Sulla panchina col capo reclino
due occhi stanchi, dopo una notte bianca,
sul suo volto, la stessa domanda;
la sua mano che passa sul viso sporco
il suo gesto disperato, è privo di richiesta d'aiuto
mentre passo indisturbata.
Solo foglie ricurve dal peso dell'acqua piovana
sullo sfondo plumbeo
si fondono con la sua tristezza:
un quadro di umana solitudine,
all'alba, nei pubblici vivai
dove, formiche indaffarate
seguono la scia, incuranti degli eventi
quando un piede le calpesta.
Giusi Porro 2012
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