Libro StupeFatto

domenica 13 gennaio 2013

GUERRA DELL'OPPIO


La Cina è stata la prima nazione a cercare di combattere l’abuso di droghe.
Prima del sec. XVIII l’oppio veniva prodotto in Cina ma solo per fini farmacologici. Successivamente i Britannici imposero il loro monopolio sul commercio gestito dalla Compagnia delle Indie Orientali (inglese).
In principio la Compagnia produceva oppio nel Bengala, lo importava in Cina utilizzandolo come merce di scambio per l’acquisto di tessuti di lana dallo Yorkshire che a sua volta esportava nei paesi europei. Successivamente l’importazione dell’oppio si dimostrò molto più redditizia e semplice a comfronto del commercio ed importazione in europa della lana.
Sempre nel XVIII secolo l’oppio iniziò ad essere fumato per fini “ricreativi” fino a diventare una piaga sociale.
Inevitabilmente da un lato il governo cinese, incapage di contenere la piaga cercava di reprimerne l’abuso. Dall’altro lato, criminalità cinese e Compagnia delle Indie sfruttavano avidamente la situazione.
Nel 1729 un editto imperiale proibiva il commercio e il fumo d'oppio; nel 1796 un altro decreto ne vietava l'importazione e la produzione in Cina. Dopo il 1800 editti e decreti proibitivi si moltiplicarono. 
Dal 1800 al 1821 le importazioni di oppio erano in media di 27.000 Kg all'anno. 
Il commercio con la Cina, e non solo quello dell'oppio, era lucrativo. Il monopolio affidato da parte inglese alla Compagnia delle Indie orientali contrastava con le richieste di altre ditte commerciali inglesi. Interessi, concorrenza e voglia di potere portò il governo inglese a sciogliere, nel 1834, la Compagnia delle Indie. Ciò non pose fine al commercio d’oppio. Anzi, apri a molti la possibilità di aggiudicarsi il mercato illecito dell’oppio sia sul fronte cinese che su quello inglese.
Nel 1838 le importazioni di oppio erano arrivate 432.000 Kg all’anno.
Vari e vani i tentativi inglesi di gestire diplomaticamente questa “miniera d’oro” che conduceva il popolo cinese ad una vita di dipendenza, schiavitù morale, depravazione e degradazione sino alla morte.
Dal 1840 al 1842 la guerra dell’oppio vide lo scontro delle truppe britanniche che appoggiavano militarmente l’importazione di oppio sul territorio cinese. Una volta cessati i combattimenti, nei due anni successivi si susseguivano scontri burocratici, legali e diplomatici. 
La Cina inizia a sviluppare cure pagliative con farmaci a base oppiacea per curare la dipendenza dei fumatori d’oppio.
Arrivarono le tasse d’importazione doganale ed alla fine il dominio britannico perse rispetto e credibilità. La Cina iniziò a stipulare accordi con Stati Uniti e Francia ma solo per prodotti commerciali.
Quello che è successo in Cina è esattamente quello che è successo, con un ritardo di 200 anni in Europa e Stati Uniti. Ovvero, sostanze tossiche utilizzate per fini terapeutici che diventano droghe. Stati che più o meno vietano alcune droghe e realizzano terapie per curare le dipendenze utilizzando ulteriori sostanze tossiche legali ed avidi spacciatori internazionali che si arricchiscono a dismisura senza il minimo rispetto della vita umana. 
Invertendo gli addendi il risultato non cambia!

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