domenica 2 marzo 2014

VUOI FUMARE... DEVI PAGARE

Forse il XXI° secolo apparirà sui libri di storia come il secolo della manipolazione finanziaria mondiale. Il secolo del monopolio delle multinazionali petrolifere, farmaceutiche, belliche e dei biechi giochi finanziari.
Cosa centra la cannabis con tutto ciò? Nel 1941, proprio mentre i magnati del petrolio stavano costruendo le basi del loro impero, eliminando chiunque poteva indebolire o minare i loro gadagni, Henry Ford costruiva un innovativo prototipo di auto: La “Hemp Body Car” (trad. Auto di Canapa). Si tratta di un’auto costruita utilizzando materiale plastico derivante dai semi di soia e canapa. Il carburante stesso era derivato dai semi di canapa. 
Questo ha dimostrato che la cannabis poteva essere utilizzata ad uso industriale come carburante, matere plastiche oltre a stoffe e molto altro ancora. 
Qualche anno più tardi, nel 1950, succede un fatto alquanto strano: La cannabis viene vietata in Italia perché considerata una droga. 
Perché è strano questo fatto? Solitamente, quando una sostanza viene vietata o una legge vieta comportamenti considerati non etici per la società, si tratta di decisioni basate sull’esperienza. Nel 1950 in Italia ed in Europa erano pochissimi i consumatori di cannabis e non sussistevano evidenze di un reale danno al benessere comune. Inoltre diverse aziende manufatturiere e contadini stessi basavano la loro economia sulla produzione di tessuti e corde di canapa. Perché senza evidenze tangibili sulla pericolosità della cannabis, anzi con evidenze dimostrabili sulla potenzialità industriale della stessa, lo stato italiano la vieta? Quando una cosa sembra strana domandati: “Chi ci guadagna?” E spesso ciò che appare strano risulta immediatamente comprensibile. 
In questo caso a guadagnarci sono le multinazionali del petrolio! Multinazionali che nel 1950 avevano già conosciuto le aule dei tribunali italiani a causa delle loro corruzioni con importanti esponenti politici.
A riconferma di tutto ciò basta pensare che droghe ben più devastanti erano legali ed acquistabili in qualsiasi farmacia senza alcuna ricetta (morfina, anfetamine e barbiturici). Mentre la cannabis era bandita dalla legge. Soltanto nel 1972 le anfetamine vengono inserite nella tabella delle droghe e successivamente anche la morfina. 
Ad oggi il business legato all’uso della cannabis non passa inosservato a chi controlla le “stanze dei bottoni” internazionali. Se il mercato della cannabis terapeutica e ricreativa tornasse ad essere liberalizzato, il business passerebbe dalle mani dei trafficanti a quelle delle farmaceutiche licenziatarie. 
In conclusione, non pensate che legalizzando la cannabis terapeutica o ricreativa la legge vi consenta di coltivarla in casa. La contivazione in ambito familiare sarà sempre proibita. Mina il guadagno delle lobby ed il nostro governo non potrà estorcervi il pizzo (tasse) pertanto... Se vuoi fumare devi pagare.
Non ci credi? Nel 2013 alcune regioni italiane approvano l’utilizzo della cannabis terapeutica. Una di queste è la Toscana. Il testo riporta anche la decisione di aprire un centro locale per la contivazione e sperimentazione della cannabis terapeutica. Il giorno successivo il nostro governo interviene per effettuare una correzione sul decreto toscano. Indovina cosa è stato modificato? L’apertura del centro di coltivazione sperimentale OVVIO!
Quando verrà legalizzata la coltivazione sarà affiliata a società legate al nome del magnate finanziario internazionale George Soros. Così come è successo in varie nazioni europee. 
La cannabis è una sostanza tossica e come tutte le sostanze tossiche ha la caratteristica di stimolare, sedare (a seconda delle quantità somministrate) o agire come analgesico (antidolorifico). Con questi suoi effetti trova applicazione nel campo farmaceutico ma non curativo. Tutte le altre sostanze tossiche sono state usate o vengono usate in ambito farmacologico: Morfica, coca, LSD, anfetamine e via via tutte le altre. Il petrolio stesso è una sostanza tossica e prima di essere conosciuto come carburante, era un farmaco!

In tutta questa storia chi vuole legalizzare evidenzia solo ciò che a lui interessa e chi vuole penalizzare e vietare fa lo stesso. Le due fazioni si alternano poi in uno stupido gioco di ragione o torto che alla fine giova solo agli speculatori. I quali, da esperti burattinai, contano il patrimonio che accumulano.