Libro StupeFatto

domenica 2 ottobre 2011

MESCALINA


La mescalina è un allucinogeno molto potente. Quasi tutti gli allucinogeni sono prodotti in laboratorio. La mescalina è invece estratta dalla pianta grassa messicana conosciuta come: Peyote. 
È stata originariamente utilizzata per riti sciamanici e successivamente sperimentata nel 1940 dai governo tedesco in collaborazione con quello americano. Un aneddoto ci riconduce al 1960 quando venne pubblicato un libro sulla mescalina dal titolo: “Le porte della percezione”. Qualche anno più tardi vene fondato il noto gruppo musicale : “The Doors” il cui nome (Le Porte) si ispira proporio a questo libro ed alla mescalina una delle sostanze preferite dalla voce del gruppo James Douglas (Jim) Morrison.
Inizia a manifestare effetti circa 1 ora dopo l'assunzione. Nella fase iniziale si presentano non di rado nausea e vomito, che scompaiono nell'arco di un'ora per lasciare spazio a una grande salivazione che viene di pari passo con l'affievolimento o la scomparsa delle sensazioni di fame, fatica e sete. Vi è un incremento del battito cardiaco e della pressione sanguigna.
Segue una seconda fase caratterizzata da allucinazioni sensoriali (visive, uditive, tattili e olfattive). Generalmente l'esperienza dura da 4 a 8 ore. Quando l'effetto finisce si possono percepire sensazioni di stanchezza e spossatezza fisica e mentale. 
La mescalina porta alterazioni della percezione visiva e sensoriale, possono presentarsi perdite della consapevolezza del tempo e dello spazio, difficoltà nell'esprimersi, perdita della memoria a breve o lungo termine, visioni, euforia, senso di pace e benessere, percezione di maggiore profondità di pensiero, panico e stati passeggeri di paranoia o delirio. Queste sensazioni ed effetti sono incontrollabili da chi ne ha fatto uso è come se ci si ritrova trasportati in un’altalenanza emotiva e percettiva priva di controllo.
La mescalina (come l’LSD) può causare stati di psicosi irreversibile o un totale distaccamento sensoriale fra l’io ed il mondo materiale lasciando la persona a vivere una vita in uno stato vegetativo, non più in grado di affrontare i problemi quotidiani.

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