Eccola qui:
Ho conosciuto Enrico Comi ad un corso di aggiornamento per docenti. Ho incontrato il suo sguardo e non l’ho lasciato più.
Enrico ha rappresentato per me “l’anello mancante” tra i molti studi di chimica, medicina e farmacologia sostenuti all’università e la realtà nella sua cruda e drammatica verità; la voglia di capire cosa porta tanti giovani con la vita in mano a lasciarsela scappare come brezza tra le dita.
L’informazione riguardo alle droghe è spaventosamente carente. La scuola non sempre è capace di affrontare, con le proprie forze, un tema così delicato e le famiglie spesso non hanno “strumenti” per fronteggiare adeguatamente il problema. Si stima che 208 milioni di persone in tutto il mondo fanno uso di droghe illegali. In Italia l’Istituto Nazionale di Ricerca sulla Salute e sulla Tossicodipendenza ha stimato che il 20% della popolazione tra i 12 e i 15 anni fa uso di droghe illegali. E i giovani di oggi sono sempre più fragili, frastornati dalle nuove tecnologie e dalla velocità dell’informazione, priva di riflessioni personali.
Nell’Aprile 2012 Enrico raccontava la sua storia nell’Auditorium della scuola dove insegno. Un silenzio inaspettato avvolgeva i duecento ragazzi radunati per ascoltarlo e permeava i loro respiri. Una chiave segreta era stata donata loro, un’esperienza di vita messa a disposizione con il cuore in mano, con il desiderio di informare, oltrepassare i muri, restituire nella sua integrità la cosa più bella che ci è stata donata: la vita.
Abuso di farmaci e droghe sono una faccia della stessa medaglia: alcool, antidepressivi, oppiacei e derivati della morfina, acido lisergico (LSD), cocaina, cannabis (una qualsiasi delle diverse droghe che derivano dalla canapa indiana, come hashish e marijuana) sono tutte sostanze in grado di alterare, profondamente, il delicato equilibrio del nostro corpo. Anche quando l’effetto sembra limitato ad un breve periodo di tempo in realtà, spesso, si sta minando in modo irreversibile la funzione di un organo o di un tessuto che non tornerà mai più quello di prima.
“Stupefatto” è un libro che si legge in un fiato. Enrico Comi, con una semplicità disarmante, mette a nudo la sua esperienza di vita regalando la sua drammatica storia a tutti coloro che hanno la fortuna di ascoltarla. Chi fa uso di droghe crede sempre di avere la situazione sotto controllo, la vita al sicuro da possibili danni irreparabili, ma non è così.
Come docente, quotidianamente a stretto contatto con le vite di giovani adolescenti, come chimico, come farmacista ma soprattutto come persona consiglio questo libro a tutti come strumento per una efficace prevenzione: ai ragazzi affinché il racconto di Enrico diventi uno scudo capace di proteggerli dalle falsità e dal pericolo reale della droga, ai genitori perché possano meglio comprendere e aiutare i loro figli prima che sia troppo tardi e agli insegnanti affinché siano sempre vicini, umanamente, ai loro studenti.
Per ordinare una copia: www.enricocomi.com
Per ordinare una copia: www.enricocomi.com
Nessun commento:
Posta un commento