Sigmund Freud fondatore della psicanalisi era un cocainome incallito.
Freud, dopo aver conseguito la laura in medicina, era uno dei tanti medici che, senza mezzi ma pieno di grandi ambizioni, voleva affermarsi come medico e scienziato.
Nel 1884, il giovane Sigmund legge un trattato di Theodor Aschenbrandt, sugli effetti della cocaina, una sostanza estratta da una pianta sudamericana, la Erythoxilon Coca, che gli indigeni andini utilizzavano da secoli come vero e proprio "antidoto" alla fatica ed euforizzante.
Aschenbrandt inizia a studiare la Cocaina nel 1860. Egli riconosceva la Cocaina come una panacea universale per tutti i mali.
Freud ritiene di aver trovato la strada giusta per una scoperta esaltante. Studiò tutta la letteratura disponibile, sperimentò l'effetto della sostanza su se stesso e su altri soggetti e infine espose i risultati dei suoi studi e dei suoi esperimenti in un ampio articolo: “Sulla Coca”.
Nel suo articolo Freud descrive i prodigiosi effetti terapeutici della cocaina. Ne illustra l’uso come stimolante, come farmaco contro l'asma, come afrodisiaco ed come anestetico.
Qualche anno più tardi Freud accenna alla possibilità che questa sostanza possa essere utilizzata con successo nella cura da dipendenza della morfina e dall'alcool: partiva infatti dal presupposto (confermato da altri entusiasti sostenitori) che la cocaina fornisse al tossicodipendente gli stessi effetti euforizzanti e stimolanti della morfina e dell'alcool, ma non causasse dipendenza. Per cui la sua utilizzazione era considerata priva di rischi, efficace e sicura. Il suo articolo - che fu seguito da altri studi, anche sperimentali - suscitò un grande interesse, fu recensito anche da autorevoli riviste americane, e per un po' Freud fu convinto di avere finalmente trovato la sua agognata scoperta. Era tanto sicuro della validità di quanto aveva sostenuto che si diede da fare per recare sollievo ad un suo caro e stimatissimo amico, il Dott. Ernst Von Fleisch Marx assiduo consumatore di morfina. Fu così che Von Fleisch Marx divenne il primo soggetto della storia della medicina affetto da doppia tossicomania: morfina e da cocaina.
In quel periodo, dopo gli iniziali entusiasmi, l'opinione scientifica cominciava a guardare con scetticismo le rilevazioni di Freud. La cocaina venne in seguito etichettata come "il terzo flagello del genere umano" (dopo l'oppio e l'alcool)
Freud abbandonò ben presto l'argomento. Aveva comunque raggiunto quello che probabilmnte era il suo obiettivo primario: Crearsi un nome ed affermarsi nell’ambiente della ricerca.
L'unico effetto riconosciuto della cocaina era il suo utilizzo come anestetico. Quella scoperta è stata attribuita a Koller e non a Freud. A lui restava solo l'onere delle critiche per aver sottovalutato gli effetti collaterali della cocaina.
D'altra parte, come clinico e terapeuta, egli era stato coerente: egli stesso si serviva largamente della sostanza, arrivando a consigliarne l'uso, come ricostituente, a parenti, amici e persino alla fidanzata. D'altra parte, in quel periodo storico, la coca era diventata una moda: come diremmo oggi era molto in. Non tutti, forse, sanno, per esempio, che la Coca-Co/a fu chiamata così proprio perché conteneva inizialmente cocaina, che fu tolta solo nel 1903, quando gli effetti deleteri della droga erano divenuti ampiamente noti.