La notizia del 12.1.2012 arriva da un gruppo di ricercatori dell’American Academy of Neurology, pubblicata poi sulla rivista “Neurology”. Hanno condotto uno studio su un gruppo di anziani fra i 74 ed i 76 anni.
I soggetti analizzati sono stati divisi in due gruppi: il primo ha usato un cerotto alla nicotina per sei mesi, il secondo invece ha usato un cerotto “placebo” (innocuo). Il risultato è stato che gli anziani del primo gruppo hanno recuperato la memoria perduta il 46% in più di quelli che hanno utilizzato il finto cerotto che hanno riscontrato invece una diminuzione di memoria del 26%.
Uno degli autori della ricerca il Dr Paul Newhouse: “il messaggio è che la nicotina può essere utile nei soggetti con i primi segni di perdita di memoria”.
Caro Dr. Paul Newhouse, quante decine di migliaia di dollari hai percepito per dichiarare assurdità simili? Se dipendesse da me la tua splendida pomposa laurea a decorrenza istantanea è carta straccia. Anzi pensandoci bene tutti i tuoi studi sono retroattivamente cancellati a partire dall'asilo nido!!!
Sarà una frase ripetitiva ma spero vivamente che questo articolo sia solo frutto della fervida immaginazione di qualche giornalista. Il Dr. Paul Newhose... l'amico immaginario del suddetto giornalista. Purtroppo, osservando il "mondo della farmacologia", temo proprio che la realtà sia la solita: denaro investito per procurarsi relazioni pseudo scientifiche che presentino prodotti farmacologici dannosi alla salute, che creano dipendenza, ma con un elevatissimo margine di guadagno per le farmaceutiche produttrici.
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