mercoledì 27 novembre 2013

ITALIA - ANTIDEPRESSIVI - PROZAC

La ricerca della felicità! Per Will Smith è stata dura ma nella vita reale la si vuole subito a tutti i costi! Come? ANTIDEPRESSIVI! Socialmente accettati, facilmente prescritti in certi ambienti vanno quasi di moda.
Le farmaceutiche hanno investito parecchio per farle diventare così accettate. Sappiamo che in Italia non possono essere pubblicizzati come un qualunque prodotto commerciale. Ma, se si tratta di una band musicale a chiamarsi “Prozac +”. O di una scrittrice di fama internazionale come Elizabeth Wurtzel che scrive un bestseller dal nome Prozac Nation. Oppure della nota serie televisiva: “I Soprano” dove si sente nominare MOLTO frequentemente il marchio Prozac. In questi casi la pubblicità indiretta potrebbe essere molto più incisiva di quella diretta. Non dimentichiamoci che la farmaceutica produttrice, la statunitense Eli Lilly vanta 40 milioni di consumatori di Prozac al mondo.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce agli antidepressivi la paternità di circa 800 mila suicidi all'anno. Pare che un italiano su 2 abbia comprato almeno una confezione di antidepressivi all'anno. Nel 2011 le farmacie italiane, hanno venduto 34,5 milioni di "pezzi" a carico del Sistema sanitario nazionale.
Ovvio, la ricerca della "medicina perfetta" non ha subito battute d'arresto, anzi, le case farmaceutiche sono scatenate, eccitate da un business sempre più appetitoso.
Alcuni esperti sono scettici.
Gianlorenzo Masaraki, celebre psichiatra e psicogeriatra: «basta con l'antidepressivo prescritto al telefono o dal medico di base. Quante volte è definita depressiva una situazione che è in realtà un'altra patologia, psichiatrica o organica. L'apatia, spesso segnale di un disturbo organico, vedi l'insufficienza tiroidea, non è la depressione, l'apatico pare depresso, magari si è autodiagnosticato su Internet, magari l'hanno "visitato" parenti o vicini di casa, ma, al contrario del depresso, non ha perso il piacere di far le cose, non è pervaso da sensi di colpa atroci... La depressione richiede moltissima esperienza, non è la settimana storta. Masaraki specifica: «Non c'è alcun altro medicinale "sicuro". Pensiamo al Valdoxan, è pericolosissimo, mi rifiuto di prescriverlo, aumenta le transaminasi, in alcuni casi ha richiesto il trapianto di fegato, pensiamo alla venlafaxina, la cui "doppia" ricaptazione ha raddoppiato gli effetti collaterali, i rischi per la vista, la vescica, pensiamo al Citalopram, pubblicizzato per gli anziani ma oggi associato a rischi di anomalie del ritmo cardiaco... Meglio esser chiari: occorre un ritorno alla medicalizzazione del trattamento, ai controlli regolari, e, più che attendere novità miracolose».
Giusto la scorsa settimana parlavo con una cara amica. Aveva da poco partecipato ad un incontro sul tema dell’Iperattività infantile. Gli oratori promuovevano l’utilizza del noto Ritalin (Anfetamine). Lei mostrandosi scettica e dubbiosa si è inimicata non solo gli “esperti” oratori (sicuramente pagati dalla farmaceutica di turno) ma anche le stesse mamme che hanno ritenuto attendibile la parola di uno sconosciuto con il “camice bianco”. Tutto ciò è una sistematica e minuziosa manipolazione dell’opinione pubblica per pubblicizzare un farmaco indirettamente. Il mondo sta andando a rotoli perché siamo pieni di persone che guardano prevalentemente il proprio portafoglio e non considerano il male e sofferenza che procurano agli altri. Dipendenti di banche che sanno di proporre investimenti che truffano il risparmiatore ma gli permettono di raggiungere il bonus premio. Venditori porta a porta che fanno firmare contratti ad anziani dicendo loro che non sono contratti ma dichiarazioni di soddisfazione del servizio energia erogato. Venditori di libri che ti fanno firmare: “per ricevuta” e poi ti vedi recapitare mensilmente libri che mai avrei acquistato ed ora devi pagare profumatamente. Istituti bancari che non ti dicono che investono denaro in armi e guerre, l’importante è guadagnare.
FARMACEUTICHE CHE PENSANO SOLO AI LORO GUADAGNI E NON TI DICONO CHE VENDONO DROGHE! SI DROGHE! SOSTANZE CHE AGENDO SUL CORPO E SULLA MENTE CAUSANO UN MOMENTO DI SOLLIEVO MA IN REATA’ DEVASTANO L’ORGANISMO E CREANO UNA FORTE DIPENDENZA.
Se tuo figlio inizia a prendere antidepressivi e psicofarmaci da piccolo sarà per sempre un consumatore di farmaci. Le farmaceutiche lo sanno benissimo siamo noi che non lo sappiamo e pensiamo di aiutarli con la pastiglietta. L’iperattività non è una malattia. Un brutto voto a scuola non rende felice nessuno come una delusione d’amore. Il rimedio non lo si trova in una pastiglia.

venerdì 1 novembre 2013

ENRICO COMI - STUPEFATTO

Stupefatto si sta trasformando. Da un'idea è diventato un libro. Da un libro un'importante opera teatrale e nel futuro un romanzo ed un lungometraggio.
Cos'è Stupefatto?
Enrico Comi, ex tossicodipendente, inizia a dedicare la propria vita ad un'importante opera di volontariato. Infatti da oltre 15 anni opera nel sociale. Più precisamente svolge attività di prevenzione droghe ed alcool. L'impegno e la costanza lo portano a tenere lezioni a decine di migliaia di giovani ogni anno. 
Fonda l'Associazione di Promozione Sociale: Gli Amici della Vita. 
Ben presto si accorge che ben poche strutture in Italia, come del resto in quasi tutto il territorio europeo, sono dedite ad attività di prevenzione. O meglio, alcuni enti lo fanno ma la totalità degli interventi fatti è decisamente inferiore a quanto è necessario fare per ottenere risultati tangibili. 
Al fine di incrementare le attività scrive il suo primo libro: Stupefatto. Successivamente pubblica un DVD distribuito gratuitamente nelle scuole.
Il libro viene letto con successo da migliaia di giovani. Intere scolaresche lo utilizzano come materiale didattico. Il DVD si rivela di parziale successo. O meglio, ottenere ottimi riscontri se mostrato a giovani di età inferiore ai 14anni. Giunti alle scuole superiori gli studenti preferiscono stimolare il loro interesse con argomentazioni maggiormente articolate e un semplice DVD di 30 min non basta. Riesce a coinvolgere positivamente circa il 60% ma il 40% non lo apprezza considerandolo elementare nelle esposizioni. 
Nel 2012 inizia un'importante collaborazione con la compagnia teatrale Itineraria www.itineraria.it. In collaborazione con un grande artista, il poliedrico Fabrizio De Giovanni, è autore dell'opera che prende spunto dal libro, dalla vita e dall'esperienza che Enrico ha maturato nel campo della prevenzione. Messa in scena per la prima volta nel 2012 trova plauso e successo nel 2013. Novembre 2013 l'opera riceve un importante riconoscimento dalla più alta carica dello stato. Una medaglia al valore sociale conferita da Presidente della Repubblica.
Prossimi obbiettivi: la produzione di un vero e proprio lungometraggio ed un romanzo. L'obiettivo è quello di realizzare questi importanti strumenti preventivi entro la fine del 2015.
Enrico è sempre aperto a ricevere idee, consigli, aiuti e supporto: rico@enricocomi.com