giovedì 23 maggio 2013

IL TABACCO


Il tabacco è una delle piante che ha segnato lo sviluppo economico sud americano. Alcune piante di tabacco contengono la nicotina. Jean Nicot verso la metà del 1500 presentò la nicotina come elemento medicamentoso. 
Quando nel 1600 il consumo di tabacco diventa uno dei prodotti più commercializzati al mondo (insieme alla canna da zucchero ed il cotone), l’avidità dell’uomo si manifesta. Le perbeniste potenze europee creano insediamenti in America. Portogallo, Inghilterra, Spagna e Francia sono le prime. Organizzano la tratta degli schiavi africani per colmare l’enorme necessità di manodopera. Si calcola che circa il 15% degli schiavi morivano durante la traversata. Una volta giunti a destinazione li attendeva un vitalizio di schiavitù, sofferenza ed indigenza. Tutto questo per poter arricchire le potenze europee e permettere alle famiglie nobili di poter sorseggiare un liquore e fumare del tabacco dopo essersi infilita un abito lussuoso per partecipare ad una lussureggiante cena.
Successivamente abbiamo visto mafie dedicarsi al contrabbado del tabacco. Monopoli di stato cercare di accaparrarsi una fetta della ricca torta. Ad oggi la British e American Tabacco domina il mercato ed anche in Italia ha monopolizzato la produzione e commercio del tabacco.
Per molti anni le controversie sugli effetti e danni del tabacco si sono alternate sino ad arrivare al XX° secolo dove la medicina concorda appieno: il fumo uccide. 
Purtroppo gli introiti sono sempre più importanti di milioni di vite spezzate e nessuno al mondo si sogna di contrastare efficacemente il mercato del tabacco.
Ad oggi l’Italia è il più grosso produttore europeo di tabacco con una produzione di oltre 100.000 tonnellate annue. Niente da paragonare alla Cina che detiene il record mondiale con ben 2.400.000 tonnellate. A seguire Brasile, India e Stati Uniti.

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