domenica 9 dicembre 2012

IBOGA


La Tabernanthe Iboga è una pianta dell’Africa occidentale. L’Iboga ha avuto per generazioni un ruolo centrale nella religione Bwiti dell’Africa centro-occidentale. I Bwiti utilizzano la corteccia della radice per vari propositi compreso lo sviluppo spirituale, il rito di passaggio all’età adulta, cerimonie di guarigione e iniziazione. 
L’Ibogaina è il composto pscicoattivo naturale contenuto nell’Iboga. 
Negli studi scientifici e nei rapporti diffusi si riporta l’efficacia dell’ibogaina nell’interruzione delle dipendenze. Produce l’effetto di ridurre il desiderio di far uso di droghe per un periodo di tempo variabile solitamente da due o tre giorni a qualche settimana. 
I “pazienti sottoposti a queste cure, provano per diverse ore profonde allucinazioni, visioni sciamaniche o ricadono profondamente nel loro passato rivivendo emozionalmente e visivamente il proprio vissuto.
Stiamo parlando di una sostanza sperimentata più volte negli anni 90. Sono stati evidenziati casi di decessi improvvisi. La farmacologia attribuisce questi decessi ad altri fattori come ad esempio insufficenze cardiache. La farmaceutica attibuisce SEMPRE i decessi in fase sperimentale a cause esterne.  A volte non solo in fase sperimentale. È il modo migliore per dare ad altri le colpe dei propri crimini. Somministravano un potente stimolante ed allucinogeno e non si assicuravano che la cavia umana non avesse precedenti insufficenze cardiache? Ti radierei a vita dall’albo medico!
L’Ibogaina è inserito nelle tabelle delle sostanze illecite in varie parti del mondo. Per poter essere brevettato ed utilizzato dalle industrie farmaceutiche deve essere anche introdotto nelle tabelle che autorizzano l’elenco delle sostanze psicoattive sempre illegali a scopi ricreativi ma consentiti per uso farmacologico.
NON SOTTOPONETEVI O RIFIUTATEVI DI FAR SOMMINISTRARE QUESTE SOSTANZE AI PROPRI CARI. Come extossicodipendente comprendo le problematiche derivanti da una dipendenza. Però credere che esista una sostanza o pastiglia che possa far smettere di usare droghe è di per sè fantascenza. Non esisterà MAI la pastiglia per smettere si fumare, bere, drogarsi, giocare d’azzardo ecc... Non esisterà mai perché usare droghe è un problema decisionale non fisico. Spirituale, non materiale!
L’unica cosa che possono fare le cure pagliative è arrivare a confendere mentalmente la persona a tal punto che non è più da considerarsi un essere umano capace di intendere e volere. In stato vegetativo si arriva a non essere più in grado di affrontare la vita e nemmeno a procurarsi droghe.
Esistono casi che hanno smesso con farmaci sostitutivi ma sono pochi. Molti smettono con la droga attraverso i farmaci per approdare all’alcool. Quei rarissimi casi che smettono veramente utilizzando farmaci sostitutivi, secondo me, erano così motivati nella loro decisione di smettere che avrebbero smesso benissimo in qualsiasi comunità o comunque seguiti correttamente.
I farmaci sostitutivi servono solo a riempire le casse delle già ricchissime farmaceutiche produttrici.

Nessun commento:

Posta un commento