Libro StupeFatto

lunedì 17 ottobre 2011

BARBITURICI


Il 4 dicembre 1863 Adolf von Baeyer sintetizzò l'acido barbiturico. Il nome si deve alla donna di von Baeyer che si chiamava Barbara. Nel 1903 Emil Hermann Fischer e Joseph von Mering prepararono il barbital, il primo vero e proprio barbiturico, che fu commercializzato con il nome di Veronal. Nel 1912 fu introdotto nel mercato un nuovo barbiturico ad attività sedativo-ipnotico, il fenobarbital con il nome commerciale di Luminal. Tra il 1950 e il 1960 fu dimostrato che i barbiturici causano dipendenza. Nel 1970 la prescrizione di fenobarbital, secobarbital, amobarbital, e di tutti i barbiturici furono posti sotto stretto controllo attraverso una rigida normativa.
La “battaglia” contro l’abuso dei barbiturici viene datata negli anni Venti e la spinta iniziale è data dal dottor Willcox in Gran Bretagna. Nel 1964 negli USA milioni di americani facevano uso di pillole per dormire, sedativi e tranquillanti. Nel 1960 la commissione per gli stupefacenti dell’ONU regolamentò l’obbligo della prescrizione medica per l’utilizzo di barbiturici.

Attualmente i Barbiturici sono impiegati:
1. Come anticonvulsionanti nelle crisi epilettiche, nelle crisi psicomotorie, etc.
2. Come sedativi nei disturbi del comportamento acuto e grave (psicosi e nevrosi) e in anestesia.

Effetti
I barbiturici possiedono effetti sedativi a carico del Sistema Nervoso Centrale. Un abuso di tale sostanza è spesso un mezzo per tentare il suicidio. Tale sostanza si può trovare anche nei preparati analgesici più noti e più diffusi.
Spesso questi farmaci possiedono una certa dose disinibente che può essere responsabile di comportamenti euforici.
La tolleranza si sviluppa rapidamente con conseguente necessità di dosi sempre più elevate. La sindrome di astinenza nei soggetti dipendenti è caratterizzata da ansia, tremori, contrazioni muscolari, vertigini, nausea, vomito, crisi convulsive, stato delirante.
L’uso cronico di questi farmaci comporta una dipendenza psichica che l’assuntore non è in grado di rompere e che lo conduce ad uno stato di dipendenza fisica acuta.

Rischi
L'intossicazione cronica produce:
- tremore
- atassia
- sviamento del senso morale o anomalie mentali (la mancanza di
   concentrazione, vuoti di memoria)

L'intossicazione acuta può invece causare:
- convulsioni
- delirio ed allucinazioni

La sindrome d'astinenza si verifica tra le otto e le sedici ore dall'ultima assunzione e comporta dapprima:
- insonnia
- ansia
- vertigini e nausea
- convulsioni
- allucinazioni angosciose
- episodi di paranoia e schizofrenia.

La forma più grave di sindrome astinenziale da barbiturici è uno stato psicotico e psicomotorio paragonabile all'astinenza da alcol, nota sotto il nome di "delirium tremens", e deve considerarsi più grave della sindrome da astinenza da oppiacei.

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