venerdì 26 aprile 2013

GENITORI OGGI


Cari Genitori,

La scorsa settimana ero in un piccolo paesino della puglia. Ore 8:20 seduto sui gradini d’ingresso della scuola media. Di fronte a me, l’ingresso delle scuole elementari. Osservavo i bambini che arrivavano a scuola accompagnati da uno dei rispettivi genitori o un nonno. Ad un certo punto mi sono accorto che, seppur le cartelle non erano voluminose e pesanti, erano i genitori o i nonni a portarle. Erano entrati quasi tutti quando in lontananza vedo una bimba e la figura di un adulto venire di gran passo verso la scuola. Anche se ancora lontani si notava la sagoma della cartella sulle spalle della bimba: “meno male, almeno una”. Arrivati alla soglia della scuola, mi sono reso conto che, quello che in lontananza poteva sembrare il padre, in realtà era il fratello maggiore. Ad occhio e croce aveva circa 16-17 anni.

Quando sono molto piccoli siamo subito pronti a coccolarli se piangono.
Crescono e continuiamo ad allacciargli le scarpe sino a 12-13 anni (ed oltre...)
L’insegnante li riprende e siamo subito pronti ad accusare l’insegnate partendo già dall’idea che nostro figlio sia la vittima sacrificale dell’accaduto. Gli ha dato solo 6 al compito in classe ed è evidente che... Bla... Bla... 
Genitori che litigano sugli spalti alla partita dei propri figli. 
Cari mamme e papà ogni volta che priviamo i nostri figli di un “peso” morale o fisico, stiamo impedendo loro di arricchirsi di un bagaglio di conoscenza fondamentale alla loro crescita. L’iperprotezione li indebolisce.

Poi ci stupiamo se iniziano a drogarsi? Non sono capaci a vivere. Temono il dolore, la sconfitta, il pianto e le emozioni “negative”. Sono emozioni! La vita è bella proprio perché possiamo vivere emozioni. A volte sono belle ed a volte no. Ma quelle meno piaevoli ci permettono di capire e reagire! Decide di filosofi hanno ampiamente espresso questi semplici concetti. Ogni grande rinascita deriva da una grande sconfitta!

Poi mi telefonano genitori terrorizzati perché il proprio figlio fa tardi ed è tornato a casa che puzzava di alcool o comunque sa che nella sua compagnia si fumano le canne: “La prego venga a parlare a mio figlio”. 

Vai a parlare al figlio e scopri che la mamma prende tavor oppure lexotan o altre schifezze simili. Sei a tavola e vedi il padre che si siede a di fronte al suo bel bottiglione di vino. Bottiglione che finito il primo piatto ha già perso il 50% del contenuto. Dal secondo in poi devi ripetergli ben tre volte che non bevi perché ogni volta che riempie il suo bicchiere te lo offre.

Se gli fai presente: Signora lei prende il lexotan! - “Si ma sono solo 10 gocce al giorno, 15 al massimo” - “lo prendo da molti anni” - “perché me lo chiede? Non fa male!”
Lasciamo perdere se fai presente al padre che si è scolato un bottiglione di vino a tavola e due limoncelli subito dopo.

Cari genitori, se create dei figli incapaci a vivere; Se voi volete usare sostanze tossiche così per “sentirvi meglio” e non volete ascoltare nessuno; Se bevete ma pretendete che il figlio non lo faccia: 
NON STUPITEVI SE UN GIORNO VOSTRO FIGLIO DIVENTA COME VOI!

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