sabato 31 marzo 2012

COMUNITA TERAPEUTICHE


Si è svolto il 21 marzo 2012, alle ore 15,30, a Roma, presso la Biblioteca del Senato della Repubblica "Giovanni Spadolini" sita nel Palazzo della Minerva, l’incontro tra i Senatori Carlo Giovanardi (responsabile del settore “tossicodipendenze” per il PDL), Maurizio Gasparri (Presidente dei Senatori PDL), Michele Saccomanno (Membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficienza del Servizio sanitario nazionale) e i rappresentanti del privato sociale (riportati nell’annesso elenco – vgs all. 1) che hanno voluto raccogliere l’invito ad effettuare un punto di situazione nella lotta alle tossicodipendenze e sui problemi delle comunità terapeutiche e di accoglienza.
Alla riunione hanno partecipato anche il Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, Dott. Giovanni Serpelloni, in rappresentanza del Ministro Riccardi, impossibilitato a intervenire ai lavori, e il Prefetto Pietro Soggiu, già Commissario del Governo per il contrasto delle tossicodipendenze nella XIV Legislatura).
In apertura dei lavori il Sen. Giovanardi ha invitato il Dott. Serpelloni ad riferire sulle indicazioni programmatiche ricevute dal titolare della delega per le tossicodipendenze e sui punti qualificanti del suo programma di interventi. Il Capo del Dipartimento, dopo aver tracciato un quadro della situazione, ha spiegato la linea del nuovo Governo sottolineando che non ci saranno particolari scostamenti rispetto a quella del Governo precedente, sia riguardo al rapporto tra l’Italia e i referenti internazionali, come le Nazioni Unite, sia a livello nazionale. Su prevenzione, recupero e riabilitazione l’attività del Dipartimento continua in prosecuzione della pregressa esperienza, appuntando, in particolare, la propria attenzione sui temi de:
1) i tossicodipendenti in carcere e le misure alternative allo svolgimento della pena in carcere;
2) l’allarme suscitato dagli emergenti fenomeni additivi legati al gioco d’azzardo problematico;
3) i rapporti con le Regioni, con le quali si intende promuovere un Tavolo di lavoro permanente su alcune tematiche di più stringente interesse, come prevenzione (con uno sguardo particolare ai test HIV), reinserimento, carcere e droga, droga e internet, gioco problematico, nuove terapie e monitoraggio.

I rappresentanti delle realtà del privato sociale che hanno risposto alla convocazione del responsabile di settore del PDL, Sen. Giovanardi, hanno evidenziato le seguenti criticità:
1) situazione di collasso finanziario per le comunità a causa del ritardo nel pagamento delle rette per l’assistenza delle persone tossicodipendenti da parte del Servizio sanitario regionale (877 gg in Calabria e 776 gg in Molise) e del formasi di situazioni debitorie nei riguardi dell’INPS per il mancato versamento dei contributi previdenziali del personale dipendente delle strutture di recupero. Paradossalmente, poi, le inadempienze sul fronte previdenziale pongono le stesse comunità in una condizione di irregolarità amministrativa tale da ritardare ulteriormente il versamento delle competenze maturate nei confronti delle regioni con ancora maggiore disagio per i dipendenti e gli ospiti delle strutture di recupero. Sopraffatte dallo stato debitorio molte comunità sono costrette a chiudere le proprie strutture di accoglienza, interrompendo le cure e i programmi di disintossicazione per decine di ragazzi tossicodipendenti che in tali percorsi di recupero trovano in’insostituibile e preziosa possibilità di uscita dal tunnel della tossicomania.

mercoledì 28 marzo 2012

INTERVISTA RADIO JEUNESSE

Una bella intervista radiofonica a Radio Jeunesse con il grande amico Didier Presidente Associazione Scelte Giovani.
RADIO JEUNESSE

PENSIERO

Corri, sono in ritardo, guadagna, paga, mangia, sonno, uffaaaa, discuti, ti arrabbi, pulisci, devo fare ma non voglio, vacanza, stress.... 
Una mattina ti svegli e senti che ciò che hai sempre voluto era già li, vicina te. 
Dentro di te.             
-  Enrico  -

martedì 27 marzo 2012

ALBERTO FABBRI


Alberto è un grande amico. Padre di due splendidi figli. Fondatore ed attivamente organizzatore della SETTIMANA MANTOVANA DELLA PREVENZIONE ALLA DROGA E ALCOOL.

Alberto scrive:

“L’uso della droga si espande laddove non c’è informazione a riguardo” 

Questa frase mi ha sempre fatto riflettere molto. Tutte le famiglie hanno paura che i loro figli si droghino; sperano che non succeda proprio a loro e, se non 
succede, si sentono a posto. Non funziona proprio così… 
In questa società, in cui regna l’individualismo, sembra che tutto sia dovuto e che la singola persona abbia il diritto di aspettarsi che siano gli altri a fare qualcosa. Ebbene non è così. 

Come scrisse lo scrittore inglese John Donne, “No man is an Island”, cioè “Nessun uomo è un’isola”, la vita ha le sue migliori caratteristiche nell’interscambio di idee e nell’aiuto reciproco. 

C’è un concetto filosofico-etico molto interessante che inquadra questa cosa in modo perfetto: è quella dell’Ubuntu, un movimento filosofico sudafricano la cui frase ispiratrice è “Ubuntu ngumuntu ngabantu” che significa “Io sono ciò che sono in funzione di ciò che sono gli altri”. L’essenza di questo movimento, sviluppato in un’area considerata generalmente poco civilizzata e invece portatrice di un pensiero di una potenza finora insuperata nel mondo europeo occidentale, sta quindi nel concetto che “se io sono ciò che sono gli altri, allora è mio dovere collaborare con gli altri per un futuro migliore”. 

Quando pensai a questa cosa in relazione alla prevenzione delle droghe mi fu chiaro che “i miei figli saranno salvi quando tutti i figli degli altri saranno salvi”. 
Quando ogni genitore e ogni ragazzo sarà stato informato e avrà capito i rischi della droga, allora la droga inizierà a scomparire. 

L’informazione però non deve venire solo dalla scuola e dallo stato; aspettarsi che ai propri figli ci pensi la scuola e lo stato significa non prendersi la giusta responsabilità per tutti, delegare a qualcun altro ciò che invece è compito specifico dei genitori. 

Ecco che quindi Il principio base della campagna “Settimana Mantovana per la prevenzione alla Droga e Alcool” è quello che sono i genitori a doversi prendere la responsabilità di educare i propri figli alla prevenzione alla Droga e Alcool. 
L’educazione dei ragazzi deve essere un impegno assunto direttamente dai genitori nei confronti di tutti i ragazzi. 

Oggigiorno si fa moltissimo per aiutare i bambini malnutriti dell’Africa o gli orfani del Sudamerica, e questa è una cosa bellissima, che da onore a chi lo fa. Occorre non dimenticare però il luogo dove abitiamo; occorre chiedersi: AI NOSTRI FIGLI CHI CI PENSA? La risposta è: DOBBIAMO PENSARCI NOI! 

La campagna “Settimana Mantovana per la prevenzione alla Droga e Alcool” vuole creare un movimento di pensiero, una consuetudine culturale, una cosa che ogni anno cresce sempre di più, come se fosse un festival; le scuole sanno che troveranno aiuto gratuito da esso e i genitori faranno a gara per chi fa di più nell’organizzare e sponsorizzare. Creare questa cosa è un gusto che spero provino in tantissimi. 

Ing. Alberto Fabbri 
366-3673182 
fabbri.alberto@alice.it 


lunedì 26 marzo 2012

UNITED VIDEO

Un video splendido con un messaggio importante sulla pace e la tolleranza.


JOHN DONNE

Nessun uomo è un'Isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall'onda del Mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Dimora amica o la tua stessa Casa.
Ogni morte d'uomo mi diminusce,
perchè io partecipo all'Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:
Essa suona per te.
                                           -  John Donne  -

domenica 25 marzo 2012

CECCHI GORI COCAINA

Venerdì 23 marzo 2012. Durante un'intervista realizzata dal Fatto Quotidiano Vittorio Cecchi Gori si dichiara vittima della magistratura corrotta. In merito ai quattro grammi di cocaina rinvenuti a seguito di una perquisizione all'interno della sua cassaforte dichiara: "La cocaina? Qualcuno la mise nella cassaforte".


Certo Vittorio, sarà stato un magistrato che nel cuore della notte si è vestito con calzamaglia e passamontagna. È salito dal cornicione di casa aggrappandosi ai cavi elettrici. Ha disattivato gli allarmi e con sofisticate apparecchiature tecnologiche ha aperto la cassaforte. Ovviamente, dopo aver riposto la cocaina, l'ha chiusa. È uscito ripristinando gli allarmi ed è tornato al focolare domestico. 
Capitava spesso anche a me di trovare cinque grammi di eroina sul comodino senza sapere da dove arrivavano. 
A Vittò ma vaff..............................

DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI CANNABIS


Auckland, Nuova Zelanda, nasce il distributore automatico di canne o hashish. Stando a quanto riportato dal sito web AucklandNow, il club Daktory ha installato il distributore, che vende sacchetti di cannabis da un grammo a 15,70 dollari, per evitare che i clienti vengano incriminati per spaccio di droga.
La cannabis è illegale in Nuova Zelanda, ma usando questa macchina i membri dell'Organizzazione nazionale per la riforma delle leggi sulla marijuana sostengono che nessuno, nel loro club, spacci droga. Il Presidente dell'organizzazione ha fatto sapere che l'iniziativa ha riscosso molto successo, con centinaia di vendite durante le serate più affollate al club. Il Daktory è aperto dal novembre 2008 e vantava diverse migliaia di soci prima che il suo fondatore venisse arrestato per possesso e spaccio di droga.
Pur ammettendo che il distributore ha attratto anche persone interessate solo all'acquisto dell'hashish, il proprietario del locale ha sottolineato che l'intento è quello di conquistare consensi alla riforma di legge tesa a legalizzare: "Vogliamo che cresca il numero degli attivisti". E il distributore è "un esempio di come le cose potrebbero essere" se la cannabis venisse legalizzata. La Nuova Zelanda vanta uno dei più alti tassi di consumo di hashish al mondo, con oltre il 13% della popolazione adulta che lo consuma regolarmente.

MEETING SULLE DROGHE


Si e' svolto questa mattina a Rabat, in Marocco il seminario regionale organizzato dal Gruppo Pompidou (Consiglio d' Europa) sui sistemi avanzati di raccolta dati relativamente al consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani.
All'incontro, informa una nota, oltre all'Italia erano presenti Marocco, Libano, Algeria, Giordania, Tunisia, Egitto, Portogallo, Francia e Grecia.
Il Dipartimento Politiche Antidroga, la cui delega e' affidata al ministro per la Cooperazione Internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi, ha presentato le indagini epidemiologiche SPS (Survey popolation on student) sui giovani eseguite su circa 40 mila soggetti ed aggiornate al 2011 spiegando, nel dettaglio, le modalita' di raccolta dati, elaborazione di controllo de dati e come possono e debbono essere utilizzati i risultati di tale indagine nell'orientare le strategie e le politiche di prevenzione.
"Il Dipartimento - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, Capo del Dpa - nell'ambito delle cooperazioni internazionali ritiene che questi scambi possano essere di reciproca utilita' per poter integrare sempre meglio culture e metodologie scientifiche con un approccio veramente globale contro l'uso di droga che l'attuale governo sta portando avanti".
La delegazione italiana 'ha ricevuto un grande consenso per il lavoro svolto da parte di tutte le delegazioni presenti all'incontro.
In particolare -sottolinea una nota- i paesi arabi si sono dimostrati estremamente interessati ad intraprendere percorsi di formazione specifici con le realtà italiane per poter acquisire e trasformare tale modello nei loro contesti'.


JIM MORRISON

Ho incontrato un bambino cieco. 
Mi ha chiesto com'era il sole e gliel'ho descritto. 
Mi ha chiesto com'era il Mare e gliel'ho descritto. 
Mi ha chiesto com'era il Mondo e, piangendo, gliel'ho inventato.
Jim Morrison

sabato 24 marzo 2012

RICERCA SULLA DROGA

L’uomo, fin dalla preistoria, era a conoscenza degli effetti dei frutti fermentati e questo porta l’alcool ad aggiudicarsi la prima posizione nella storia delle sostanze stupefacenti. La parola alcool deriva dalla lingua araba e significa: “il meglio di una cosa”.
3400 a.C. Il papavero da oppio viene coltivato nella Mesopotamia inferiore. A quel tempo venne denominato “la pianta della gloria”.
3000 a.C. In alcuni popoli del Sud America, masticare foglie di coca, è una pratica abituale. È considerata “un dono di Dio”.
2700 a.C. La medicina cinese codifica la Cannabis come medicina per una larga varietà di patologie. Dal 1200 all‘800 a.C. anche l’india la considera una pianta medicamentosa tanto da denominarla: “erba sacra”. A quel tempo soltanto 5 piante erano considerate sacre.
Queste semplici informazioni stimolano la mia curiosità e spontaneamente mi pongo una domanda: “se queste sostanze erano ben conosciute da così tanti anni, perché sino a prima del 1965 poche persone ne facevano uso? Ma soprattutto perché 10 anni più tardi milioni di giovani e meno giovani in tutto il mondo aveva iniziato ad abusarne? Cos’è successo che li ha invogliati e spinti a farlo? Certo non è successo per un caso fortuito. Neppure per il semplice passaparola. Se così fosse, questo fenomeno sarebbe “esploso” molto tempo prima.


Per rispondere a queste domande dobbiamo fare un’attenta analisi:


Agli inizi del 1800 l’economia mondiale subisce degli importanti cambiamenti. Si intensificano gli scambi commerciali internazionali, nascono i mezzi di comunicazione di massa, le ferrovie, la navigazione diventa efficiente ecc... arrivano di conseguenza le Banche ed i sistemi finanziari. 

Il Commercio si basa sul concetto dello scambio di beni e/o denaro al fine di ottenere dei profitti. 
Proprio a cavallo del 1800-1900, alcune famiglie europee ed americane, vedono la possibilità di monopolizzare alcuni fra i più redditizi mercati economici e lo fanno:
Petrolio, Economia (Sistemi bancari e Finanziari), Trasporto, Alimentazione, il mercato Immobiliare,  guerre ed armamenti e gli importanti sistemi di comunicazione i Mass-Media.
In quegli anni il mondo si trovava in balia di grossi problemi causati da importanti epidemie. Una di queste la malaria che venne denominata la malattia del secolo. Le popolazioni richiedevano aiuti sanitari ed i governi iniziavano ad investire nella ricerca farmacologica.
Ben presto la ricerca e produzione farmacologica divenne un importante e ricco mercato che alcuni vedevano e vedono come un’importante missione umanistica mentre altri vedevano e vedono come un ricco commercio economico. Pertanto la farmaceutica iniziando a fatturare ingenti quantità di denaro diventa un settore di spicco per chi vuole guadagnare denaro più o meno avidamente. 
N.B. nel 2010 la spesa sanitaria nazionale è pari a 141 miliardi di euro.

Alcune case farmaceutiche iniziano ad investire sulla ricerca e studio delle sostanze tossiche. Perché? Semplice, quando una sostanza tossica viene introdotta in un organismo causa delle reazioni e cambiamenti. La sostanza tossica attacca l’organismo e questo si difende, nel suo tentativo di difesa produce anticorpi. Pertanto un dosaggio equilibrato di una sostanza tossica può migliorare il sistema immunitario ed aiutare l’organismo a distruggere parassiti, virus e simili. Inoltre queste creano interazione sul sistema nervoso e riescono a causare alterazioni sensoriali che possono condurre una persona a sensazioni di sollievo e benessere. A causare questa sensazione di benessere e questa reazione degli anticorpi è un veleno che attacca l'organismo e questo causa comunque dei danni che, con il passare del tempo, possono diventare abnormi ed irreparabili.  È una spiegazione terribilmente semplicistica ma veritiera. Ripeto, molto semplicistica in quanto servirebbe un intero libro per spiegare in modo sufficiente, l’interazione delle sostanze tossiche con l’organismo.
Negli anni a seguire diverse importanti farmaceutiche introducono sul mercato nuove classi di farmaci con principi tossici. Ad esempio:
1863 Adolf Von Bayer sintetizza l’acido barbiturico. Farmaco capostipide di un’importante classe di famaci dalle proprietà sedative ed ipnotiche (ad es. Barbital, Veronal, Pentothal e Fenobarbital).
1914 La farmaceutica Merck brevetta l’MDMA. All’ora propinato come antidepressivo. Oggi non più legale è conosciuto come Ecstasy.
1937 Vengono introdotti sul mercato farmacologico le prime pastiglie a base di anfetamine. Ad esempio il Ritalin della C.I.B.A. ora NOVARTIS, nato come antidepressivo ora utilizzato come cura per bambini con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività. 
1938 Nei laboratori della Sandoz (anch’essa assorbita dal’attuale Novartis) viene prodotto per la prima volta l’Acido Lisergico: LSD.
A cavallo degli anni 60’ negli U.S.A. nascono gli Hippy, meglio conosciuti come “figli dei fiori” con essi importanti divi del rock, le cui gesta di musicisti ed assidui consumatori di droghe compaiono sulle testate giornalistiche di tutto il mondo. Attraverso i mass media moltissimi giovani in tutto il mondo (più precisamente le nazioni maggiormente civilizzate e ricche) vengono a conoscenza delle droghe e dei loro effetti. Affascinati da questo mix di musica e sballo ed incuriositi da questo “nuovo mondo” iniziano ad usare droghe.
Sono stati i mass media a "pubblicizzare" questi divi del rock ed i mass media erano gestiti dalle stesse famiglie che ho citato precedentemente le quali stavano investendo anche nella farmacologia. Prova a leggere un libro sulla vita di Jim Morrison sembra di leggere un trattato pubblicitario sulla mescalina, la polvere d'angelo e l'alcool (droghe usate negli USA anni 60).
Prima del 1970, gruppi studenteschi si organizzano ed iniziano ad importare Cannabis. Le dogane non sono preparate ed è semplice per loro attraversarle con quantitativi non eccessivi.

1970 Scoppia il mito del buco. Nella città di Roma abbiamo i primi 90 casi che balzano alla cronaca. Non usano morfina e nemmeno eroina, iniettano anfetamine.

SI ERA CONDANNATI PER HASCISC MA BARBITURICI ED ANFETAMINE SI ACQUISTAVANO SENZA RICETTA IN FARMACIA.

1972 i primi 4 decessi per overdose a Roma.

17 Maggio 1972 il Ministro della Sanità inserisce le anfetamine nell’elenco delle sostanze stupefacenti. I consumatori di anfetamine per via endovena sono circa 10.000.

Nell’autunno del 1972 la Mercks mette sul mercato la morfina. Costa poco e sostituisce subito la carenza di anfetamina. Non passa molto tempo che il Ministero della Sanità vieta anche la vendita di morfina senza speciali permessi. Ora i tossicodipendenti sono molti ed è difficile gestire la situazione. Pertanto viene adottata la seguente normativa: Ai i tossicodipendenti conclamati veniva fornita una tessera con la quale, esibendola in una qualsiasi farmacia, ricevevano un massimo giornaliero di 2 fiale di morfina. Chi non era classificato tossicodipendente non poteva più acquistare morfina.

1974 arriva l’eroina. Ottima qualità per 10.000 lire al grammo (poco più di 5 euro). 
1975 Sono ormai migliaia i giovani che consumano hascisc ed altrettanti che si bucano utilizzando eroina.
Le droghe iniziano a produrre ingenti quantità di denaro, cosa che non lascia indifferenti le mafie per non tralasciare i narcotrafficanti che vedono incrementare a dismisura i propri “bottini di guerra”.
1980 Dopo innumerevoli usi della cocaina per fini terapeutici, per creare sciroppi, vini e bevande, arriva in Europa la cocaina commercializzata dai narcotrafficanti.
Da all’ora ad oggi alcune cose sono cambiate. Si è arrivati a mischiare la cocaina con amoniaca al fine di ricavarne un processo di cristallizzazione e fumarla (crack). È stato commercializzato l’ecstasy. Sono arrivate le droghe furbe ovvero composti d’erbe e derivati venduti al limite del legale come fossero deodoranti, incensi, pasticchette varie ma queste contengono elementi tossici. È calato l’uso dell’eroina all’inizio del 2000 sopperito da un’impennata dell’uso di cocaina. Ora l’eroina è tornata, d’apprima inalata ed ora sta riemergendo l’assunzione per via endovenosa.
Questa enorme piaga sociale ha divorato avidamente le vite di molte persone e dei loro cari. 
Per comprendere meglio l’entità dei danni causati proviamo a pensare che, in Italia come in gran parte del mondo, produciamo e commercializziamo con il patrocinio e gli interessi economici dello stato delle sostanze tossiche legali: Tabacco e Alcool.
Stiamo parlando di quell'inebriante bicchierino che vediamo elencato nella dieta mediterranea, che il cardiologo di fiducia consiglia per migliorare la circolazione ed ossigenare il sangue ecc... Capisco che, se usato con moderazione ovvero: Se bevuto senza ricercarne gli effetti euforici o sedativi, si scampa tranquillamente un'intera vita. Ma quante persone non riescono più a gestire il bicchierino e lo trasformano in un "bottiglioncino" a pranzo, uno a cena e vari brindisi giornalieri?
Facciamo qualche conto matematico:
La terrificante e sanguinaria seconda guerra mondiale è durata poco meno di 6 anni ed ha causato la morte di 130.000 civili Italiani.

L'alcool nel corso degli ultimi 6 anni ha causato la morte di 150.000 Italiani.

Cosa pensare dalla comune sigaretta che ha battuto tutti i record registrando un (circa) 400.000!!!

Personalmente ciò che reputo disumano e terrificante dell'alcool è che un alcolista, quando capisce che deve smettere e cerca di farlo si ritrova a dover gestire una situazione insostenibile. Lui desidera fortemente smettere ma... accende la TV e trova la pubblicità di alcolici e superalcolici. Esce a fare quattro passi, evita di passare dal bar ma si trova di fronte alla vetrina del negozio di alimentari che espone vini, grappe e quant'altro.
Quindi, seppure legale, secondo il mio modesto parere l’alcool non solo è una droga ma è la droga n°1.
Attualmente, dopo che abbiamo oltrepassato da oltre un decennio l’anno 2000, verrebbe da pensare che la nostra società si sia organizzata per aiutare ed assistere i tossicodipendenti. Che questi siano diminuiti. SBAGLIATO è esattamente l’opposto. I sistemi pubblici per la riabilitazione sono allo sbando, l’età media di chi inizia a farne uso si è abbassata ed il numero delle persone che ne abusano è sempre in aumento. 
Nel 1990, quando un tossicodipendente capiva che sbagliava ad usare droghe e decideva di smettere, subito o dopo vari tentativi, si rivolgeva all’Assistenza Sanitaria Ospedaliera nelle vesti degli uffici preposti conosciuti all’ora come N.O.T. (Nucleo Operativo Tossicodipendenze) ed oggi come Ser.T. (Servizi Tossicodipendenze). Nel 1990 ricevevi assistenza psicologica, colloqui e controlli sanitari per mesi. Se non riuscivi a smettere con questo tipo di assistenza si decideva quale tipo di trattamento era quello più adeguato: chi seguiva una cura farmacologica a base di Metadone, chi veniva indirizzato ad una comunità di recupero oppure ad un centro diurno o cooperativa di lavoro.
N.B. La cura farmacologica a base di metadone veniva fatta per alcuni mesi, solo in casi eccezionali si andava oltre. Perché? Il metadone è eroina di sintesi (prodotta chimicamente) causa dei danni ed effetti maggiori dell’eroina. Veniva somministrata col il metodo denominato a “scalaggio programmato” ovvero:
  • inizio a darti del metadone
  • essendo più forte dell’eroina piace al tossicodipendente e ben presto egli cessa di prendere eroina preferendone il metadone. È come dare la grappa ad un alcolizzato di vino, all’inizio preferisce il vino ma successivamente abbandona il vino per la grappa.
  • Quando, a seguito di continui esami delle urine, si evidenzia che il tossicodipendente utilizza solo metadone si diminuiscono leggermente e gradualmente le dosi di metadone sino a portarlo ad una disintossicazione fisica. Resta comunque il lato peggiore delle droghe: il forte e compulsivo desiderio psicologico di continuare ad usarle.
Ad oggi è cambiato tutto. Nel 95% dei Ser.T. si sottopone il tossicodipendente a cura farmacologica sin dal primo approccio. I farmaci e/o Psicofarmaci utilizzati (a volte abbinati) sono diversi: Subutex, Zyprexa, Metadone, Buprenorfina, Risperidone, Seroquel ecc... poi a breve servono stabilizzatori d’umore per “bilanciare” i danni biochimici-mentali causati da questi farmaci. 
Questa classe di psicofarmaci hanno effetti collaterali devastanti, quasi tutti possono condurre alla morte e tutti causano una forte dipendenza.
Oggi il tossicodipente in cura va in ospedale il lunedì e esce con la sua scatoletta piena di farmaci, dato che spesso non vengono controllati, capita che questi vendano ad altri parte dei loro farmaci per acquistare cocaina o eroina. Cosa ancora più grave è che queste cure non durano più pochi mesi come anni or sono ma addirittura anni ed anni, in molti casi si trasforma in una “cura” a vita.
Chi inizia ad usare droghe ha difficoltà emotive che apparentemente crede di aver risolto assumendo tale sostanza. Come esempio, seppur banale, possiamo prendere una persona che ha il mal di denti e prede un antidolorifico: “si sente meglio”. Non ha riparato la sua carie ed è questa che causa il dolore. Pertanto, l’antidolorifico è solo un pagliativo in grado di dare qualche ora di sollievo al fastidioso dolore. Se non ripari la carie il dolore ritorna e presto sarà più forte di prima.
Droghe, la stessa cosa: inizi a bere e ti diverti, ti senti meglio di prima, pertanto accetti di bere ancora. Se la cosa diventa abitudinaria, la tua “carie” raggiunge dimensioni abnormi. Però non è che la risolvi con un antidolorifico. Al fine di una VERA riabilitazione devi aiutare la persona ad individuare quali sono state le proprie incapacità e problematiche che l’hanno condotta ad assumere droghe o alcool ed aiutarla nel riacquistare la propria capacità di affrontare la vita e viverla traendone gioie, piacere ed affrontare le sconfitte con una voglia di rivincita non fuggendo da queste pensando di rifugiarsi nelle droghe come fosse la soluzione ideale.
Dare psicofarmaci ad una persona che usa droghe pensando che possano riportare in lei felicità, tranquillità e benessere è una pazzia. La conducono in una nuova dipendenza ma questa volta dallo psicofarmaco utilizzato.
Perché esistono le droghe?
Semplice: Perché al mondo esistono persone molto più interessate ad impadronirsi dei tuoi soldi ed ai risparmi della tua famiglia che alla tua salute e felicità. 

Purtroppo, in base alla presente ricerca dobbiamo tristemente constatare che le droghe hanno preso piede grazie ad alcune case farmaceutiche che anch’esse badavano maggiormente ai loro profitti piuttosto che al bene dell’umanità.
Ad oggi, come ho dichiarato, le droghe continuano a portare enormi profitti ai grossi narcotrafficanti, alle mafie spesso coinvolte nei grossi traffici ma purtroppo anche ad alcune case farmaceutiche che continuano a produrre incessantemente pastiglie a base di sostanze tossiche: Anfetamine per dimagrire, potentissimi antidepressivi, potentissime pastiglie per la “cura” delle dipendenze con risultati discutibili ma sempre con dei costi abnormi e molto altro ancora. 


Cosa possiamo fare per risolvere questa piaga?
Sicuramente continuare a contrastare lo spaccio ed il narcotraffico ma ciò non basta. Oggi arresti uno spacciatore! Domani ne arrivano altri due!
Dobbiamo fare più prevenzione!
Incontri nelle scuole, oratori, centri di aggregazione. Incontri per genitori che li preparino ad affrontare e prevenire eventuali problematiche che dovessero insorgere.


Nelle scuole italiane, come del resto gran parte d'Europa (tranne Olanda e Svezia) facciamo pochissima prevenzione ed oltre il 90% dei giovani raggiungono la maggiore età senza aver mai assistito ad un incontro di prevenzione. Tutto quello che sanno sulle droghe dove lo hanno imparato?
Dall'amico che le droghe le usa e magari le spaccia?
Dal genitore o insegnate che fin troppo spesso dice solo che sono cose che fanno male da non fare? Lui poi quando conosce gente che le usa, vede questi allegri e gioviali mentre sono sotto l'effetto di stupefacenti!


La prevenzione, come unica via percorribile per contrastarne l'abuso, è la strada intrapresa negli ultimi anni dall'UN (Nazioni Unite), gli osservatori Europei e Nazionali.


È bello poter sognare un mondo migliore per i propri figli e per i giovani in generale. Questo però non può avvenire da solo. Serve un duro impegno da parte di Associazioni, Scuole, Polizia, Enti Statali preposti, Educatori, Enti Sociali, Comunità, "semplici" cittadini, Associazioni e Comitati Genitori, Oratori, gli stessi giovani altrimenti non cambierà nulla, anzi continuerà a peggiorare come è stato nell'utimo mezzo secolo. Pertanto sappiamo per certo che ciò che è stato fatto sino ad oggi non ha arginato, rallentato o attenuato l'uso di droghe. Quindi è stato fatto troppo poco oppure quello che è stato fatto era sbagliato.


Prevenzione con lezioni, dibattiti, materiali informativi e video o film ADEGUATI (non banali ed inefficaci come spesso succede) è l'unica soluzione.


inoltre, al fine di aiutare efficacemente gli attuali tossicodipendenti, bisognerebbe incrementare ed aiutare le comunità e centri di recupero che non utilizzano cure farmacolologiche di alcuna forma.

Enrico Comi
www.enricocomi.com

MANTOVA DROGA

Il prossimo lunedì 26 marzo inizia la Settimana Mantovana della prevenzione droghe e alcool. 
L'iniziativa, promossa da alcuni genitori del mantovano e sostenuta da insegnanti, giornalisti e semplici cittadini, darà vita a ben dieci incontri presso istituzioni scolastiche del mantovano. 
L'Ing. Alberto Fabbri, uno dei principali organizzatori: "l'abuso di droghe ed alcool è un grave problema sociale che coinvolge moltissimi giovani e le loro famiglie. Spesso appoggiamo iniziative per i bambini del paesi più disagiati e questo è sicuramente lodevole. Non dimentichiamo che anche i nostri giovani vivono dei disagi sociali ed ai nostri figli chi ci pensa? Così abbiamo deciso di fare qualcosa per loro e questa settimana vuole essere solo l'inizio di una forte campagna preventiva".
Chiunque volesse organizzare incontri di prevenzione presso scuole, oratori, centri sportivi o altro può scrivere a: settimanamantovana@prevenzionedroghe.org



giovedì 8 marzo 2012

VASTO PREVENZIONE DROGA


CONVEGNO PREVENZIONE TOSSICODIPENDENZA, RAGAZZI AFFASCINATI DA ENRICO COMI

VASTO. Un convegno molto apprezzato e seguito, quello di oggi a Vasto sulla prevenzione alla tossicodipendenza, tenutosi presso la moderna Aula Magna del Liceo Artistico di Via Conti Ricci. Una lezione diversa dal solito, perché a parlare è stato proprio un ex tossicodipendente, divenuto poi esperto in prevenzione: Enrico Comi.
I ragazzi sono stati entusiasti, e qualcuno di loro si è anche avvicinato a Comi, a fine convegno, per parlarci personalmente.
“Credo – ha detto Marco di Michele Marisi, moderatore del convegno –  che questi incontri possano veramente funzionare per fermare all’origine quella brutta abitudine dell’uso di sostanze stupefacenti che in una città come la nostra è molto frequente. Lo stesso Enrico Comi – ha proseguito – ha segnalato come l’Abruzzo non sia assolutamente esonerato dal pericolo droga. Anche le Forze dell’Ordine ed alcuni membri eccellenti del Tribunale vastese, hanno più volte affermato come la nostra bella ex isola felice sia il crocevia dello spaccio. La prevenzione, dunque – ha concluso di Michele Marisi – è una delle armi affinché i giovani non si avvicinino ad un mondo che lo stesso Comi ha vissuto ma dal quale, con fortuna e grande forza di volontà, se ne è tirato fuori ed ora, con passione, da il suo contributo perché le giovani generazioni non vivano il suo stesso incubo.”
Articolo di Marco Marisi


lunedì 5 marzo 2012

FEDERICA VERDINI


AVVENTURA di Federica Verdini

Quanti aghi nella pelle
per vedere un pò più in là
questo cielo senza stelle forse un giorno finirà

ma noi uomini di ferro cavalieri della sorte
non viviamo l'esistenza e pensiamo già alla morte
la paura è una violenza

che da sempre ti circonda
nasce allora l' esigenza di fuggire come un'onda
ma in quest' epoca di viaggi

non è facile capire
ed a volte basta poco anche un niente per morire
e la polvere che cade sulle cose che stan ferme

cambia solo le apparenze ma non altera le forme
corri amico corri e va non fermarti mai un momento
non c'è polvere di sorta quando soffia forte il vento

credi sempre nell amore lascia libero chi ami
non c'è strada più sicura getta via i tuoi mille aghi
non verrano più da te non ritorna chi non ami

tornerà invece per sempre chi ti ama e tu lo sai
come il sole con la luna non vi siete mai lasciati
ed ora il vento dell'amore in bocca vi ha baciati

e con questo nelle vene vincerai le tue paure
sentirai scaldarsi il cuore
e non vorrai mai più avventure



VERBANIA

13 Marzo ore 20:30 - Evento organizzato dagli amici di LIBERALIS INSTITUTIO
Ingresso gratuito


PSICOFARMACI AI BAMBINI


Nopron, un nome che ai più è sconosciuto ma che tante mamme conoscono bene perché il famigerato medicinale salvanotte per i più piccoli è stato per diverso tempo il più noto rimedio chimico per rendere meno “vivaci” le notti insonni dei bambini e quindi per far passarne di più tranquille anche i genitori.
Gli effetti negativi erano conosciuti. Dopo che in Italia le prescrizioni sono aumentate del 280% negli ultimi cinque anni, accade che il Nopron viene ritirato dal commercio a partire dal 2 gennaio 2012 in conseguenza della sospensione delle autorizzazioni dei Laboratoires Genopharm – Francia e dell’officina di produzione Alkopharm Blois, nonché del suo ritiro dal commercio.
Il Nopron sciroppo era in commercio solamente in Italia e in Francia. Perché ci si accorge con estremo ritardo di quanto siano sottovalutati pericolosi effetti collaterali di non pochi farmaci ed in particolare degli psicofarmaci somministrati ai bambini?
Secondo uno studio del “Mario Negri” sono oltre 50mila i bambini italiani che già oggi assumono psicofarmaci ma il numero è certamente sottostimato. L’eccessivamente numerose prescrizioni di psicofarmaci ai bambini sono conseguenza di diagnosi formulate da medici competenti come neuropsichiatri infantili e psichiatri adolescenziali, che ritengono che alla base del disturbo dei bambini ci sia un fattore biologico curabile quindi solo con i farmaci.
Gli interessi sono molti ed in primis gli enormi e spropositati guadagni economici.

KURT COBAIN


Kurt Cobain leader dei Nirvana. Come ha trascorso i suoi ultimi giorni di vita?
Il 23 febbraio 1994 Kurt Cobain è in Italia e fa la sua ultima apparizione televisiva insieme ai Nirvana su RaiTre.
Il 1º marzo 1994 l'ultimo concerto del Tour Europeo dei Nirvana al Terminal Einz a Monaco.
Il 2 marzo Kurt vola a Roma per prendersi una settimana di riposo. Prende una suite all'Excelsior. Durante la notte la moglie Courtney si accorse che il marito era in overdose. Fu portato prima al pronto soccorso e successivamente inseguito dai giornalisti presso il Policlinico Umberto I. Fu trasferito la mattina seguente all'American Hospital. Qui rimase in coma farmacologico per tutta la notte, ma dopo qualche giorno si riprese.
Il 18 marzo Courtney telefonò alla polizia temendo il suicidio del marito, che si era chiuso a chiave in una stanza armato di una pistola. Al suo arrivo, la polizia confiscò alcune armi da fuoco e una bottiglia di pillole appartenenti a Cobain, di cui tuttavia negò di essere il padrone assicurando di non aver tentato il suicidio, ma di fuggire dalla moglie.
Lo stesso mese Cobain accettò di sottoporsi ad un programma di disintossicazione.
Il 30 marzo Cobain arrivò all'Exodus Medical Center di Los Angeles. Il 1º aprile Cobain uscì dall'edificio per fumare una sigaretta, scavalcò un muro alto due metri, prese un taxi e si fece portare all'aeroporto, dove prese un aereo per Seattle. La mattina seguente, si fermò a casa sua. Nei giorni seguenti, Cobain fu intravisto da parecchi a Seattle, ma molti dei suoi conoscenti ignoravano dove si trovasse.
Il 3 aprile, Courtney contattò un investigatore privato e lo incaricò di ritrovare il marito. Il giorno seguente diffuse un comunicato per la scomparsa di Cobain.
L'8 aprile 1994, il corpo di Cobain fu trovato da Gary Smith, un elettricista, nella serra presso il garage nella sua casa sul Lago Washington. Smith vi giunse per installare l'illuminazione di sicurezza e vide il corpo steso all'interno. Smith trovò inoltre quella che sembrò una lettera di suicidio. La lettera sembrava più che altro un addio al mondo della musica che a quello terreno. Un fucile a pompa, venne trovato vicino al corpo del defunto. L'autopsia successivamente confermò che la morte di Cobain fu causata da un "colpo di fucile autoinflitto alla testa". Il rapporto disse anche che il cantante era morto con tutta probabilità il 5 aprile 1994.
Nella lettera di suicidio, diretta all'amico immaginario della sua infanzia, "Boddah", Cobain citò una canzone di Neil Young, Hey Hey, My My (Out of the Blue): "It's better to burn out than to fade away" (È meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente). L'uso da parte di Cobain di quel testo ebbe un profondo impatto su Young, che dedicò parte dell'album Sleeps with Angels alla memoria del cantante dei Nirvana. 
Da anni Kurt combatteva la sua dipendenza da uso di eroina.  

domenica 4 marzo 2012

ABRUZZO SETTIMANA DELLA PREVENZIONE

Saranno diverse centinaia gli studenti che questa settimana assisteranno ad un incontro di prevenzione. Tutto ciò grazie all'impegno e volontà della Fondazione Cantiere Abruzzo Giovani.