venerdì 8 febbraio 2013

I VERI SPACCIATORI


Ad oggi gli stati combattono i grossi trafficanti internazionali e danno importanti finanziamenti per la ricerca farmaceutica. In fondo la Sanità è una base per il futuro di una nazione!

Prima del 1700 era tutto legale. Le droghe circolavano da oltre 4000 anni e, nonostante ciò, ben poche persone ne abusavano.
Nel 1700 la medicina cinese produce e fa conoscere l’Oppio come farmaco. Risultato: milioni di consumatori d’Oppio che iniziano ad assumerlo per fini ricreativi. Lo stato cinese, nel medesimo secolo, vieta l’uso dell’oppio a causa del degrado e degli effetti collaterali risultanti dall’uso per fini ricreativi. Arrivano i trafficanti speculatori (Inghilterra) che impongono alla cina il commercio dell’oppio monopolizzando questo ricco mercato a scapito di milioni di vite umane. Poco importa la vita umana quando l’unico fine è la ricchezza!
Nel 1800 in Europa si sorseggiava l’Assenzio. Bevanda ad altissima gradazione alcolica, considerata inizialmente una medicina favolosa. È la medicina francese a lanciarla sul mercato. Diventa un vizio e viene bandita in molti stati fra le guerre legali per il controllo e la gestione del ricchissimo commercio delle bevande alcoliche.
Sempre nel 1800 Sigmund Freud si fa portavoce di una “nuova” e favolosa medicina: La Cocaina. Nel suo noto trattato: “sulla coca”, elenca i poteri curativi della cocaina. Essendo lui stesso un consumatore incallito assicura la totale assenza di effetti collaterali. Come al solito, dopo la speculazione farmaceutica, viene bandita in quasi tutto il mondo. Gli spacciatori, anche questa volta, arrivano quando i “giochi sono fatti” e devono solo produrre e trasportare. I consumatori conoscono già la sostanza e la vogliono.
Alla fine del 1800 la nota farmaceutica Bayer produce e vende un miracoloso sciroppo come rimedio al catarro, tosse e mal di gola. Il suo nome? EROINA. La “sorella minore” della morfina. Ambedue oppiacei dai rinomati poteri anestetici. Vietata l’eroina ed approvata la morfina per meri fini terapeutici, spuntano i trafficanti internazionali che riforniscono di eroina le masse precedentemente assuefatte dalle farmaceutiche coinvolte.
A cavallo tra il 1800 ed il 1900, alcune farmaceutiche capiscono che, attraverso l’utilizzo di sostanze tossiche è possibile fare un sacco di soldi. Possiedono poteri anestetici, stimolanti o sedativi e tutte danno un apparente e momentaneo sollievo. Sensazione fondamentale che regala all’ignaro paziente l’illusione di una chiara e netta risoluzione della patologia indesiderata. 
I mezzi di trasporto migliorano. Aumentano gli interscambi commerciali e diverse nazioni diventano ricche. I politici promettono ciò che la gente vuole e le masse vogliono la sanità, gli ospedali, le cure. Molta gente muore per malattie come la malaria. In Italia è Benito Mussolini che investe enormi quantità di denaro per la sanita. Ad assisterlo in questo inportante sviluppo è una fondazione che opera in tutto il mondo per creare scuole di medicina, ospedali, università ed altro ancora. La sede si trova in una splendida villa sulle rive del lago di como: Villa Serbelloni - Fondazione Rockeller. 
La famiglia Rockfeller dal 1800 sta monopolizzando il mondo con speculazioni di ogni sorta. Dare a Rockfeller del denaro per creare il sistema sanitario è come chiedere e finanziare Totò Riina per rifare il sistema giuridico e carcerario. 
Non chiediamoci perché ad oggi, per un’emicrania estiva ci rifilano farmaci al posto di provare prima con sali e potassio (naturali e senza effetti collaterali). Oppure farmaci vari per un’ulcera al posto di bere del succo d’Aloe. Il succo d’Aloe non è brevettabile! L’Aloe possiamo coltivarla sul balcone di casa! È un rimedio efficace che non porta introiti! 
I nostri medici operano come gli è stato insegnato. Conoscono a memoria ogni principio attivo ma totalmente ignoranti sulla medicina naturale e cosa può causare una semplice carenza alimentare. 
Primi del 1900: La Merck brevetta l’MDMA - alias Ecstasy. Pastiglie vendute come antidepressivi fino al 1988. Successivamente gli spacciatori la commercializzano come droga. 
Poi le anfetamine, l’LSD ed altre ancora...

È sempre la stessa storia che si ripete e si ripete e si ripete ancora. 
Viene creata con propositi terapeutici e chiamata medicina. Bandita per gli evidenti ed inconfutabili effetti collaterali. Ormai nota ed utilizzata viene rinominata e chiamata droga. Logicamente il commercio passa dalle mani del camice bianco a quelle delle mafie e criminalità organizzata.

Smettiamola con l’ipocrisia. A far conoscere, produrre e pubblicizzare le droghe sono state alcune farmaceutiche, non gli attuali e tanto millantati spacciatori. Gli spacciatori hanno approfittato di una situazione creata e dettata dal mercato internazionale del farmaco. Oltretutto le hanno studiate, scoperte e brevettate utilizzando ingenti somme statali destinate alla ricerca. Ecco chi sono stati i veri trafficanti di morte. 

Purtroppo questo avido gioco ha come fine il potere e la ricchezza. Approfitta della buona fede di persone che credono nella medicina tradizionale come unico metodo per liberare l’uomo dalle sofferenze delle malattie. Decide di migliaia di medici ed addetti ai lavoro che pensano di aiutare le persone somministrando calmanti, antidepressivi, ansiolitici che regalano stati di benessere apparenti. Milioni di pazienti felici di assumere queste sostanze come fossero una magica pozione miracolosa. Le difendono e sostengono la loro efficacia... Ma poi... Lentamente e gradualmente... Il sipario della vita cala ed emergono i danni psicofisici causati dalla “miracolosa” cura. 

giovedì 7 febbraio 2013

lunedì 28 gennaio 2013

STANZE DEL BUCO


In Italia se ne discute da diversi anni ed in questi giorni la questione è stata ripresentata al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Medici.
Cos’é la stanza del buco? È un luogo circoscritto (tipo ambulatorio medico), sotto la giurisdizione e controllo del Servizio Sanitario Nazionale, gestito da medici, operatori sociali e volontari. In accordo con la Magistratura e le Forze dell'Ordine, viene consentito a soggetti tossico-dipendenti appurati, di far uso della sostanza stupefacente di cui sono appunto dipendenti. L’ambiente igienicamente tutelato ostacola il contagio delle malattie infettive. Alcune nazioni forniscono direttamente la sostanza altre ne permettono solo l’uso tutelato. Diverse sono le nazioni europee che ne hanno adottato l’uso a livello sperimentale o permanente: Portogallo, Grecia, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera ed a breve la Francia. Del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei medici italiani la risposta è stata NO. 
Le motivazioni sono state diverse. L'iniziativa veicolerebbe un messaggio permissivo ai giovani. Si tutelerebbe l'iniezione di sostanze illecite facendo passare l'idea che ci sono delle possibilita' di derogare al divieto; I costi e l’efficacia di questa iniziativa; Le conseguenze sulla popolazione residente nelle aree preposte. 
Penso le stanze del buco siano la terza fase di un progetto ben finanziato ed organizzato che prevede:
Prima fase: Legalizzazione della cannabis terapeutica.
Seconda fase: Legalizzazione della cannabis per scopi ricreativi.
Terza fase: Stanze del buco.
Il risultato finale? Enormi quantità di denaro ben veicolate nelle tasche di pochi personaggi che si accaparreranno i permessi per la produzione delle sostanze in questione.
Istituendo le stanze del buco sappiamo già che, se si permetterà ai tossici di usare l’ambiente sterile e protetto ma senza dare loro la dose gratis, raramente questi ambienti vedranno entrare un tossico. Se credono veramente che un tossico dopo aver acquistato dell’eroina vada a farsi nella stanza del buco...aspetta e spera. Personalmente ho provato a raccogliere siringhe per terra ed anche ad utilizzare acqua presa dal radiatore contenente antigelo oppure utilizzare dell’acqua piovana presa dalle pozzanghere per sciogliere eroina. Procurarmi dell’acqua pulita o cercare una farmacia ritardava di una decina di minuti (o poco più) l’iniezione tanto desiderata. Non sarei mai andato in una stanza del buco per questo motivo ed anche perché temevo la coordinazione con le forze dell’ordine.
Se invece si inizia a dare la sostanza gratis si riempie magicamente la stanza. Così arrivano molti tossici. I nostri cari membri dell’Ordine dei Medici si sono preoccupati della spesa che dovrebbero sostenere le strutture sanitarie. Dei poveri residenti che vedranno sorgere vicino alle loro case le stanze del buco infestando i loro marciapiedi di gentaccia. Cari medici vergognatevi!
Ho conosciuto molti tossici ma raramente ne ho trovati (fra quelli dichiarati che si drogano da molti anni) che dicono di voler continuare consapevolmente tutta la vita sino alla morte. Quasi tutti loro sognavano di smettere e poter ricrearsi una nuova vita. Per molti di loro un sogno che non si è mai realizzato. Le stanze del buco violano qualsiasi diritto umano. Lo condannano a vivere una vita nella schiavitù della droga senza dare la minima possibilità di ricrearsi una vita e tornare ad essere fieri ed orgogliosi della propria dignità umana. Del proprio senso di rispetto, etica e moralità.
Se sei convinto che le stanze del buco siano una soluzione, rispondi ad una semplice domanda: Se il drogato in questione fosse tuo figlio? Lo inviteresti a frequentare una stanza del buco con somministrazione controllata? Lo porteresti in un posto dove lo imbottirebbero di farmaci pagliativi per i prossimi 15anni o per tutta la vita? Oppure cercheresti il modo per aiutarlo a renderlo libero da tutto ciò che potrebbe costituire una dipendenza illegale o legalizzata?

venerdì 25 gennaio 2013

NEONATO IN ASTINENZA


Un articolo apparso sul Wall Street Journal rivela che nell’ultimo decennio, negli USA, sono triplicate le nascite con neonati in astinenza da oppiacei.
Eroina? Mamme tossicodipendenti? No. Prevalentemente si tratta di madri che, per alleggerire i disturbi della gravidanza, assumono antidolorifici. In primis oppiacei come l’ossicodone.
La notizia viene riconfermata anche dalla rivista di settore - Journal of the American Medical Association.
Teniamo presente che negli USA è in uso anche la terapia con metadone per combattere la dipendenza da antidolorifici.
Il fenomeno dei neonati in crisi di astinenza non è prettamente americano. Anche in Europa si registrano quotidianamente casi analoghi.
Secondo quanto dichiarato dalle infermiere intervistate dal quotidiano, i sintomi delle vittime dell’abuso di questi farmaci, sarebbero pianti continui, scatti involontari dei muscoli, vomito e forte diarrea. I sintomi sono identici a quelli della “classica” crisi di astinenza da eroina. In fondo si tratta sempre di oppiacei.
Non è ancora stata identificata una cura valida per questi casi, e i medici degli ospedali americani stanno portando avanti ricerche per delineare i possibili trattamenti. 
Mi domando: Al posto di studiare i possibili trattamenti non è meglio ripiegare sulla prevenzione informando le future madri sui rischi connessi alluso di oppiacei ed antidolorifici vari in gravidanza?
Che domande stupide che mi pongo. È logico, se le mamme sono informate evitano l’uso di questi farmaci e le farmaceutiche produttrici perdono introiti sicuri. Anzi, se poi studiano una cura pagliativa anch’essa a base di farmaci per curare l’astinenza da altri farmaci...si può guadagnare il doppio! Chi se ne frega della salute del neonato e della mamma. Il fatturato prima di tutto!

giovedì 24 gennaio 2013

ASSENZIO


Artemisia Absinthium ovvero Assenzio. Stiamo parlando di una pianta comunemente presente nelle zone alpine. Color verde argentato dal sapore amaro.
L’Assenzio è anche un distillato d’erbe ampiamente diffuso nell‘800. A quel tempo era la bevanda più consumata sul territorio francese. 
Nel 900 l’Assenzio, conosciuto anche con il nome di Fata Verde, venne vietato in quasi tutto il mondo.
Nasce in Francia nel 1972. Presentato come medicina straordinaria in grado di curare le più svariate patologie. Si calcola che un secolo più tardi la popolazione francesce consumava 36 milioni di litri di assenzio ogni anno.
Le problematiche legate all’alcolismo sono ben note. Essendo l’Assenzio la bevanda alcomica (dall’elevata gradazione) maggiormente consumato divenne il capro espiatorio e pertanto etichettato come la causa dell’alcolismo stesso. Oltretutto, la semplicità nella preparazione permetteva la vendita a prezzi contenuti rendendo l’Assenzio una bevanda alla portata di tutti i ceti sociali.
Strano che l’Assenzio venne bandito mentre altre bevande alcoliche no. In realtà non è così strano. Molti prodotti commerciali hanno subito le pressioni politiche, le guerre legali ed i biechi sotterfugi dello spionaggio industriale. Infatti le lobby dei produttori di vini, distillati vari ed altre bevande alcoliche non apprezzavano il monopolio incontrastato dell’Assenzio e riuscirono, tramite vere e proprie guerre legali a far passare l’Assenzio come una bevanda dagli effetti allucinogeni e deleteri per la salute dei consumatori. 
In Italia l’Assenzio non è illegale. Ad oggi, seppur poco noto, è possibile acquistarlo e sorseggiarlo. Una goccia alla volta vista la gradazione alcolica che spazia intorno ai 70°. 

STRATEGIA EUROPEA DROGHE 2013 - 2020


Nel mese di dicembre il Consiglio Europeo ha approvato la nuova Strategia in materia di droga 2013-2020. Sino alle soglie del 2000 ci si concentrava sul ridurre l'offerta combattendo i traffici internazionali. Nell'ultimo decennio si è maturata la consapevolezza che soltanto attraverso il ridimensionamento della domanda (attività tese alla prevenzione dell'uso di sostanze stupefacenti) era possibile ottenere dei risultati tangibili. Ora, questa nuova strategia tiene in considerazione i fronti: riduzione dell'offerta e della domanda.
Inoltre: problemi sanitari correlati; la riduzione dell’offerta di droga attraverso azioni di controllo del mercato; il rafforzamento del dialogo e della cooperazione tra gli stati europei; la diffusione dei risultati del monitoraggio delle azioni e delle esperienze di ricerca, allo scopo di per aumentare la conoscenza del fenomeno e orientare nuovi interventi.

mercoledì 16 gennaio 2013

KRATOM


Kratom è un albero nativo dell'Asia sudorientale. Il nome botanico è Mitragyna Speciosa. Stiamo parlando di una sostanza tossica che crea dipendenza, ad oggi non ancora inserita nell’elenco delle sostanze stupefacenti. Lo sarà presto dato che dal 2008 il Kratom è presente in alcune droghe sintetiche come già evidenziato dall’Osservatorio Europeo delle droghe e delle tossicodipendenze.
Se cerchiamo online troviamo che il Kratom viene proposto come tisana ed erba medicinale dagli effetti rilassanti o stimolanti a seconda delle dosi somministrate e del metodo di preparazione ed assimilazione della sostanza.
Per fare un esempio, la tossicità si concentra nella corteccia e non nella foglia, una tisana preparata con le foglie è paragonabile ad una tazzina di caffè. Assimilare la resina prodotta dalla corteccia causa effetti molto più accentuati. Euforia, beatitudine, estasi e visioni che possono protrarsi sino a sei ore.
Su alcuni siti viene presentato solo come una sostanza terapeutica, energizzante e salutare. Forse è il caso di informarsi meglio!

GIOVANI E ALCOL STATISTICHE


Il 64% dei ragazzi di eta' compresa tra i 12 e i 18 anni dichiara di bere alcolici. E' quanto emerge dall'Indagine conoscitiva sulla condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza in Italia 2012, presentata oggi a Roma da Telefono Azzurro ed Eurispes. Quella di bere, rivela lo studio, e' "un'abitudine per il 10,6% e per il 2,5% che ne fa un uso quotidiano, mentre sceglie solo qualche volta questo genere di bibite il 50,9%.
Solo il 35,2% dei ragazzi afferma di non essere interessato all'alcol.
Il consumo di alcolici sembra avere inizio soprattutto nel periodo della scuola media, sottolineano Telefono Azzurro ed Eurispes: e' cosi' per il 65,7% dei ragazzi piu' giovani (12-15 anni) e per il 44,1% dei piu' grandi. Questi ultimi - ben il 46,2% - dichiarano, inoltre, di aver bevuto alcolici la prima volta dopo i 15 anni. Allo stesso tempo si deve sottolineare anche che il 21,1% dei protagonisti della ricerca aveva meno di 11 anni quando hanno bevuto la prima bevanda alcolica.
"La classifica dei consumi di alcol tra i giovanissimi e' la seguente - elenca l'indagine - i ragazzi di 16-18 anni apprezzano in particolar modo i cocktail e gli aperitivi alcolici, raggiungendo quasi il 60% del campione (spesso il 18,4% e qualche volta il 42,2%); il 58,9% ama la birra (rispettivamente 20,5% e 38,4%). Inoltre, i superalcolici sono apprezzati dal 46,4% (31,6% e 14,8%), seguono gli shottini (41,3%) e un po' meno il vino (31,7%). Invece, i piu' giovani prediligono la birra nel 42,4% dei casi, amano i cocktail e gli aperitivi alcolici nel 36,3% dei ragazzi intervistati, scelgono il vino nel 22,2%, i superalcolici nel 19,2% e gli shottini nel 17,4%.
Piu' della meta' dei 12-15enni dichiara di bere alcolici durante le feste (59,7%)".

CANNABIS FRIULI VENEZIA GIULIA


Gennaio 2013. Anche il Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia approva l’erogazione dei farmaci a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche. Lo comunica una nota del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.
A seguire la Puglia, che già li somministrava da tempo, abbiamo Toscana, Veneto, Liguria ed ora il Friuli V.G.
Tenendo presente che siamo in “periodo elettorale”, ed in questi frangenti molti politici preferiscono fermare e rimandare al dopo elezioni emendamenti che possono influenzare l’opinione pubblica, aspettiamoci grossi cambiamenti in materia di cannabis entro la metà del 2013.
Sono certo che questi farmaci verranno approvati ed utilizzati anche in italia. Lo penso perché gli interessi commerciali e speculativi + la forza economica di alcuni magnati della finanza e farmaceutica che stanno investendo per legalizzare la cannabis, non possono essere contrastati dal politico di turno che pensa di fermare la legalizzazione della cannabis con qualche articolo di giornale e la sua “bella faccia”.
Quando la cannabis terapeutica sarà legalizzata non cambierà assolutamente niente. La cannabis è un antidolorifico ed abbiamo già centinaia di antidolorifici ben più dannosi ed aggressivi della cannabis. Anzi, se la cannabis terapeutica sostituisse altri farmaci con effetti collaterali ben più devastanti sarebbe un bene.
Purtroppo non sarà così. La cannabis aprirà un nuovo mercato per le farmaceutiche produttrici e non andrà a limitare l’uso di altri farmaci. Come ad esempio nella terapia del dolore dove precederà e si affiancherà l’uso della morfina.
L’approvazione della cannabis per fini terapeutici non è che il primo passo di un progetto molto più vasto. Una volta approvata come farmaco partirà la - fase 2 - “approvazione della cannabis per fini ricreativi”. Esattamente quello che stanno facendo negli USA ed altre nazioni.
Terza fase: approvazione della somministrazione controllata. In altre parole la distribuzione controllata da parte dei servizi sanitari di droghe pesanti, giustificando questo genocidio con motivazioni tipo:
- I drogati sono malati e non guariscono.
- Se le droghe vengono “gestite” dallo stato si riducono gli introiti delle mafie e crimine organizzato.
- Se il drogato non deve rubare non si degrada e non finisce in carcere.
- Se la droga è gestita con adeguate precauzioni igeniche il drogato non si ammala.
- Meno cure per le malattie connesse - Meno persone in carcere - Meno criminalità - Meno spese per l’amministrazione della giustizia - Più posti di lavoro per produrre e gestire le droghe a livello nazionale.
Pensare che queste cose siano giuste è pazzia. Qui non si prende in considerazione il diritto alla vita. Il risultato di una somministrazione controllata è la creazione di zombie. Esseri umani ridotti ad una vita misera. 
Questo progetto ha solo un fine sensato. È il motivo per cui esistono le droghe: “Il desiderio di ricchezza e potere senza il minimo senso di pudore e rispetto umano. Persone a cui interessa unicamente il loro patrimonio finanziario senza badare a quante vite umane devono distruggere”.
Pianeta terra. Anno 2013.

domenica 13 gennaio 2013

GUERRA DELL'OPPIO


La Cina è stata la prima nazione a cercare di combattere l’abuso di droghe.
Prima del sec. XVIII l’oppio veniva prodotto in Cina ma solo per fini farmacologici. Successivamente i Britannici imposero il loro monopolio sul commercio gestito dalla Compagnia delle Indie Orientali (inglese).
In principio la Compagnia produceva oppio nel Bengala, lo importava in Cina utilizzandolo come merce di scambio per l’acquisto di tessuti di lana dallo Yorkshire che a sua volta esportava nei paesi europei. Successivamente l’importazione dell’oppio si dimostrò molto più redditizia e semplice a comfronto del commercio ed importazione in europa della lana.
Sempre nel XVIII secolo l’oppio iniziò ad essere fumato per fini “ricreativi” fino a diventare una piaga sociale.
Inevitabilmente da un lato il governo cinese, incapage di contenere la piaga cercava di reprimerne l’abuso. Dall’altro lato, criminalità cinese e Compagnia delle Indie sfruttavano avidamente la situazione.
Nel 1729 un editto imperiale proibiva il commercio e il fumo d'oppio; nel 1796 un altro decreto ne vietava l'importazione e la produzione in Cina. Dopo il 1800 editti e decreti proibitivi si moltiplicarono. 
Dal 1800 al 1821 le importazioni di oppio erano in media di 27.000 Kg all'anno. 
Il commercio con la Cina, e non solo quello dell'oppio, era lucrativo. Il monopolio affidato da parte inglese alla Compagnia delle Indie orientali contrastava con le richieste di altre ditte commerciali inglesi. Interessi, concorrenza e voglia di potere portò il governo inglese a sciogliere, nel 1834, la Compagnia delle Indie. Ciò non pose fine al commercio d’oppio. Anzi, apri a molti la possibilità di aggiudicarsi il mercato illecito dell’oppio sia sul fronte cinese che su quello inglese.
Nel 1838 le importazioni di oppio erano arrivate 432.000 Kg all’anno.
Vari e vani i tentativi inglesi di gestire diplomaticamente questa “miniera d’oro” che conduceva il popolo cinese ad una vita di dipendenza, schiavitù morale, depravazione e degradazione sino alla morte.
Dal 1840 al 1842 la guerra dell’oppio vide lo scontro delle truppe britanniche che appoggiavano militarmente l’importazione di oppio sul territorio cinese. Una volta cessati i combattimenti, nei due anni successivi si susseguivano scontri burocratici, legali e diplomatici. 
La Cina inizia a sviluppare cure pagliative con farmaci a base oppiacea per curare la dipendenza dei fumatori d’oppio.
Arrivarono le tasse d’importazione doganale ed alla fine il dominio britannico perse rispetto e credibilità. La Cina iniziò a stipulare accordi con Stati Uniti e Francia ma solo per prodotti commerciali.
Quello che è successo in Cina è esattamente quello che è successo, con un ritardo di 200 anni in Europa e Stati Uniti. Ovvero, sostanze tossiche utilizzate per fini terapeutici che diventano droghe. Stati che più o meno vietano alcune droghe e realizzano terapie per curare le dipendenze utilizzando ulteriori sostanze tossiche legali ed avidi spacciatori internazionali che si arricchiscono a dismisura senza il minimo rispetto della vita umana. 
Invertendo gli addendi il risultato non cambia!