Libro StupeFatto

venerdì 30 settembre 2011

LEGALIZZARE O NON LEGALIZZARE?


Tengo a precisare che queste sono solo mie considerazioni personali. 
A volte pubblico post che potrebbero lasciar intendere che sono un acerrimo antiproibizionista.
Mi reputo uno spettatore neutrale. Ritengo che sia più un problema commerciale e politico che etico o sociale. 
Non rammento dove lessi la frase: “le streghe hanno cessato di esistere quando abbiamo smesso di combatterle ed ucciderle”. Temo che questa frase abbia molto a che vedere con il proibizionismo e l’antiproibizionismo. Ovvero, sino a quando questo conflitto ideologico continuerà, etichettando il consumatore di cannabis come un criminale sociale, esisterà sempre questa situazione. 
Ritengo che sia un problema politico perché esistono troppe incongruenze da ambedue le parti. Faccio degli esempi:
In Italia vengono fatte diverse fiere della cannabis. La più importante si svolge a Bologna. Il messaggio degli organizzatori non è - fumiamoci tante canne - ma far conoscere le proprietà mediche ed industriali (tessuti, carta, legno, oli, carburanti ecc...) della cannabis. Bene direi! A parte l’aspetto medico che è da sempre una diatriba internazionale da parte di luminari della scienza (anche se a volte dichiarano cazzate abnormi più vicine alla fantascienza o meglio vengono pagati per scrivere stronzate abnormi e sono più a favore del portafoglio che dell’ideologia) che si alternano fra conferme e smentite su quanto sia salutare o dannosa, per il resto la cannabis possiede potenzialità industriali.
Partecipi a questa fiera che dovrebbe trattare medicina e industria ma stenti a trovare industriali e medici. Il 99% dei partecipanti sono giovani che si strafumano un sacco di canne. Guardiamo fra gli stand e troviamo espositori che vendono semi di cannabis sativa o indica ovvero, la cannabis che si usa per fumare non per fare tessuti. Altri vendono bong, cilum (strumenti per fumare), altri ancora attrezzi per la coltivazione di cannabis in ambienti familiari.
MA ALL’ORA È LA FIERA DEI FUMATORI O DEI MEDICI E INDUSTRIALI? Accusiamo i moralisti ma qui si predica bene ma...
Sull’altra sponda abbiamo gli antiproibizionisti ed anche qui esistono delle incongruenze. Il nostro stato per costituzione non liberalizza ma dichiara una dose minima come uso personale. Approva e propina farmaci che causano danni spropositatamente superiori come ad esempio il Ritalin (anfetamine) somministrato ai bambini. Che senso ha tutto ciò? 
Forse chi è potente è al di sopra di tutte le leggi ed autorizzazioni? Oppure è la solita storia che un farmaco è brevettabile pertanto garantisce enormi introiti invece una pianta non essendo brevettabile non porta guadagno ai potenti?


I preposti incaricati, prima di fare i moralisti, dovrebbe iniziare a rendersi conto che si stanno utilizzando gran parte dei nostri soldi per finanziare farmaci a base di veleni (droghe), commercializzati legalmente a scapito della nostra salute. Provate a parlare con persone in cura con subutex da un paio di anni o con ritalin, metadone o molti altri. Vi renderete conto che un tossicodipendente è in condizioni migliori. Perché ci si accanisce sulla cannabis e su tutto il resto vige un tacito e mutuo silenzio?
Una cosa la conosco con estrema certezza: “Quasi tutti gli amici che avevo nella mia adolescenza, fumavano canne. Fino ad un certo punto erano convinti (anch’io) che non avrebbero mai assunto altre droghe. Il tempo e l’esperienza mi ha dimostrato che quasi tutti loro hanno iniziato ad usare cocaina, eroina ed altro. Pochi hanno fumato solo canne e pochissimi lo fanno ad oggi”. Pertanto è statisticamente provato che la gran parte di quelli che si fumano le canne finisco male. Non tutti, però la grossa percentuale che finisce male era sicura di non fare quella fine.
Alcuni smettono con le droghe per passare all’alcool. Cambia solo la sostanza ma il risultato è sempre quello. Anzi, se sono passati dalle canne all'alcool...era meglio per loro restare dov'erano.

Per ora, l’unica cosa che mi risulta corretta è fare la prevenzione. Vedo che molti giovani dichiarano di apprendere informazioni utili e chiare  sulla cannabis e le droghe in generale. 
Un giovane non è stupido! Sa prendere delle decisioni! Spesso è confuso da una serie di informazioni scorrette che lo possono condurre a prendere delle decisioni sbagliate. Spiegare bene ed in modo corretto cosa sono le droghe ad un giovane, lo porta ad avere le idee chiare pertanto a prendere delle decisioni consapevoli che LUI reputa corrette. Gli incontri di prevenzione che tengo non hanno come obiettivo quello di combattere le droghe ma di portare una migliore conoscenza delle droghe e problematiche connesse così da sviluppare un miglior senso critico e migliorare la propria capacità decisionale. 

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