Ricerca Droghe

L’uomo, fin dalla preistoria, era a conoscenza degli effetti dei frutti fermentati e questo porta l’alcool ad aggiudicarsi la prima posizione nella storia delle sostanze stupefacenti. La parola alcool deriva dalla lingua araba e significa: “il meglio di una cosa”.
3400 a.C. Il papavero da oppio viene coltivato nella Mesopotamia inferiore. A quel tempo venne denominato “la pianta della gloria”.
3000 a.C. In alcuni popoli del Sud America, masticare foglie di coca, è una pratica abituale. È considerata “un dono di Dio”.
2700 a.C. La medicina cinese codifica la Cannabis come medicina per una larga varietà di patologie. Dal 1200 all‘800 a.C. anche l’india la considera una pianta medicamentosa tanto da denominarla: “erba sacra”. A quel tempo soltanto 5 piante erano considerate sacre.
Queste semplici informazioni stimolano la mia curiosità e spontaneamente mi pongo una domanda: “se queste sostanze erano ben conosciute da così tanti anni, perché sino a prima del 1965 poche persone ne facevano uso? Ma soprattutto perché 10 anni più tardi milioni di giovani e meno giovani in tutto il mondo aveva iniziato ad abusarne? Cos’è successo che li ha invogliati e spinti a farlo? Certo non è successo per un caso fortuito. Neppure per il semplice passaparola. Se così fosse, questo fenomeno sarebbe “esploso” molto tempo prima.
Per rispondere a queste domande dobbiamo fare un’attenta analisi:
Agli inizi del 1800 l’economia mondiale subisce degli importanti cambiamenti. Si intensificano gli scambi commerciali internazionali, nascono i mezzi di comunicazione di massa, le ferrovie, la navigazione diventa efficiente ecc... arrivano di conseguenza le Banche ed i sistemi finanziari. 
Il Commercio si basa sul concetto dello scambio di beni e/o denaro al fine di ottenere dei profitti. 
Proprio a cavallo del 1800-1900, alcune famiglie europee ed americane, vedono la possibilità di monopolizzare alcuni fra i più redditizi mercati economici e lo fanno:
Petrolio, Economia (Sistemi bancari e Finanziari), Trasporto, Alimentazione, il mercato Immobiliare,  guerre ed armamenti e gli importanti sistemi di comunicazione i Mass-Media.
In quegli anni il mondo si trovava in balia di grossi problemi causati da importanti epidemie. Una di queste: la malaria. Venne denominata la malattia del secolo. Le popolazioni richiedevano aiuti sanitari ed i governi iniziavano ad investire nella ricerca farmacologica.

Non si sa se per puro caso o se volutamente, i ricercatori del magnate americano Rockfeller individuano la cura per la malaria. In primis l'Italia e successivamente le nazioni più ricche al mondo tranne la Russia, individuano la Fondazione Rockfeller come l'ente più attendibile in faccende di sanità pubblica e delegano la fondazione alla realizzazione delle prime università di farmacologia, medicina ed alla realizzazione dei primi ospedali.
Ben presto la ricerca e produzione farmacologica divenne un importante e ricco mercato che alcuni vedevano e vedono, come un’importante missione umanistica mentre altri vedevano e vedono, come un ricco commercio economico. Pertanto la farmaceutica iniziando a fatturare ingenti quantità di denaro diventa un settore di spicco per chi vuole guadagnare denaro più o meno avidamente. 
N.B. nel 2010 la spesa sanitaria nazionale è pari a 141 miliardi di euro.

Alcune case farmaceutiche iniziano ad investire sulla ricerca e studio delle sostanze tossiche. Perché? Semplice, quando una sostanza tossica viene introdotta in un organismo causa delle reazioni e cambiamenti. La sostanza tossica attacca l’organismo e questo si difende, nel suo tentativo di difesa produce anticorpi. Pertanto un dosaggio equilibrato di una sostanza tossica può migliorare il sistema immunitario ed aiutare l’organismo a distruggere parassiti, virus e simili. Inoltre queste creano interazione sul sistema nervoso e riescono a causare alterazioni sensoriali che possono condurre una persona a sensazioni di sollievo e benessere. A causare questa sensazione di benessere e questa reazione degli anticorpi è un veleno, il quale attacca l'organismo e questo causa comunque dei danni che, con il passare del tempo, possono diventare abnormi ed irreparabili.  È una spiegazione terribilmente semplicistica ma veritiera. Ripeto, molto semplicistica, servirebbe un intero libro per spiegare in modo sufficiente, l’interazione delle sostanze tossiche con l’organismo.

Così, i Rockfeller, magnati mondiali del Petrolio, noti produttori del gas nervino utilizzato dai nazisti nel corso della seconda guerra mondiale, padroni d'importanti società internazionali (Kodak, IBM ed altre) ma anche i maggiori azionisti nel campo della farmaceutica, si ritrovano ad essere etichettati come filantropi di fama internazionale.
Loro che traevano il maggior guadagno dalla vendita dei prodotti farmacologici, soprattutto analgesici, sonniferi, antidolorifici, calmanti etc... erano quelli che controllavano le università di medicina, i testi scolastici e le strutture ospedaliere. La loro fama in Italia spinse la contessa Serpelloni a donare loro una splendida villa a Bellagio ancora oggi sede internazionale della Fondazione Rockfeller.
Insomma sarebbe come fare un'associazione di Ebrei e delegare ad Hitler la cura ed educazione di tutti i bambini ebrei. 
Negli anni a seguire diverse importanti farmaceutiche introducono sul mercato nuove classi di farmaci con principi tossici. Ad esempio:
1863 Adolf Von Bayer sintetizza l’acido barbiturico. Farmaco capostipide di un’importante classe di famaci dalle proprietà sedative ed ipnotiche (ad es. Barbital, Veronal, Pentothal e Fenobarbital).
1914 La farmaceutica Merck brevetta l’MDMA. All’ora propinato come antidepressivo. Oggi non più legale è conosciuto come Ecstasy.
1937 Vengono introdotti sul mercato farmacologico le prime pastiglie a base di anfetamine. Ad esempio il Ritalin della C.I.B.A. ora NOVARTIS, nato come antidepressivo ora utilizzato come cura per bambini con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività. 
1938 Nei laboratori della Sandoz (anch’essa assorbita dal’attuale Novartis) viene prodotto per la prima volta l’Acido Lisergico: LSD.
A cavallo degli anni 60’ negli U.S.A. nascono gli Hippy, meglio conosciuti come “figli dei fiori” con essi importanti divi del rock, le cui gesta di musicisti ed assidui consumatori di droghe compaiono sulle testate giornalistiche di tutto il mondo. Attraverso i mass media moltissimi giovani in tutto il mondo (più precisamente le nazioni maggiormente civilizzate e ricche) vengono a conoscenza delle droghe e dei loro effetti. Affascinati da questo mix di musica e sballo ed incuriositi da questo “nuovo mondo” iniziano ad usare droghe.
Sono stati i mass media a "pubblicizzare" questi divi del rock ed i mass media erano gestiti dalle stesse famiglie che ho citato precedentemente le quali stavano investendo anche nella farmacologia. Prova a leggere un libro sulla vita di Jim Morrison sembra di leggere un trattato pubblicitario sulla mescalina, la polvere d'angelo e l'alcool (droghe usate negli USA anni 60).

Nel 1949 Henry Ford, fondatore della nota casa automobilistica, produce un'auto in fibre di cannabis. Anche il carburante vegetale era prodotto utilizzando semi di cannabis e lino. Si dimostrò che la Cannabis era il principale concorrente del Petrolio e ciò non era accettabile da parte di chi stava monopolizzando il mercato del petrolio. Infatti, anche se la cannabis non era ancora stata utilizzata per fini droganti, o meglio lo era ma da parte di pochissime persone e non costituiva un problema sociale, i governi più ricchi al mondo, la bandirono ed etichettarono come droga devastante e socialmente dannosissima.
Prima del 1970, gruppi studenteschi si organizzano ed iniziano ad importare Cannabis. Le dogane non sono preparate ed è semplice per loro eluderle.

1970 Scoppia il mito del buco. Nella città di Roma abbiamo i primi 90 casi che balzano alla cronaca. Non usano morfina e nemmeno eroina, iniettano anfetamine.

SI ERA CONDANNATI PER HASCISC MA BARBITURICI ED ANFETAMINE SI ACQUISTAVANO SENZA RICETTA IN FARMACIA.

1972 i primi 4 decessi per overdose a Roma.

17 Maggio 1972 il Ministro della Sanità inserisce le anfetamine nell’elenco delle sostanze stupefacenti. I consumatori di anfetamine per via endovena sono circa 10.000.

Nell’autunno del 1972 la Mercks mette sul mercato la morfina. Costa poco e sostituisce subito la carenza di anfetamina. Non passa molto tempo che il Ministero della Sanità vieta anche la vendita di morfina senza speciali permessi. Ora i tossicodipendenti sono molti ed è difficile gestire la situazione. Pertanto viene adottata la seguente normativa: Ai i tossicodipendenti conclamati veniva fornita una tessera con la quale, esibendola in una qualsiasi farmacia, ricevevano un massimo giornaliero di 2 fiale di morfina. Chi non era classificato tossicodipendente non poteva più acquistare morfina.

1974 arriva l’eroina. Ottima qualità per 10.000 lire al grammo (poco più di 5 euro). 

1975 Sono ormai migliaia i giovani che consumano hascisc ed altrettanti che si bucano utilizzando eroina.
Le droghe iniziano a produrre ingenti quantità di denaro, cosa che non lascia indifferenti le mafie per non tralasciare i narcotrafficanti che vedono incrementare a dismisura i propri “bottini di guerra”.
1980 Dopo innumerevoli usi della cocaina per fini terapeutici, per creare sciroppi, vini e bevande, arriva in Europa la cocaina commercializzata dai narcotrafficanti.
Da all’ora ad oggi alcune cose sono cambiate. Si è arrivati a mischiare la cocaina con amoniaca al fine di ricavarne un processo di cristallizzazione e fumarla (crack). È stato commercializzato l’ecstasy. Sono arrivate le droghe furbe ovvero composti d’erbe e derivati venduti al limite del legale come fossero deodoranti, incensi, pasticchette varie ma queste contengono elementi tossici. È calato l’uso dell’eroina all’inizio del 2000 sopperito da un’impennata dell’uso di cocaina. Ora l’eroina è tornata, d’apprima inalata ed ora sta riemergendo l’assunzione per via endovenosa.
Questa enorme piaga sociale ha divorato avidamente le vite di molte persone e dei loro cari. 

Un'altra cosa è cambiata dagli anni 80 ad oggi. All'ora, la fetta più grossa del narcotraffico era nelle mani di poche persone che cercavano di ricavarne il massimo guadagno. Per poter vendere la droga nelle piazze si deve passare attraverso vari processi:
1. Coltivazione della sostanza (o realizzazione delle droghe chimiche in laboratorio. Comunque prevale sempre la coltivazione della materia prima come la pianta della coca in Sud America ed il Papavero da Oppio in Afghanistan).
2. Trasporto
3. Raffinazione e taglio
4. Distribuzione all'ingrosso
5. Distribuzione al dettaglio

Dal 74 in poi, per quasi 20anni, Pablo Escobar creò un'impero criminale che si occupava di tutte queste fasi.
Negli stessi anni, la mafia palermitana era organizzata per occuparsi in parte del trasporto (in collaborazione con la mafia turca) e delle rimanenti fasi sui mercati europei ed USA.

Esiste una legge naturale che dice: "Se tagli una grossa testa ne arrivano diverse più piccole che la rimpiazzano".
Infatti, ad oggi, il narcotraffico è nelle mani di molte persone e gruppi criminali più disparati che cercano di accaparrarsi una fetta di mercato. Questo rende le attività di polizia sempre più complesse ed a volte quasi impotenti. 
Un'altro aspetto di non poca importanza è che, la prima fase di produzione, viene gestita da contadini e coltivatori indipendenti che svolgono in nazioni con abnormi problemi sociali. Quasi costretti, nel tentativo di sfamare le loro famiglie, lavorano duramente per rivendere per pochi soldi grosse partite di coca ed oppio ai trafficanti. Trafficanti che stabiliscono i costi e le modalità. Se al contadino questo non aggrada... Non esiste questa possibilità. In alternativa... pace all'anima sua.
Per comprendere meglio l’entità dei danni causati proviamo a pensare che, in Italia come in gran parte del mondo, produciamo e commercializziamo con il patrocinio e gli interessi economici dello stato delle sostanze tossiche legali: Tabacco e Alcool.
Stiamo parlando di quell'inebriante bicchierino che vediamo elencato nella dieta mediterranea, che il cardiologo di fiducia consiglia per migliorare la circolazione ed ossigenare il sangue ecc... Capisco che, se usato con moderazione ovvero: Se bevuto senza ricercarne gli effetti euforici o sedativi, si scampa tranquillamente un'intera vita. Ma quante persone non riescono più a gestire il bicchierino e lo trasformano in un "bottiglioncino" a pranzo, uno a cena e vari brindisi giornalieri?
Facciamo qualche conto matematico:
La terrificante e sanguinaria seconda guerra mondiale è durata poco meno di 6 anni ed ha causato la morte di 130.000 civili Italiani.

L'alcool nel corso degli ultimi 6 anni ha causato la morte di 150.000 Italiani.

Cosa pensare dalla comune sigaretta che ha battuto tutti i record registrando un (circa) 400.000!


Personalmente ciò che reputo disumano e terrificante dell'alcool è che un alcolista, quando capisce che deve smettere e cerca di farlo si ritrova a dover gestire una situazione insostenibile. Lui desidera fortemente smettere ma... accende la TV e trova la pubblicità di alcolici e superalcolici. Esce a fare quattro passi, evita di passare dal bar ma si trova di fronte alla vetrina del negozio di alimentari che espone vini, grappe e quant'altro.
Quindi, seppure legale, secondo il mio modesto parere l’alcool non solo è una droga ma è la droga n°1.
Attualmente, dopo che abbiamo oltrepassato da oltre un decennio l’anno 2000, verrebbe da pensare che la nostra società si sia organizzata per aiutare ed assistere i tossicodipendenti. Che questi siano diminuiti. SBAGLIATO è esattamente l’opposto. I sistemi pubblici per la riabilitazione sono allo sbando, l’età media di chi inizia a farne uso si è abbassata ed il numero delle persone che ne abusano è sempre in aumento. 
Nel 1990, quando un tossicodipendente capiva che sbagliava ad usare droghe e decideva di smettere, subito o dopo vari tentativi, si rivolgeva all’Assistenza Sanitaria Ospedaliera nelle vesti degli uffici preposti conosciuti all’ora come N.O.T. (Nucleo Operativo Tossicodipendenze), poi trasformati in Ser.T. (Servizi Tossicodipendenze) ad oggi Ser.D (Servizi Dipendenze) che "curano" anche altre forme di dipendenze. Nel 1990 ricevevi assistenza psicologica, colloqui e controlli sanitari per mesi. Se non riuscivi a smettere con questo tipo di assistenza si decideva quale tipo di trattamento era quello più adeguato: chi seguiva una cura farmacologica a base di Metadone, chi veniva indirizzato ad una comunità di recupero oppure ad un centro diurno o cooperativa di lavoro.
N.B. La cura farmacologica a base di metadone veniva fatta per alcuni mesi, solo in casi eccezionali si andava oltre. Perché? Il metadone è eroina di sintesi (prodotta chimicamente) causa dei danni ed effetti maggiori dell’eroina. Veniva somministrata col il metodo denominato a “scalaggio programmato” ovvero:
  • inizio a darti del metadone
  • essendo più forte dell’eroina piace al tossicodipendente e ben presto egli cessa di prendere eroina preferendone il metadone. È come dare la grappa ad un alcolizzato di vino, all’inizio preferisce il vino ma successivamente abbandona il vino per la grappa.
  • Quando, a seguito di continui esami delle urine, si evidenzia che il tossicodipendente utilizza solo metadone si diminuiscono leggermente e gradualmente le dosi di metadone sino a portarlo ad una disintossicazione fisica. Resta comunque il lato peggiore delle droghe: il forte e compulsivo desiderio psicologico di continuare ad usarle.
Ad oggi è cambiato tutto. Nel 95% dei Ser.D. si sottopone il tossicodipendente a cura farmacologica sin dal primo approccio. I farmaci e/o Psicofarmaci utilizzati (a volte abbinati) sono diversi: Subutex, Zyprexa, Metadone, Buprenorfina, Risperidone, Seroquel ecc... poi a breve servono stabilizzatori d’umore per “bilanciare” i danni biochimici-mentali causati da questi farmaci. 
Questa classe di psicofarmaci hanno effetti collaterali devastanti, quasi tutti possono condurre alla morte e tutti causano una forte dipendenza.
Oggi il tossicodipente in cura va in ospedale il lunedì e esce con la sua scatoletta piena di farmaci, dato che spesso non vengono controllati, capita che questi vendano ad altri parte dei loro farmaci per acquistare cocaina o eroina. Cosa ancora più grave è che queste cure non durano più pochi mesi come anni or sono ma addirittura anni ed anni, in molti casi si trasforma in una “cura” a vita.
Chi inizia ad usare droghe ha difficoltà emotive che apparentemente crede di aver risolto assumendo tale sostanza. Come esempio, seppur banale, possiamo prendere una persona che ha il mal di denti e prede un antidolorifico: “si sente meglio”. Non ha riparato la sua carie ed è questa che causa il dolore. Pertanto, l’antidolorifico è solo un pagliativo in grado di dare qualche ora di sollievo al fastidioso dolore. Se non ripari la carie il dolore ritorna e presto sarà più forte di prima.
Droghe o Alcool. La medesima evoluzione: inizi a bere e ti diverti, ti senti meglio di prima, pertanto accetti di bere ancora. Se la cosa diventa abitudinaria, la tua “carie” raggiunge dimensioni abnormi. Però non la risolvi con un antidolorifico. Anzi, l'effetto antidolorifico copre i danni (dolori) che la droga stessa causa alla persona e la rende incapace di capire la devastazione che la sostanza sta causando al proprio organismi. Solitamente, la persona capisce che deve smettere quando, succede qualcosa di grave, cerca di smettere e si sente com'è nella realtà. A quel punto la persona stessa accetterà di affrontare un percorso di riabilitazione. Al fine di una VERA riabilitazione devi aiutare la persona ad individuare quali sono state le proprie incapacità e problematiche che l’hanno condotta ad assumere droghe o alcool ed aiutarla nel riacquistare la propria capacità di affrontare la vita e viverla traendone gioie, piacere ed affrontare le sconfitte con una voglia di rivincita non fuggendo da queste pensando di rifugiarsi nelle droghe come fosse la soluzione ideale.
Dare psicofarmaci ad una persona che usa droghe pensando che possano riportare in lei felicità, tranquillità e benessere è una pazzia. La conducono in una nuova dipendenza ma questa volta dallo psicofarmaco utilizzato.
Perché esistono le droghe?
Semplice: Perché al mondo esistono persone molto più interessate ad impadronirsi dei tuoi soldi ed ai risparmi della tua famiglia che alla tua salute e felicità. 

Purtroppo, in base alla presente ricerca dobbiamo tristemente constatare che le droghe hanno preso piede grazie ad alcune case farmaceutiche che anch’esse badavano maggiormente ai loro profitti piuttosto che al bene dell’umanità.
Ad oggi, come ho dichiarato, le droghe continuano a portare enormi profitti ai grossi narcotrafficanti, alle mafie spesso coinvolte nei grossi traffici ma purtroppo anche ad alcune case farmaceutiche che continuano a produrre incessantemente pastiglie a base di sostanze tossiche: Anfetamine per dimagrire, potentissimi antidepressivi, potentissime pastiglie per la “cura” delle dipendenze con risultati discutibili ma sempre con dei costi abnormi e molto altro ancora. 

Cosa possiamo fare per risolvere questa piaga?
Sicuramente continuare a contrastare lo spaccio ed il narcotraffico ma ciò non basta. Oggi arresti uno spacciatore! Domani ne arrivano altri due!

Dobbiamo fare più prevenzione!

Incontri nelle scuole, oratori, centri di aggregazione. Incontri per genitori che li preparino ad affrontare e prevenire eventuali problematiche che dovessero insorgere.

Nelle scuole italiane, come del resto gran parte d'Europa (tranne Olanda e Svezia) facciamo pochissima prevenzione ed oltre il 90% dei giovani raggiungono la maggiore età senza aver mai assistito ad un incontro di prevenzione. Tutto quello che sanno sulle droghe dove lo hanno imparato?
Dall'amico che le droghe le usa e magari le spaccia?
Dal genitore o insegnate che fin troppo spesso dice solo che sono cose che fanno male da non fare? Poi quando conosce gente che le usa, vede questi allegri e gioviali mentre sono sotto l'effetto di stupefacenti!

La prevenzione è l'unica via percorribile per contrastarne l'abuso, è la strada intrapresa negli ultimi anni dall'UN (Nazioni Unite), gli osservatori Europei e Nazionali.

È bello poter sognare un mondo migliore per i propri figli e per i giovani in generale. Questo però non può avvenire da solo. Serve un duro impegno da parte di Associazioni, Scuole, Polizia, Enti Statali preposti, Educatori, Enti Sociali, Comunità, "semplici" cittadini, Associazioni e Comitati Genitori, Oratori, gli stessi giovani altrimenti non cambierà nulla, anzi continuerà a peggiorare come è stato nell'utimo mezzo secolo. Pertanto sappiamo per certo che ciò che è stato fatto sino ad oggi non ha arginato, rallentato o attenuato l'uso di droghe. Quindi è stato fatto troppo poco oppure quello che è stato fatto era sbagliato.

Prevenzione con lezioni, dibattiti, materiali informativi e video o film ADEGUATI (non banali ed inefficaci come spesso succede) è l'unica soluzione.

inoltre, al fine di aiutare efficacemente gli attuali tossicodipendenti, bisognerebbe incrementare ed aiutare le comunità e centri di recupero che non utilizzano cure farmacolologiche di alcuna forma.

Enrico Comi
http://www.enricocomi.com
@rico.comi