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martedì 25 settembre 2012

VENETO LEGALIZZA LA CANNABIS


Martedì scorso, la giunta regionale veneta ha dato il via libera alla distribuzione gratuita di farmaci il cui principio attivo è estratto dalla cannabis.
Una strada già imboccata nel corso del 2012 da Toscana e Liguria. e che altro non fa che dare seguito alle disposizioni del ministero della Salute del 2007 che ha riconosciuto le proprietà terapeutiche della tanto vessata pianta dalle foglie a cinque punte. «Dotare il Veneto di una legge applicativa in tale senso rappresenta una scelta di civiltà – ha spiegato il relatore della legge Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra veneta) – che consentirà ai malati e al servizio pubblico della nostra regione di non dipendere esclusivamente dalle importazioni dall’estero per l’approvvigionamento dei farmaci cannabinoidi, con grandi risparmi di tempo e di costi e riduzione degli enormi disagi ai quali sono sottoposti i malati che necessitano di tale tipo di farmaci».
Difficile immaginare una situazione come quella californiana dove, lungo le spiagge di Venice, spuntano come funghi piccoli ambulatori pronti a certificare malesseri curabili con la marjuana. Ma l’evidenza scientifica dei benefici della canapa nella sua varietà psicoattiva è ormai indubbia e anche l’Italia comincia ad adeguarsi. Recente è per esempio la scoperta di una équipe del California Pacific Medical Center di San Francisco: un composto derivato dalla cannabis riuscirebbe addirittura a fermare le metastasi di cancri molto aggressivi come quello al seno.
Il Veneto comincia per ora con una fase sperimentale e centomila euro di investimento per rendere gratuito l’accesso ai farmaci “verdi”.
Fonte: pubblicogiornale.it
il decreto ministeriale del 18 aprile 2007 autorizza l’uso del cannabinoide THC come antidolorifico e lo riconosce efficace nella terapia del dolore. La terapia del dolore è l’assistenza che viene offerta ai malati terminali con patologie in grado di causare forti dolori all’ormai incurabile paziente. Quel decreto non parla di THC come medicina curativa ma di una sorta di ponte, un farmaco intermedio prima dell’utilizzo dei devastanti oppiacei. Inoltre li indica efficaci nelle malattie neurodegenerative ovvero demenze che ad oggi sono classificate non curabili.
Per quanto riguarda la scoperta del California Pacifc Medical Center, loro hanno utilizzato il cannabinoide CBD non il THC. Il CBD è presente nella cannabis ma non è tossico e non ha nulla a che vedere con il THC. Inoltre, è stato riprodotto chimicamente, non stanno estraendo il cannabinoide dalla pianta della cannabis.
Se dipendesse da me legalizzerei la cannabis per le molteplici proprietà (non come sostanza da fumare). Però cazzo! Stiamo attenti quando scriviamo articoli o post. Leggendo le minchiate, un giovane che inizia a farsi le canne, si convince che è salutare come prendere una pastiglia a base di cannabinoidi. 
Si incolpa Fini-Giovanardi d’essere “bacchettoni”? Ma qui mi sembra che ogniuno tiri l’acqua al suo mulino.

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