, ha una gran voglia di un po' di silenzio.
Irvine Welsh

GERARD GEVRY


La droga è come una donna. Non ti perdonerà se oltrepassi la misura con lei.
Gérard Gévry

CHARLES BAUDELAIRE


L'inclinazione frenetica dell'uomo per tutte le sostanze, salutari o rischiose, che esaltano la sua personalità, testimonia della sua grandezza. Perché aspira sempre a riaccendere le proprie speranze e a elevarsi verso l'infinito. Ma bisogna vedere i risultati.
Charles Baudelaire

MICHEL PETRUCCIANI

"Ho preso tanta droga, ma non lo posso dire"
Michel Petrucciani

PATRICK JAKE O'ROURKE


Nessuna droga, nemmeno l’alcol, sono le cause dei mali fondamentali della società. Se stiamo cercando la fonte dei nostri problemi, non dobbiamo testare le persone per le droghe, dobiamo testarle per la stupidità, l’ignoranza, l’avidità e l’amore del potere.
Patrick Jake O’Rourke

LEGALIZZAZIONE E NARCOTRAFFICANTI


Legalizzazione o penalizzazione? Linea dura contro i narcotrafficanti e gli spacciatori o sottrare loro il mercato attraverso la depenalizzazione?

In questi giorni negli USA si sovrappongono i dibattiti sul dopo legalizzazione. Ad oggi nello stato di Washington e Colorado ai maggiori di 21 anni è concesso detenere sino a 28 grammi di marjiuana. Per la cronaca bastano per oltre una cinquantina di canne.

Perché molti cittadini USA hanno votato a favore della legalizzazione? Teniamo presente che in Messico, prevalentemente nelle zone limitrofe ai confini USA, in soli 6 anni i narcotrafficanti hano ucciso più di 136.000 persone. Una media di 53 vittime al giorno. Non si uccidono solo fra di loro. Muoioni polizziotti, giornalisti, politici, testimoni e gente comune. I cartelli della droga arruolano chiunque voglia impugnare un’arma e sparare contri i loro nemici. Spesso gli arruolati sono bambini.
Perché tutto questo? DENARO E POTERE. 
Lo scorso anno è stata sequestrata la villa di un boss dei cartelli messicani. La polizia ha trovato un arsenale di armi in oro massiccio, una sorta di zoo privato e denaro, tanto denaro contante.

Ai cittadini americani è stata presentata la legalizzazione della cannabis come il rimedio per contrastare i narcotrafficanti ed un domani a porre fine alla morte e sofferenza che ne scaturisce.

Liberalizzare la cannabis senza implementare efficaci sistemi di prevenzione ha sempre e solo portato ad un incremento dell’uso delle altre droghe vedi Svizzera, Svezia, Danimarca e Olanda. Si anche l’Olanda! Ad oggi ha uno dei tassi più bassi europei di consumo di cannabis ma perché nei Paesi Bassi la prevenzione viene fatta sistematicamente sin dalle scuole elementari. L’Olanda dopo aver legalizzato ha dovuto, come tutte le altre nazioni che legalizzano, affrontare grosse problematiche legate all’incremento d’abuso delle droghe considerate pesanti. Loro hanno investito nella prevenzione ed ha dato enormi risultati.

Molti consumatori di cannabis sostengono che la cannabis non porta all’uso di altre droghe. Verissimo per alcuni di loro ma prova a pensare e poniti delle domande:
  • Quelli che tu hai visto iniziare a fumare canne, quanti di loro hanno smesso? Quanti di loro sono passati ad altre droghe? Quanti di loro sono passati a droghe legali (alcool o psicofarmaci)?
  • Quelli che sono finiti male, quando hanno iniziato usavano cannabis? A quel tempo erano certi anche loro che non sarebbero passati a droghe pesanti? 
  • Quanti ne conosci che hanno usato droghe pesanti senza passare da quelle leggere?

QUINDI, SECONDO TE, IL NUMERO DELLE PERSONE CHE USERANNO DROGHE PESANTI È O NO DIRETTAMENTE PROPORZIONALE AL NUMERO DI PERSONE CHE OGGI USANO QUELLE LEGGERE?

Cari Americani, la legalizzazione a lungo termine aumenterà sensibilmente la richiesta di cocaina, eroina, ecc... I narcotrafficanti messicani guadagneranno ancora più denaro dato che si occupano prevalentemente di cocaina ma anche di anfetamine, ketamina ed eroina. Cosa farete un domani? Legalizzerete anche la cocaina ed eroina?

Anche in Italia si propinano idee che per colpire la mafia bisogna sottrarle il mercato delle droghe leggere. Spiacente ma alle mafie italiane non interessa la cannabis. Si guadagna troppo poco. Ad oggi i grossi quantitativi di droga gestiti dalle mafie transitano sulle navi ed attraverso i porti. Cerca su internet i grossi sequestri nei porti di Giaoia Tauro e trovane uno di cannabis! Questi smerciano tonnellate di cocaina vogliono tanto denaro non le briciole. Legalizzando la cannabis non si danneggiano le mafie. Anzi... incrementando la richiesta di cocaina...

Rendiamoci conto che il problema non è chi la vende e se questi pagano o meno le tasse. 
Il problema è che i giovani ne fanno uso e le droghe devastano la loro vita e quella dei propri cari.

giovedì 6 dicembre 2012

SOLANACEE COME DROGHE


Solanacee tossiche. Le solanacee sono una famiglia di piante che comprende circa 2000 specie. Vengono usate nell’alimentazione (pomodoro, melanzana, patata ecc...), per scopi ornamentali (petunia, salpiglossa ecc...) e alcune di esse contengono elementi psicoattivi in grado di causare effetti devastanti. Come tutte le sostanze tossiche alcune, in dosaggi ridotti, vengono utilizzate nel campo farmaceutico (belladonna, stramonio, scopolia ecc...). La Belladonna, lo Stramonio e la Datura conosciuta anche come “trombe d’angelo” sono fra le più comuni. Un mix di queste tre piante potrebbe causare effetti incontrollabili quali: cecità momentanea, disfunzioni percettive, allucinazioni, follia, vuoti di memoria ed altri ancora. 
I metodi di assunzione sono diversi: mangiate fresche, essicate, in decotti o fumate.
Dato che è difficile dosare i principi tossici senza strumenti di precisione adeguati, i rischi di un sovradosaggio sono altissimi. La durata degli effetti spazia da poche ore a diversi giorni. Sono frequenti anche attacchi di panico dato che la persona potrebbe ritrovarsi in stato di cecità per ore o qualche giorno perdendo completamente il senno.
In caso di sovradosaggio è anche possibile che sopraggiunga la morte per paralisi.

BELLADONNA PIANTA


La Belladonna appartiene alla famiglia delle solanacee. Alcune di esse contengono elementi psicoattivi in grado di causare effetti devastanti. Alcune di queste piante vengono utilizzate nel campo farmaceutico.
La Belladonna, lo Stramonio e la Datura conosciuta anche come “trombe d’angelo” sono fra le più comuni. Un mix di queste tre piante potrebbe causare effetti incontrollabili quali: cecità momentanea, disfunzioni percettive, allucinazioni, follia, vuoti di memoria ed altri ancora. 
I metodi di assunzione sono diversi: mangiate fresche, essicate, in decotti o fumate.
Dato che è difficile dosare i principi tossici senza strumenti di precisione adeguati, i rischi di un sovradosaggio sono altissimi. La durata degli effetti spazia da poche ore a diversi giorni. Sono frequenti anche attacchi di panico dato che la persona potrebbe ritrovarsi in stato di cecità per ore o qualche giorno perdendo completamente il senno.
In caso di sovradosaggio è anche possibile che sopraggiunga la morte per paralisi.

mercoledì 5 dicembre 2012

VENETO CANNABIS


La Regione Veneto, lo scorso 18 settembre aveva approvato ad unanimità la legge che consente ad alcune categorie di malati di curarsi con farmaci derivati dalla cannabis.
Ieri questa legge si è trasformata in mille coriandoli ed è finita nel cestino dei rifiuti del Consiglio dei Ministri.
Giovanni Serpelloni, allora direttore dell’Osservatorio dipendenze del Veneto e ora capo del dipartimento Politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei Ministri, aveva detto che il provvedimento della Regione Veneto per l’uso terapeutico della cannabis era incostituzionale, dal momento che si prevedeva un centro di produzione di farmaci, mentre le autorizzazioni di questo tipo possono essere concesse solo dal ministero e dall'Agenzia italiana del farmaco, non dalla Regione. Ieri il Consiglio dei Ministri, presieduto da Mario Monti, avvallando la congettura di Serpelloni ha annullato la legge della Regione Veneto.
Tutto finito? Assolutamente no. Il mercato legale della cannabis terapeutica frutterà enormi quantità di denaro a chi si aggiudicherà la sperimentazione e produzione. Non era possibile concedere alla Regione Veneto una fetta di questo importante business. Era logico che “qualcuno” dall’alto fermasse questa legge. Infatti anche Liguria e Toscana nel 2012 hanno approvato una legge sull’uso della cannabis terapeutica ma loro, a differenza della Regione Veneto, non hanno cercato di inserire nella regione un “reparto produttivo”. Quindi il Consiglio dei Ministri non ha messo in discussione quanto emanato da Liguria e Toscana. 

FRANK ZAPPA - DROGA


La droga non é cattiva. La droga é un composto chimico. Il problema é quando quelli che prendono droga la considerano una licenza per comportarsi come teste di cazzo.
Frank Zappa

TRAINSPOTTING

Il brutto, quando smettevo con la droga è che sapevo che ritornavo dai miei amici in uno stato di lucidità assoluto... era spaventoso. 
Mi ricordavano talmente me stesso che quasi non riuscivo a guardarli.
Tratto dal Film Trainspotting


martedì 4 dicembre 2012

COCAINA CIA


L'ex capo della Cia ad Algeri, Andrew Marvin Warren, nel marzo di quest'anno era stato condannato a 65 mesi di reclusione per avere drogato e violentato nel 2008 due ragazze negli uffici della CIA. 
Warren, a seguito di questa violenza è stato fatto rientrare negli Stati Uniti.
Di fronte alla corte federale ha dichiarato che quanto successo è da attribuire allo stress post-traumatico causato dalla quotidiana tensione lavorativa, oltre che dalla dipendenza dalla cocaina. Inoltre dichiara di aver consumato rapporti sessuali ma senza alcuna violenza. Diciamo una triangolare relazione sentimentale.
Tra le accuse contestate a Warren anche quella di avere abitualmente consumato cocaina.
Andrew Marvin Warren, 42 anni, e' stato licenziato dalla Cia nel marzo del 2009. 
È assurdo pensare che un capo Cia faccia uso di cocaina. Questi personaggi gestiscono poteri informativi, tecnologici e militari ed i danni celebrali causati dall’assunzione di cocaina sono ben noti. Avere un cocainomane come capo Cia (anche se di un’area delineata) sarebbe come mettere il mostro di firenze a dirigere un asilo nido.
Pensate veramente che i grandi capi Cia non conoscessero il vizietto di Warren prima della vicenda del 2008? Se lo sapevano perché veniva permesso? Forse stiamo parlando di un vizio diffuso? 
Ricordiamoci che la Cia non è nuova a vicende legate alla cocaina. 
Nel 2009 un aereo ricollegabile alla CIA, rimane senza carburante e precipita nella penisola dello Yucatan in Messico, a bordo sono state rinvenute 3,7 tonnellate di cocaina. L’areo veniva utilizzato spesso dalla Cia ed era intestato ad una società fantasma. Nel vero senso della parola dato che l’indirizzo della sede legale era un ufficio affittato a tempo, trovato completamente vuoto. La Cia se è sempre rifiutata di commentare l’accaduto.

lunedì 3 dicembre 2012

ECSTASY COME MEDICINA


L’ennesimo articolo che promuove l’uso di droghe per fine terapeutici. Questa volta è addirittura l’Ecstasy che cura i disturbi post traumatici.
Per la cronaca l’Ecstasy, sotto il nome di MDMA è stata brevettata della farmaceutica Mercks nel 1914 ed era stata proposta come farmaco antidepressivo. Nel 1985 viene messa al bando negli USA a causa dei devastanti effetti collaterali. Successivamente radiata dall’elenco dei farmaci in tutto il mondo.
Anche se iniettiamo eroina ad uno che ha la febbre gli passa in pochi secondi. Possiamo quindi considerarla una medicina sensazionale? 
Ecco l’articolo pubblicato da ANSA New York:

La vita di Rachel Hope e' cambiata quando, a soli 4 anni, un amico a cui la madre l'aveva affidata mentre era in vacanza l'ha ripetutamente violentata. Da quel momento ha sofferto di disturbi post traumatici da stress (Dpts), e nessuna terapia sembrava riuscire ad alleviare le sue sofferenze. Sino a quando nel 2005 ha incontrato Michael Mithoefer, uno psichiatra e ricercatore di Charleston, in Sud Carolina, che le ha somministrato un farmaco chiamato MDMA (acronimo di 3,4-methylenedioxy-N-methylamphetamine), comunemente noto come ecstasy. Ingerire una pastiglia anche solo per una volta puo' portare a danni cerebrali irreversibili, e' sempre stato l'avvertimento degli esperti. Ma ora sembra emergere un effetto inatteso: la droga puo' diventare una medicina, e avere effetti terapeutici su persone che soffrono di Dpts, stimolando in loro un maggior senso di sicurezza nella rielaborazione dei ricordi dolorosi.
'Non riuscivo a chiudere con quell'esperienza', ha raccontato la ragazza, la cui agonia mentale senza sosta l'ha portata a quattro ricoveri in ospedale. Un nuovo peggioramento per Rachel si e' verificato nel 1991 quando e' morto il padre, e ancora nel 1998, anno in cui scopri' che il suo aggressore aveva molestato un'altra donna. Grazie alla cura di Mithoefer invece, il 90% dei suoi sintomi sono scomparsi, ha smesso di urlare, e di cadere nel tunnel dei flashback. Il trattamento terapeutico del ricercatore di Charleston va unito alla psicoterapia: dopo alcune sedute di preparazione dei soggetti che riportano sintomi da disordine post traumatico, tra cui diverse donne come Rachel passate attraverso il dramma dello stupro, seguono lunghi incontri durante i quali vengono somministrate dosi di ecstasy.
La sostanza, assunta sotto controllo medico, riuscirebbe a rendere meno doloroso il ricordo degli eventi traumatici, permettendo a chi li ha vissuti di parlarne in terapia e dunque di risolvere i problemi ad essi legati. L'MDMA, che nelle persone 'sane', da senso di eccitazione ed euforia, nei soggetti malati riduce il senso di ansia e la paura.
'La domanda e', 'ok, e' stato un fuoco di paglia? Le persone si sentono bene perche' stanno assumendo una droga?' - ha detto ai media statunitensi Mithoefer - Ma la risposta e' stata 'no', per la maggior parte dei pazienti'. Il dottore ha infatti testato la terapia su 19 individui, 14 dei quali hanno riscontrato significativi miglioramenti. 
di Valeria Robecco, Ansa-New York

TEST DROGA AZIENDALE

“Lavoratori addetti a mansioni rischiose per terzi” Provvedimento 99/CU 30.10.2007 (Gazzetta Ufficiale n.266 del 15.11.2007)
Il datore di lavoro di un’azienda appartenente ad una delle categorie elencate nel Provvedimento del 30 Ottobre 2007 passa al medico competente la lista dei soggetti della propria impresa che opera in condizioni lavorative tali da mettere a rischio se e/o terzi.
TUTTI i dipendenti individuati che svolgono quelle mansioni devono almeno una volta l’anno sottoporsi a questo iter diagnostico, più le eccezioni riguardanti coloro che devono sottoporsi ai controlli più volte all’interno dei dodici mesi.
Il medico competente ricevuta la lista di quei lavoratori, li convoca.
I dipendenti elencati nella lista sono queli che: utilizzano di gas tossici; fabbricano e usano di fuochi di artificio; posizionano mine, direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari; mansioni inerenti le attivita' di trasporto: conducenti di veicoli stradali per i quali e' richiesto il possesso della patente di guida categoria C, D, E, e quelli per i quali e' richiesto il certificato di abilitazione professionale per la guida di taxi o di veicoli in servizio di noleggio con conducente, ovvero il certificato di formazione professionale per guida di veicoli che trasportano merci pericolose su strada;  personale addetto direttamente alla circolazione dei treni e alla sicurezza dell'esercizio ferroviario che esplichi attivita' di condotta, verifica materiale rotabile, manovra apparati di sicurezza, formazione treni, accompagnamento treni, gestione della circolazione, manutenzione infrastruttura e coordinamento e vigilanza di una o piu' attivita' di sicurezza; personale ferroviario navigante sulle navi del gestore dell'infrastruttura ferroviaria con esclusione del personale di camera e di mensa; personale navigante delle acque interne con qualifica di conduttore per le imbarcazioni da diporto adibite a noleggio; personale addetto alla circolazione e a sicurezza delle ferrovie in concessione e in gestione governativa, metropolitane, tranvie e impianti assimilati, filovie, autolinee e impianti funicolari, aerei e terrestri; conducenti, conduttori, manovratori e addetti agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie o di apparecchi di sollevamento, esclusi i manovratori di carri ponte con pulsantiera a terra e di monorotaie; personale marittimo di prima categoria delle sezioni di coperta e macchina, limitatamente allo Stato maggiore e sottufficiali componenti l'equipaggio di navi mercantili e passeggeri, nonchè il personale marittimo e tecnico delle piattaforme in mare, dei pontoni galleggianti, adibito ad attività; off-shore e delle navi posatubi; controllori di volo ed esperti di assistenza al volo;  personale certificato dal registro aeronautico italiano; collaudatori di mezzi di navigazione marittima, terrestre ed aerea; addetti ai pannelli di controllo del movimento nel settore dei trasporti; addetti alla guida di macchine di movimentazione terra e merci. Funzioni operative proprie degli addetti e dei responsabili della produzione, del confezionamento, della detenzione, del trasporto e della vendita di esplosivi.  

Le modalità di accertamento sono stabilite nell’Art. 8 del Provvedimento 99/CU 30.10.2007 (Gazzetta Ufficiale n.266 del 15.11.2007). 
Ovvero: 
1. Gli accertamenti di assenza di tossicodipendenza di cui all'art. 3, comma 1, sono effettuati nel rispetto della dignita' e della liberta' della persona.  
2. Le procedure diagnostiche e medico legali, comprese le modalita' di prelievo, conservazione e catena di custodia dei campioni, sono individuate con accordo tra lo Stato, le regioni e le province autonome, da adottarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente intesa. 
L'accordo individua altresi' le tecniche analitiche piu' specifiche con le quali effettuare la ripetizione delle analisi, garantendo affidabilita' e uniformita' secondo metodiche di qualita' condivise.  
3. La struttura sanitaria competente adotta le misure necessarie per accertare la sicura appartenenza dei campioni biologici al soggetto sottoposto ad accertamento e per assicurare la corretta conservazione dei campioni fino all'esecuzione delle analisi, nonche' per custodirli idoneamente al fine di eventuale ripetizione di analisi.  
4. La struttura sanitaria competente da' immediata comunicazione dell'esito degli accertamenti al medico competente, che lo comunica nel rispetto della riservatezza al datore di lavoro e al lavoratore interessato. Per il personale marittimo la comunicazione va altresi' inoltrata al Ministero dei trasporti.  
5. Il lavoratore di cui sia accertata la tossicodipendenza ha diritto di chiedere, entro dieci giorni dalla comunicazione dell'esito, la ripetizione dell'accertamento presso il Servizio per le tossicodipendenze dell'Azienda sanitaria locale.  
6. La ripetizione di indagini sui campioni biologici e' effettuata sul medesimo campione oggetto dell'accertamento. Questo il Provvedimento.  

ATTENZIONE: la regione Toscana ha adottato un provvedimento che contempla passi aggiuntivi per i dipendenti risultati positivi ai test. Per la precisione sviluppa una procedura di collaborazione fra il medico competente ed il SerT (Servizi Tossicodipendenze) di zona. Per maggiori invormazioni consultare la Delibera di Giunta della Regione Toscana del 27.10.2008.

MARTIN LUTHER KING

La vigliaccheria chiede: è sicuro?
L'opportunità chiede: è conveniente?
La vana gloria chiede: è popolare?
Ma la coscienza chiede: è giusto?
Prima o poi arriva 
l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare ma bisogna prenderla perché è giusta.

Martin Luther King






domenica 2 dicembre 2012

TEMA AIDS


È l’estate del 1979 quando un’ambulanza porta un giovane al pronto soccorso del Policlinico a Roma. Il giovane ha 24 anni, sta male, i farmaci non hanno effetto su di lui e da circa venti giorni ha una forte febbre.
In Ospedale non sanno che fare. Il Dott. Giuseppe Giunchi effettua ogni sorta di esame clinico. Non si riesce a diagnosticare alcuna malattia conosciuta. Infatti lui è il primo caso in Italia di Aids. Il ragazzo morirà sette anni dopo.

Giovani ed adulti con infezioni mai viste prima e senza difese immunitarie — omosessuali e tossicodipendenti soprattutto — morivano e nessuno sapeva perché.
Soltanto nel 1983 Françoise Barré-Sinoussi, nel laboratorio di Luc Montagnier a Parigi, isola il virus responsabile dell’epidemia. Un anno dopo Margaret Heckler annunciava negli Stati Uniti che il vaccino contro il virus dell’Hiv sarebbe stato pronto in due anni. 
Intanto chi si ammalava continuava a morire; e la malattia si diffondeva come nessun’altra prima di allora. Nell’87 arriva il primo farmaco Azt (sta per Azidotimidina). L’Aids si mostra ostica da trattare. Una specie di mutante che abilmente varia le sue caratteristiche ed ogni volta che la medicina pensa di fare dei passi in avanti... lei si mostra più forte ed aggressiva.
Quelli che si ammalavano di Aids morivano, con o senza Azt. Si sperava sempre nel vaccino: ci lavorano in tanti in ogni parte del mondo, ma non c’è verso di averne uno efficace. Il virus vive proprio nelle cellule responsabili della risposta immune, le uccide e questo rende tutto più difficile. Non basta, studi su un gruppo di volontari fanno comprendere che se uno si vaccina, ha persino più probabilità di ammalarsi. Insomma sul vaccino non ci si può contare.
Il vero passo avanti arriva alla metà degli anni novanta: farmaci davvero efficaci — il Lamivudina inibisce l’enzima che serve al virus per moltiplicarsi. Qualche anno dopo arrivano Tenofovir ed Emtricitabina: i ricercatori dimostrano che l’assunzione per tempo di questi farmaci — appena il virus entra nel sangue o subito dopo — evita l’infezione e — di conseguenza — la sua trasmissione.
Adesso cosa resta da fare? Incoraggiare sempre, comunque, l’uso del profilattico. Chi si prostituisce, chi ha più di un partner o rapporti occasionali con persone che non conosce ha il dovere morale di proteggere se stesso e ancora di più altri, e lo si fa con il preservativo, che resta il modo più efficace per evitare il contagio.
Chi è a rischio? omosessuali, drogati per endovena, chi si prostituisce. Dovrebbero sottoporsi periodicamente ai test. Ma anche chi ha rapporti non protetti. Troppo spesso il partner è infetto e trasmette il virus a persone ignare di ciò che sta accadendo.
Dei 36 milioni di persone viventi colpite dal virus HIV o malate di AIDS nel mondo, 25 milioni sono concentrate nell'Africa sub-sahariana, quasi 6 milioni nel sud e sud-est asiatico, 1,4 milioni in America Latina, 920 mila nel Nord America, 700 mila nell'Europa dell'est e nell'Asia centrale, 640 mila nell'est asiatico, 540 mila in Europa, 400 mila nel nord Africa, 390 mila nella zona caraibica e 15 mila in Australia.
  
Nel corso dell'anno 2000, nel mondo vi sono state 5,3 milioni di nuove infezioni, circa 15.000 al giorno. Si stima che i bambini sieropositivi o malati di AIDS nel mondo siano circa 1,4 milioni.

In Italia sono stati registrati 62.000 casi dall’inizio dell’epidemia. Oltre 22.000 attualmente viventi in cura. Ogni anno si registrano circa 3.500 nuovi casi. 
L’investimento annuo per le cure è pari a circa 550 Milioni di Euro.

C’è chi sostiene che l’Aids sia una malattia creata da qualche industria farmaceutica così da riuscire a detenere e gestire il ricchissimo business dei farmaci utilizzati per le varie cure. 
Altri asseriscono che il vaccino è stato individuato da tempo ma non viene commercializzato proprio perché le case farmaceutiche coinvolte perderebbero Miliardi di Euro di fatturato annuo. Fantasie o cruda realtà?

Una cosa è certa. I nuovi farmaci anti-retrovirali che impediscono al virus di riprodursi ed allungano enormemente la vita dei malati di Aids sono disponibili solo ed esclusivamente per quelle nazioni disposte a pagare ingenti quantità di denaro. Per le altre nazioni... chi non paga muore! Oppure se il denaro è “poco” gli vendono i vecchi farmaci... che a priori si sa che non funzionano.
Chissà se un giorno istituiremo un tribunale internazionale in grado di esprimersi ed elargire condanne adeguate ai responsabili di questi crimini verso l’umanità ad oggi considerati ricchi e stimati uomini d’affari. Magari insigniti di premi pomposi ed etichettati come rinomati filantropi.