sabato 15 agosto 2020

OPPIO IN ITALIA

Nel corso degli ultimi due anni, diversi giovani, mi raccontano di aver acquistato oppio nelle piazze italiane. Sinceramente pensavo si trattasse di altro, magari di hashish indiano della qualità charas. Venduto in pallini neri, molto ricco d'olio e malleabile. 
Perché pensavo ciò: l'oppio viene estratto, tramite incisione, dal bulbo non ancora fiorito del papavero da oppio. Proviene principalmente dall'Afghanistan. In Italia lo si trovava, circa 50anni fa, nelle campagne del sud della puglia. Cresce in terreni aridi e molto soleggiati.
Se un narcotrafficante decide di importare oppio in Italia, provvede anche a raffinarlo e rivenderlo in polvere (Eroina). Il suo intento è quello di sfruttare questo mercato illecito per denaro. Decine di grammi d'oppio vengono trasformati in chili di eroina. Mai e poi mai si sognerebbe di rivendere l'oppio grezzo. Infatti, nei miei trascorsi con l'eroina, soltanto una volta, nel 1980, ho visto una pallina d'oppio. Era stata importante da alcuni giovani che rientravano da un viaggio in India.
Com'è possibile che qualcuno importi oppio e lo rivenda grezzo?
Finalmente ho scoperto come funziona questo traffico.
Nel sud della Spagna, la farmaceutica Bayer, possiede enormi coltivazioni di papavero da oppio destinate alla produzione della morfina.
Seppur ben protette da guardie e recinzioni, le dimensioni delle piantagioni permettono l'accesso, durante la notte, di giovani che, attrezzati di coltellino, borse, acqua ed una paletta per la raccolta dell'oppio, si nascondono all'interno della piantagione. Durante la notte iniziano ad incidere i boccioli che, nell'arco delle successive 24h, dall'incisione stessa, fuoriuscirà l'oppio puro. 
Si accampano all'interno del campo così da non allontanarsi dalle piante incise e rimangono sdraiati al di sotto dell'altezza dei papaveri per tutto il giorno, resistendo alle alte temperature spagnole. Durante la notte successiva, prelevano l'oppio e riempiono zaini e borse per poi allontanarsi nell'oscurità.
I ricci sono molti, le pene spagnole molto severe e le guardie armate astute ed attente. Diversi riescono comunque ad impadronirsi dell'oppio e grazie ai pochi controlli nelle dogane facenti parte dell'Unione Europea, raggiungono facilmente il nostro paese. 
Questi personaggi non sono chimici esperti da poter raffinare l'oppio e preferiscono rivenderlo allo stato puro così che può essere masticato, fumato (anche per inalazione passiva) o sciolto ed iniettato.
Nonostante la convinzione di riuscire sempre nel tentativo di rubare oppio, sono molti i casi di chi viene arrestato. Se poi l'arresto avviene in dogana si viene incriminati per spaccio internazionale ed i quantitativi trasportati garantiscono molti anni di detenzione nelle prigioni spagnole. Oppure, peggio ancora, quelle francesi note per riservare trattamenti "speciali" ai detenuti italiani. Vale veramente la pena rischiare tutto questo?

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