lunedì 28 gennaio 2013

STANZE DEL BUCO


In Italia se ne discute da diversi anni ed in questi giorni la questione è stata ripresentata al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Medici.
Cos’é la stanza del buco? È un luogo circoscritto (tipo ambulatorio medico), sotto la giurisdizione e controllo del Servizio Sanitario Nazionale, gestito da medici, operatori sociali e volontari. In accordo con la Magistratura e le Forze dell'Ordine, viene consentito a soggetti tossico-dipendenti appurati, di far uso della sostanza stupefacente di cui sono appunto dipendenti. L’ambiente igienicamente tutelato ostacola il contagio delle malattie infettive. Alcune nazioni forniscono direttamente la sostanza altre ne permettono solo l’uso tutelato. Diverse sono le nazioni europee che ne hanno adottato l’uso a livello sperimentale o permanente: Portogallo, Grecia, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera ed a breve la Francia. Del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei medici italiani la risposta è stata NO. 
Le motivazioni sono state diverse. L'iniziativa veicolerebbe un messaggio permissivo ai giovani. Si tutelerebbe l'iniezione di sostanze illecite facendo passare l'idea che ci sono delle possibilita' di derogare al divieto; I costi e l’efficacia di questa iniziativa; Le conseguenze sulla popolazione residente nelle aree preposte. 
Penso le stanze del buco siano la terza fase di un progetto ben finanziato ed organizzato che prevede:
Prima fase: Legalizzazione della cannabis terapeutica.
Seconda fase: Legalizzazione della cannabis per scopi ricreativi.
Terza fase: Stanze del buco.
Il risultato finale? Enormi quantità di denaro ben veicolate nelle tasche di pochi personaggi che si accaparreranno i permessi per la produzione delle sostanze in questione.
Istituendo le stanze del buco sappiamo già che, se si permetterà ai tossici di usare l’ambiente sterile e protetto ma senza dare loro la dose gratis, raramente questi ambienti vedranno entrare un tossico. Se credono veramente che un tossico dopo aver acquistato dell’eroina vada a farsi nella stanza del buco...aspetta e spera. Personalmente ho provato a raccogliere siringhe per terra ed anche ad utilizzare acqua presa dal radiatore contenente antigelo oppure utilizzare dell’acqua piovana presa dalle pozzanghere per sciogliere eroina. Procurarmi dell’acqua pulita o cercare una farmacia ritardava di una decina di minuti (o poco più) l’iniezione tanto desiderata. Non sarei mai andato in una stanza del buco per questo motivo ed anche perché temevo la coordinazione con le forze dell’ordine.
Se invece si inizia a dare la sostanza gratis si riempie magicamente la stanza. Così arrivano molti tossici. I nostri cari membri dell’Ordine dei Medici si sono preoccupati della spesa che dovrebbero sostenere le strutture sanitarie. Dei poveri residenti che vedranno sorgere vicino alle loro case le stanze del buco infestando i loro marciapiedi di gentaccia. Cari medici vergognatevi!
Ho conosciuto molti tossici ma raramente ne ho trovati (fra quelli dichiarati che si drogano da molti anni) che dicono di voler continuare consapevolmente tutta la vita sino alla morte. Quasi tutti loro sognavano di smettere e poter ricrearsi una nuova vita. Per molti di loro un sogno che non si è mai realizzato. Le stanze del buco violano qualsiasi diritto umano. Lo condannano a vivere una vita nella schiavitù della droga senza dare la minima possibilità di ricrearsi una vita e tornare ad essere fieri ed orgogliosi della propria dignità umana. Del proprio senso di rispetto, etica e moralità.
Se sei convinto che le stanze del buco siano una soluzione, rispondi ad una semplice domanda: Se il drogato in questione fosse tuo figlio? Lo inviteresti a frequentare una stanza del buco con somministrazione controllata? Lo porteresti in un posto dove lo imbottirebbero di farmaci pagliativi per i prossimi 15anni o per tutta la vita? Oppure cercheresti il modo per aiutarlo a renderlo libero da tutto ciò che potrebbe costituire una dipendenza illegale o legalizzata?

2 commenti:

  1. Lo scorso ottobre ha aperto i battenti la prima “stanza del buco” di Copenhagen, nel quartiere di Vesterbro, e il Consiglio Comunale già pensa ad aprirne altre tre. I cittadini, spaventati da quello che accadeva nelle strade, la chiedevano da più di vent'anni. In pochi mesi sono state salvate 6 vite e ridotta in modo consistente l'incidentalità connessa alla spaccio. Le esperienze di Svizzera, Canada, Australia, Amsterdam e Madrid dimostrano che, nonostante il parere sfavorevole dell'Onu, le narcosale per salvare i tossicodipendenti dall'overdose e dalle malattie funzionano.

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  2. Io mi bucavo negli anni 80. I tossici di eroina erano tanti ed i decessi di overdose erano all'ordine del giorno. Per un breve periodo in alcune città d'Italia c'erano le "stanze del buco". Non davano la dose ma siringhe sterili, disinfettanti e comunque un luogo igienicamente adatto a limitare il rischio di malattie. Per un periodo a Parco Lambro - Milano - c'era un camper dove potevi salire a farti. Un camper perché nessuno andava in una stanza del buco e questo era un passo per avvicinarsi ai tossici. Fallì anche questo progetto. Erano stati istituiti i distributori di siringhe gratuite. Bastava che inserivi la vecchia siringa e ne erogava una nuova. Fallito anche questo progetto!
    Perché fallivano?
    Perché gli ideatori di questi bellissimi progetti non capiscono che il tossico di eroina non è in grado di concepire un concetto di vita salutare e voler bene al proprio organismo. È ormai diventato un automa che vive in uno stato di semi-ipnosi e incapacità cognitiva. Concepisce sono un concetto di: Avere dosi e farsi... avere dosi e farsi... avere dosi e farsi... all'infinito.
    Se nelle stanze del buco gli dai le dosi lui viene se non gli dai le dosi gratis non lo vedi o ne vedi qualcuno raramente.
    Poi, parliamoci chiaro, ai SerT vengono già imbottiti di farmaci molto potenti che (per il drogato) sono degli ottimi sostituti alla dose. Quindi, le stanze del buco, esistono già. Funzionano? No! Se i SerT (e tutto l'insieme delle varie strutture preposte) funzionavano doveva calare il numero di giovani che fanno uso di droga. Oppure doveva essere sensibile il numero di giovani che smettono.
    Per farvi un esempio di come ragiona un tossico di eroina pensate che, avevo un distributore automatico a Monza e passavo spesso di li in auto. In 5 anni di tossicodipendenza di eroina non mi sono mai fermato una sola volta a sostituire la siringa usata. Ho provato più volte a raccogliere una siringa da terra. La cosa importante era avere la dose subito ed iniettarsela il prima possibile.

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