lunedì 31 ottobre 2011

STEPHEN KING

La pretesa che droghe e alcol siano necessari per sopire una sensibilità più percettiva non è che la solita stronzata autogiustificativa.
Stephen King



domenica 30 ottobre 2011

CANNABIS IN ITALIA


La cannabis sembra non essere legale dai primi del 1900. Diversi movimenti antiproibizionisti si adoperano per legalizzarne l’uso a livello terapeutico ma in realtà è già legalizzata dal 1990. Il Testo unico sulle sostanze stupefacenti (DPR 309/90) autorizza la cannabis ad uso terapeutico (uso analgesico-antidolorifico). In effetti sono pochi gli ospedali che la utilizzano a causa di un complesso protocollo d’importazione e somministrazione.
Come droga di strada non è legale ma esiste una quantità consentita ad uso personale che, per rendere l’idea, è la quantità necessaria per farsi circa 15 canne. Che differenza c’è fra il legalizzare ed il permetterne l’uso personale e la detenzione di circa 15 canne?

sabato 29 ottobre 2011

FUMO PASSIVO



Più di 600 mila morti l’anno nel mondo sono causati dal fumo passivo, pari all'1% di tutti i decessi. 165 mila di queste morti riguardano bambini. I fumatori non mettono a rischio solo la propria salute, ma anche quella di 1,8 miliardi di non fumatori. Nel 2004, nel mondo erano esposti al fumo passivo il 40% dei bambini, il 33% dei maschi non fumatori e il 35% delle donne non fumatrici.
Questa esposizione ha portato a:
  • 379 mila decessi per malattie ischemiche del cuore
  • 165 mila decessi per infezioni delle basse vie respiratorie
  • 36.900 decessi per asma
  • 21.400 decessi per tumore ai polmoni.

Fasce di popolazione e aree del mondo più colpite

Tra i 603 mila morti, il 47% si è verificato nelle donne, il 28% nei bambini e il 26% negli uomini. Le donne soffrono di più le conseguenze del fumo passivo poiché hanno il 50% di probabilità in più di non fumare rispetto agli uomini. In termini di anni di vita persi, i bambini sono di gran lunga i più colpiti, visto che la maggior parte dei loro decessi per fumo passivo è imputabile a infezioni respiratorie che si sviluppano nei primi anni di vita.
I più alti livelli di esposizione al fumo passivo si trovano in Europa orientale, nel Pacifico occidentale e nel Sud-est asiatico, dove è esposto oltre il 50% di alcuni gruppi di popolazione. Circa il 60% dei decessi infantili si è verificato in Africa e Sud-est asiatico, complessivamente. Le infezioni respiratorie sono più comuni nei bambini che vivono con adulti fumatori. Europa orientale, Sud-est asiatico e Regione orientale del Mediterraneo sono le aree più colpite dall'esposizione al fumo passivo in termini di decessi totali pro capite.

Le azioni prioritarie

Secondo gli autori, i policy maker dovrebbero prendere provvedimenti per proteggere la popolazione dall'esposizione al fumo passivo. In questo settore sono disponibili politiche efficaci, eppure attualmente solo il 7,4% della popolazione mondiale vive in Paesi dove vige una legge a tutela dei non fumatori.
Rispetto al problema del fumo passivo, gli autori formulano tre raccomandazioni:
  • applicazione immediata della convenzione quadro dell'OMS sul controllo del tabacco per trasformare in ambienti completamente privi di fumo i luoghi di lavoro, i luoghi pubblici e il trasporto pubblico
  • inclusione di strategie educative complementari per i Paesi che hanno già leggi antifumo
  • sfatare il mito che i Paesi in via di sviluppo possano affrontare il problema delle malattie legate al tabacco solo dopo essersi occupati delle malattie infettive. Se gestiti insieme, fumo di tabacco e infezioni porterebbero a notevoli progressi per quanto riguarda decessi evitabili e anni di vita attiva persi.

LIBRO SMETTERE DI FUMARE

L'inglese Allen Carr, fu per più di trent'anni un accanito fumatore, arrivando a fumare anche 100 sigarette al giorno. Come la maggior parte dei fumatori aveva al suo attivo innumerevoli tentativi per smettere: tutti falliti. Sino a che, un pomeriggio del 1983, vi riuscì senza problemi. Questo suscitò la sua curiosità che, unita al suo spirito analitico, gli permise di capire come mai, in quella occasione, fosse stato così semplice.
Nel giro di 25 anni, quella che sembrava una semplice iniziativa individuale, si è trasformata in un'organizzazione con sedi in quattro continenti.
Il motivo di questa espansione è uno solo: il sistema funziona.
Nel 1985 Allen Carr decise di far conoscere il suo metodo ad un pubblico più vasto e pubblica un libro “The Easy Way to stop smoking”. Tradotto poi in oltre 40 lingue, ne sono state vendute più di 12.000.000 di copie nel mondo - oltre 1.000.000 solo in Italia dove è disponibile con il titolo “È facile smettere di fumare se sai come farlo” ed. EWI

Personalmente l'ho letto tre anni fa per mera curiosità. Ne sentivo parlare da tempo ed avevo amici e conoscenti che ne avevano tratto benefici. Dopo averlo letto non esito a consigliarlo a tutti i fumatori. È veramente un testo pratico e funzionale in grado di dare i giusti stimoli a chi desidera smettere di fumare.


DIPENDENZA DA FUMO

Il seguente articolo, apparso su varie testate giornalistiche circa un anno fa, dimostra come si sperpera il denaro destinato alla ricerca. Attraverso queste "ricerche" che NOI finanziamo, vengono realizzati farmaci che NOI paghiamo. Il problema delle dipendenze non è un fattore genetico o farmacologico. Lo dimostra il fatto che negli ultimi anni molte persone smettono di fumare grazie ad un libro non grazie a farmaci o cerotti vari. Perché la farmacologia non ammette che questo libro aiuta molti a smettere? Perché non viene venduto nelle farmacie? Perché a loro non interessa la nostra salute ma interessa vendere prodotti commerciali brevettabili, che garantiscano introiti. 


ARTICOLO :
I ricercatori della Fondazione Istituto nazionale dei tumori di Milano (Irccs) hanno scoperto che la predisposizione alla dipendenza dalla nicotina e il pericolo di sviluppare un tumore ai polmoni sono parzialmente scritti nel nostro patrimonio genetico. Gli scienziati, diretti da Tommaso Dragani, hanno, infatti, identificato un gene, il Chrna5, responsabile della maggiore inclinazione all'abitudine di fumare e collegato al rischio di cancro polmonare. La ricerca, finanziata da Airc e pubblicata dal Journal of the National Cancer Institute, porta a compimento il lavoro avviato da studi condotti negli scorsi su migliaia di individui da grossi consorzi internazionali.
Una scoperta utile - si spiega - anche per quei fumatori che vorrebbero smettere perchè adesso i ricercatori hanno un nuovo "bersaglio" da colpire con farmaci mirati contro il responsabile genetico della dipendenza da nicotina, ma anche con la messa a punto di supporti psicologici più intensi.
"Con questa ricerca abbiamo, finalmente, identificato il gene coinvolto, il Chrna5, e il meccanismo molecolare responsabile dell'attitudine alla nicotina", ha spiegato Stefania Falvella, prima autrice del lavoro, "In sostanza, abbiamo scoperto che varianti presenti nel Dna degli individui a più elevato rischio sia di cancro polmonare che di abitudine al fumo causano una riduzione dei livelli del prodotto di questo gene".

"Finora - ha aggiunto Dragani - era stata individuata un'ampia regione del cromosoma 15 contenente sei geni associata all'abitudine al fumo di sigaretta, al rischio di cancro polmonare e di malattie vascolari I ricercatori non erano pero' riusciti a individuare il singolo gene coinvolto, ne' a capire il motivo per cui alcuni individui hanno una maggiore predisposizione a fumare sigarette rispetto ad altri".
Confrontando il dna dei forti fumatori con quello dei non fumatori e il dna di persone sane con quello di persone con un carcinoma polmonare o con malattie vascolari, gli studi precedenti avevano, infatti, permesso di individuare in modo chiaro e inequivocabile l'esistenza di un preciso legame fra il genoma e i comportamenti nei confronti del tabacco. L'anno scorso, poi, il gruppo dell'Istituto Tumori di Milano, sulla rivista Clinical Cancer Research, aveva sia confermato ed esteso i dati dell'associazione tra la regione del cromosoma 15 e il rischio di tumore polmonare anche nella casistica italiana, sia dimostrato che due dei geni localizzati in questa regione (Chrna3 e Chrna5) erano associati anche ad alterazioni dei livelli quantitativi di espressione nel tessuto tumorale polmonare rispetto al tessuto normale.

venerdì 28 ottobre 2011

PUBBLICITA'

Noi "adulti" spesso non badiamo molto alle pubblicità televisive. Un giovanissimo o adolescente, quando guarda la TV, (spesso) ci finisce "dentro". Lo chiami e non risponde è come ipnotizzato e rapito da quello schermo che abbiamo in salotto. Lui assorbe e ricorda tutto ciò che appare e viene detto.
Vorrei farti notare alcune cose: Anni fa le pubblicità degli alcolici erano come tante altre. Raffiguravano volatili rapaci, mostravano in primo piano il bicchiere e la bottiglia. Ora tutto è cambiato. IL TARGHET SONO I GIOVANISSIMI.
Cosa stimola molti giovanissimi? Felicità, divertimento, avventura, sesso e amore.
Cosa può rappresentare tutto ciò? Musica, ballare, colori, donne ben poco vestite.
Inoltre le sostanze alcoliche hanno preso sempre più le sembianze di un succo di frutta con un tasso alcolico che spazia dal 3% al 5%.
La riprova che il targhet di queste pubblicità sono i giovanissimi sta nei fallimentari risultati (per le case produttrici) che queste bevande hanno riscontrato negli USA dove il consumo di alcolici è vietato ai minori di 21 anni.
Prova a guardare questa pubblicità mandata in onda per diversi anni dalle reti televisive italiane.
Un giovane in stato normale viene rappresentato in bianco e nero con atteggiamenti seri. Mentre si diverte, è felice ed interagisce con belle donne = colori, musica, ballare e visi sorridenti.
Per approfondire leggi anche questo post.


Con questo post non vorrei risultare bacchettone ed assoluto proibizionista. Lo pubblico così che il lettore del post possa prenderne atto e trattare questa informazione come meglio ritiene opportuno.



RELAZIONE ANNUALE ROMA

È stata presentata ieri, presso il comando di Polizia di Roma, la "relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze nei servizi erogati dall'agenzia sulle tossicodipendenze di Roma anno 2010.
I seguenti dati sono attendibili in quanto, ogni persona che si rivolge ai SerT (Servizi Tossicodipendenze - Uffici preposti per la cura delle Dipendenze) viene censita in base all'età, sesso, tipi di sostanze utilizzate, razza ecc...
Nella capitale, nel corso dell'anno 2010 sono ben 2358 le persone che si sono rivolte ai preposti uffici per problemi di tossicodipendenza. 2041 hanno usufruito delle cure.
Emerge inoltre che il 51% utilizza eroina, 27,8% cocaina, 12% alcool, 3,2% cannabis ed il 4,3% dichiara di utilizzare più sostanze. Il 79% si dichiara disoccupato.

mercoledì 26 ottobre 2011

POLVERE D'ANGELO


Conosciuta in farmacologia come PCP, Fenilciclidina, Serenyl, Phencyclidin e qualche altra sigla che ti risparmio.
Molecola commercializzata dalla Parke-Davis & Company nel 1950. Originariamente era utilizzata come farmaco anestetico. In seguito distribuita in pastiglie come droga di strada.
I suoi effetti sedativi ed anestetici portano ad una specie di trance, ed i pazienti sperimentano la sensazione di essere “fuori dal loro corpo” e staccati dal loro ambiente, distorsione dello spazio e del tempo. Può produrre allucinazioni, stati di panico, istinti suicidi e sensazione di invulnerabilità.
Gli effetti sono comunque da considerarsi imprevedibili. Di solito compaiono dopo pochi minuti dall’ingestione e durano per diverse ore. Alcuni utenti dicono di aver sentito gli effetti della droga per dei giorni.
Attualmente l’uso farmacologico è limitato in quanto gli effetti indesiderati (collaterali) pongono la vita del paziente in serio pericolo.
La polvere d’angelo è comunque utilizzata (come la Ketamina) in veterinaria come tranquillanti per animali.

martedì 25 ottobre 2011

- CRISI + COCAINA

Non domandiamoci perché non si riesce a contenere o migliorare l'abuso di stupefacenti. Gli "addetti ai lavori" seduti nella "stanza dei bottoni" che dovrebbero fare qualcosa di concreto, attraverso programmi e coordinazione dei vari addetti ai lavori crede alle favole. Temo che alcuni di questi credano ancora che fuori dalle scuole elementari si nasconda un fantomatico uomo vestito di nero che regala caramelle drogate ai bambini. Leggi questo articolo ripreso da più testate giornalistiche europee in questi giorni. C'è da mettersi le mani nei capelli. Sembra che uno decida di usare cocaina perché cessa la crisi invece utilizzi eroina in periodo di crisi??? Come mai negli anni 80 e 90 in piena crescita economica si usava tantissima eroina e pochissima cocaina? Uscite dai vostri uffici ed andate a parlare con chi la droga la usa. Andate a lavorare in comunità qualche anno per rendervi conto di cos'è la droga. Non è una materia che si impara a scuola.


ARTICOLO:
Roma, 21 ott. (Adnkronos Salute) 
La crisi economica 'morde' non solo le famiglie e le imprese, ma anche i tossicodipendenti: i consumatori abituali di droga, complice le crescenti difficoltà economiche per procurarsi le sostanze, stanno sempre più passando dall'uso di cocaina o ecstasy a quello di eroina. E il motivo è semplice: per 'sballarsi' è necessaria una dose minore e molto meno costosa di droga. Ad evidenziarlo è un'analisi dei dati dai centri di riabilitazione in Francia. Ma anche in Italia da qualche anno le organizzazioni criminali tentano di arginare la 'concorrenza' di internet o di altre nuove fonti di approvvigionamento facile ed economico di droga 'rilanciando' l'eroina, che per sua natura 'fidelizza' i compratori.
"Tra il 2007 e il 2008, mentre i tassi di crescita salariale diminuivano in modo significativo - fa sapere sull'International Journal of Drug Policy Ben Lakhdar, dell'Università Cattolica di Lille - la percentuale di consumatori di droga iniettabile è aumentata del 1,7%". Secondo gli esperti francesi, dunque, le difficoltà economiche possono incoraggiare i consumatori di droga a virare verso metodi più economici, ma anche rischiosi di assunzione delle sostanze, che li espongono al pericolo di malattie infettive.
Un elemento di cui i Governi devono tenere conto, avvertono gli studiosi, ma che potrebbe essere 'reversibile': "In teoria, quando il reddito aumenterà di nuovo - spiega Lakhdar - un tossicodipendente potrà decidere di tornare a sniffare o ad assumere droghe per via orale". 
L'articolo prosegue con altre dichiarazioni molto più sensate ma rilasciate da altri esponenti di altri enti.

lunedì 24 ottobre 2011

LA DROGA PEGGIORE

Durante i vari incontri di prevenzione, spesso mi viene posta la domanda: Qual'é la droga peggiore? Facciamo quattro conti:

Le droghe (cocaina, eroina, ecstasy ecc...) negli ultimi 6 anni hanno ucciso circa 4.100 persone in Italia.
La terrificante e sanguinaria seconda guerra mondiale è durata poco meno di 6 anni ed ha causato la morte di 130.000 civili Italiani.
Esistono sostanze velenose legali, pertanto non etichettabili come droghe che uccidono anch’esse molte persone:
L'alcol (sempre in 6 anni): 150.000 Italiani.
Decessi per farmaci: In Italia non vengono calcolati oppure vengono calcolati ma non si rendono pubblici i risultati. Una stima comparativa con altre nazioni calcolerebbe 320.000 decessi negli ultimi 6 anni.
La sostanza tossica legale che uccide più persone in assoluto ha battuto tutti i record : 400.000 Italiani. Quale sarà questa terribile sostanza? LA SIGARETTA!!!


ALLARME NUOVA DROGA

Il settimanale internazionale più considerato dall'opinione pubblica è il TIME. Fondato negli USA nel 1923 vanta una tiratura di 4.000.000 di copie solo negli USA. Viene tradotto e venduto in gran parte del mondo.
In questi giorni ha lanciato un allarme che risuona nei cinque continenti. L'allarme riguarda una nuova e terrificante droga. Mi rifiuto di citarne il nome, gli effetti e provenienza per un semplicissimo motivo: ritengo che tutto ciò sia pubblicità ingannevole che favorisce SOLO la vendita della nuova droga.


Anni fa, guarda caso sempre il TIME, lanciò un identico allarme. La droga in questione era l'Ecstasy. Nessun giovane conosceva questa droga. Scrissero che era terrificante e distribuita dagli spacciatori. La copertina (qui a fianco) divideva il viso di questa ragazza in due parti: COLORI e BIANCO/NERO. Il reportage interno formato da diverse pagine e foto rispecchiava la foto in copertina ovvero: nei testi gli effetti e...ATTENTI FA MALE! Nelle foto in bianco/nero visi semi tristi, mentre nelle foto a colori i giovani ballavano, si baciavano e festeggiavano felicemente. 


Domanda : SECONDO TE, L'ECSTASY RAPPRESENTAVA IL LATO IN BIANCO/NERO O QUELLO A COLORI? 
Seconda domanda : I GIOVANI CHE USAVANO DROGHE, LEGGENDO QUESTO ARTICOLO, COSA LI "COLPIVA" o MEGLIO COSA GLI RIMANEVA IMPRESSO? Attenti che fa male o colori, festa, baciarsi e felicità?


Poco più tardi questa notizia è stata riportata su molte testate giornalistiche e televisioni locali e nazionali così i giovani hanno conosciuto l'ecstasy ed hanno iniziato a cercarla ed usarla. Se i mass media la smettessero di scrivere queste stronzate ed i medici o politici di turno di avvallare queste forme indirette di pubblicità, una "nuova" droga immessa sul mercato impiegherebbe un secolo prima che il passaparola tra i tossicodipendenti la renderebbe nota su vasta scala. 


Caro amico, non esistono nuove droghe! Le droghe sono già state tutte testate, prodotte e commercializzate. Alcune di queste (come nel caso dell'ecstasy), tolte dal mercato legale dei farmaci sono state reintrodotte nel mercato illegale delle droghe. Pensi che l'editore e giornalista del TIME non sapeva che l'Ecstasy (MDMA) era stato brevettato come antidepressivo nel 1912 dalla farmaceutica Merck?


Un'ultima considerazione: Mettere una pubblicità commerciale su un quotidiano italiano grande quanto un'intera pagina, può arrivare a costare 200.000,00€. Secondo te il TIME, considerando la grande tiratura a livello mondiale, pubblicherebbe gratuitamente diverse pagine con tanto di copertina gratuitamente?





domenica 23 ottobre 2011

CAMBIANO I RUOLI

CAMPOBASSO - Durante le lezioni aveva 'strani' atteggiamenti che non sono sfuggiti ai suoi studenti, i quali hanno segnalato la cosa agli agenti della sezione antidroga della Squadra mobile di Campobasso sospettando che la loro professoressa facesse uso di sostanze stupefacenti. I poliziotti si sono recati nella sua abitazione, dove hanno trovato circa 20 grammi di droga tra hashish e marijuana. La donna, una cinquantenne, è stata denunciata per detenzione e uso di sostanze stupefacenti.
I ruoli si invertono e dopo l'insegnante toscana trovata in bagno in stato comatoso per essersi iniettata una dose di eroina è la volta della prof. arrestata per possesso di stupefacenti grazie alla denuncia fatta dai suoi studenti. Cosa ci aspetterà il futuro? Forse un parroco tossicodipendente che droga e violenta i suoi fedeli? No questa l'abbiamo già! Politici che risultano positivi al test antidroga? Anche questa è vecchia! Un insegnante al mese arrestato per spaccio? Scusate...anche questo succede da tempo. Forse un nonno che coltiva cannabis? Caz...ne ho trovato uno anch'io. Famosi sportivi che si doppano? Non fa più nemmeno notizia! 
Facciamo qualcosa per arginare questo fenomeno! Organizza un incontro di prevenzione nella tua scuola, oratorio, biblioteca o centro sportivo. Come fare? Scrivimi a info@stupefatto.it

SUPER SIC

venerdì 21 ottobre 2011

ASSASSINO


ASSASSINO
dall'arabo: [hashishiya] fumatore di hashish

Agli albori del secondo millennio, dalla impenetrabile rocca persiana di Alamut, una setta islamica guidata dal capo carismatico Hasan i-Sabbah - anche noto come Vecchio della montagna - si imponeva sugli equilibri di potere del medio oriente. Si trattava della setta dei Naziriti, meglio noti come Assassini, che perseguivano i propri obiettivi politici tramite un uso sistematico dell'omicidio. Ferrei nella propria morale e smaliziati nella scelta di chi ora appoggiare, ora osteggiare, la loro fama ci mise poco ad arrivare in Europa - anche perché se la dovettero vedere con loro gli stessi crociati.
Si dice che prima di commettere gli omicidi fossero soliti fumare hashish. E si dice anche che all'interno delle mura di Alamut il Vecchio della montagna avesse ricreato il paradiso di Allah, con giardini fioriti, e donne bellissime, e fiumi artificiali di vino e latte e miele, dove ogni desiderio veniva esaudito: si dice che rapisse chi voleva diventasse suo adepto (uomini usi all'esercizio delle armi), e che lo facesse vivere per un po' in questo paradiso - finché non fosse stato necessario l'omicidio di qualcuno: al che l'adepto veniva drogato e trasportato fuori dal paradiso di Alamut. E la sola speranza di rientrarvi era portare a compimento la missione omicida comandata dal Vecchio della montagna.
Fra realtà e fantasia, fra storia e romanzo si sviluppano le nostre frammentarie conoscenze di questa specialissima società che si estese dalla Persia alla Siria - dalla sua scismatica nascita alla sua fine sotto gli zoccoli delle orde mongole - e che però ancora, a distanza di secoli, impone sulla nostra lontana lingua la cifra del suo terrificante costume, affascinante come sa essere solo l'atmosfera degli ombrosi saloni delle antiche fortezze mediorientali, coperti di tappeti, fumosi di incensi e droghe, e avvolti in musiche pizzicate su lunghe corde o ritmate su piccoli tamburi.

CARO RAGAZZO

Caro ragazzo,
Questa mattina ho incontrato gli studenti di una seconda superiore. Tutti bravi, facce pulite. Alcuni di loro fumano canne, altri ammettono di aver provato ben altro. 
A volte, mentre tengo questi incontri ho dei flashback. Ritorno ai miei 15 anni, fiero di fumare canne, bere, divertirsi strafottendomi di tutto e di tutti. I primi viaggi ad Amsterdam, Spagna... pensavo d'essere il padrone del mondo.
È stata solo questione di tempo. Nessuno di noi pensava che la nostra storia potesse finire male. Alcuni sono morti (due nel 2011), io e pochissimi altri abbiamo smesso. Per quanto mi riguarda con enormi fatiche.
Guarda questo video. Napoli - Scampia - la 167 di Secondigliamo chiamala come ti pare... nessuno di quelli che vedi in questo video, quando era all'inizio, pensava che per lui sarebbe finita così.



giovedì 20 ottobre 2011

COFFEESHOP


I coffee-shop sono quei locali dei Paesi Bassi autorizzati a vendere al dettaglio modesti quantitativi di droghe “leggere”.
All'interno di questi locali è possibile acquistare e consumare diverse varietà e qualità di cannabis e hashish. Questi locali sono spesso dotati di vari accessori per il consumo: pipe, bong, cilum, narghilè, cartine varie ed altro. Assieme ad una vasta gamma di cannabinoidi  naturali, vengono talvolta venduti dolci e dessert a base di queste sostanze.
Nel 1985 esistevano pochissimi coffee-shop e solo ad Amsterdam. Nel 1995 una spropositata apertura di coffee-shop sino ad oltre 1500, in seguito ridimensionata sino ad oggi dove si registrano 702 licenze. Amsterdam è divenuta sinonimo di luogo in cui svolgere vacanze trasgressive, anche per il fatto che in città è presente la prostituzione legalizzata.
Negli ultimi anni i governi olandesi hanno attuato una serie di limitazioni ai coffee-shop. La quantità massima di droghe che può essere venduta è di 5 grammi a persona per giorno. I funghi allucinogeni, in passato venduti in questi locali, sono ora vietati dalla legge, quindi illegali. Tutte le sostanza a base di cannabinoidi e tutti i preparati che ne contengono traccia devono essere opportunamente ed inequivocabilmente segnalati per evitare che possano essere acquistati e consumati inconsapevolmente.
Le droghe “pesanti” sono illegali in tutti i Paesi Bassi. Però, camminando per Amsterdam, nella zona dove sono maggiormente concentrati i coffee-shop e la prostituzione, si è molto frequentemente avvicinati da figure (spesso anche italiani) che propinano ogni tipo di sostanza. I proprietari di coffee-shop devono comunque evitare ogni tipo di pubblicità al proprio locale, vietare l'ingresso ai minorenni, se non accompagnati e vanno incontro alla revoca immediata della licenza se al proprio interno viene consumata droga pesante.
Nei coffee-shop è vietato servire bevande alcoliche.
Molti giovani asseriscono che legalizzare le droghe sia di per sè un deterrente dato che il trasgredire è considerato (da loro) un incentivo a farlo. Infatti citano l’Olanda come esempio ovvero: è legale e registra una delle percentuali europee più basse di giovani consumatori. Teniamo presente che in Olanda esiste veramente una massiccia campagna nazionale di prevenzione. Sin dalla scuole elementari i giovani vengono ben informati e preparati a questo fenomeno. Prova a fare un piccolo sondaggio fra studenti di quinta superiore per vedere quanti di loro, dopo minimo 13 anni di scuola, hanno mai partecipato ad un incontro di prevenzione. Mediamente solo il 10% ha fatto prevenzione ed evita di chiedere cos’era stato fatto dato che la maggior parte di loro è stata istruita in modo MOLTO approssimativo.

CONTRADDIZIONI

Voglio sottoporre due articoli usciti negli ultimi due giorni. Giovanardi parla di calo nel consumo ed azione di prevenzione capillare nelle scuole. Però, chiedendo ad insegnanti non solo non sanno quale sia questa azione capillare ma se qualche anno fa potevano investire poche centinaia di euro in attività di prevenzione, oggi il 50% delle scuole non ha un solo euro a disposizione.
Analisi sulle acque reflue? A quanto pare i dati dell'Istituto Negni non collimano con quelli nazionali.
Milano, il depuratore è pieno di coca "Qui si consumano 330 chili all'anno"
L'allarme lanciato dall'istituto Mario Negri dopo le analisi sull'impianto di Nosedo, che serve 1,25 milioni di abitanti.
Vengono consumati oltre 330 chilogrammi di cocaina, una quantità doppia rispetto alle statistiche nazionali che calcolano nell'1,2 per cento della popolazione tra i 15 e i 64 anni (circa 10mila persone nel caso di Milano) i consumatori di questa droga. Le acque del depuratore di Nosedo, che raccoglie gli scarichi della metropoli lombarda, rivelano tracce di cocaina, eroina e cannabis molto superiori alle stime sul consumo di stupefacenti. E i dati diffusi dall'istituto Mario Negri, che ha affiancato alle statistiche sul consumo di stupefacenti l'analisi delle acque del depuratore di Milano, misurano i residui di queste sostanze nelle acque di scarico, per ricavare informazioni sull'effettivo consumo di droghe da parte della popolazione.
Giovanardi va a San Patrignano “Grazie a me il consumo di droga è calato”
Per Giovanardi non v’è dubbio: “I nostri dati –chiarisce- sono testati dagli studi sulle acqua reflue, che da tre anni a questa parte hanno testimoniato un’inversione di tendenza nell’impiego delle sostanze stupefacenti. Sta cambiando la mentalità dei giovani, grazie a un’azione capillare nelle scuole, nelle parrocchie, attraverso le neuroscienze che sono in grado di mostrare loro i danni causati dalle droghe sul cervello”.

MIO FIGLIO SI DROGA

Mio figlio si droga e sto cercando aiuto su internet. Prima di tutto bisogna fare molta attenzione ad internet per queste faccende. Se ti rivolgi ad un forum, sperando di avere informazioni utili, sappi che nel 98% dei casi ti imbatterai in persone completamente impreparate in materia che ti daranno consigli inutili ed assurdi. Non credere a me, prova a verificarlo, basta andare su un forum che parla di droghe e leggere le domande ed i commenti degli "esperti".
Lascia perdere facebook o social network a meno che conosci la persona a cui ti rivolgi. Prova ad andare sulle pagine di facebook che si mostrano contrarie alle droghe, in realtà sono contornate da molti commenti a favore dell'uso (anche parziale) di alcune droghe.
I siti delle comunità di recupero li ritengo i migliori. Sono realizzati da persone che hanno vissuto questo dramma sulla sua pelle ed hanno vinto questa dura guerra.
I siti che propinano cure o trattamenti farmacologici alternativi... lascio a te l'onere di rispondere ad una semplice domanda: cureresti un alcolizzato di vino dandogli come alternativa un'altra sostanza alcolica? Io no! Cosa cambia nella sua vita, felicità e futuro se la sostanza alternativa te la da gratuitamente lo stato, mentre quella precedente doveva acquistarla il dipendente? Quando mi drogavo,  se l'ospedale iniziava a passarmi della morfina gratis... non avrei mai pensato di smettere!
Logicamente tutto questo vale anche per un figlio che cerca su internet informazioni sulle droghe. Se a scuola gli chiedono di svolgere una ricerca sulle droghe, aiutalo controllando dove prende informazioni o si ritroverà in un oceano pieno di contraddizioni e idee confuse.

MESSICO NARCOTRAFFICO

Mentre i nostri mass media sono interessati a proporci la gaffe quotidiana del politico di turno, al mondo avvengono avvenimenti che influenzano negativamente il nostro futuro ma peggio ancora quello dei nostri figli. È forse meglio non sapere queste cose? Mah! Io preferisco conoscerle e nel mio piccolo cercare di far qualcosa per cambiarle. Oggi parliamo molto sinteticamente del Messico.
Dagli anni 60 il Messico è il crocevia americano per il trasposto della droga fra il Sud ed il Nord America.
Bande di narcotrafficanti danno vita ad una guerra sanguinaria per il dominio del mercato. Sono 30.000 le persone assassinate negli ultimi 4 anni, quasi una persona ogni ora. La situazione è allo sbando, polizia coinvolta nei traffici, giornalisti decapitati, persone sequestrate per lavorare nel narcotraffico.
Perché tutto questo? DENARO!
I quantitativi di droga sequestrati sono da guinness dei record. Un apparente "comune" cittadino viene trovato con oltre 200 miliardi di dollari nascosti all'interno di un'ampia intercapedine posta nel bagno.
Il video allegato parla di due grossi sequestri di cocaina. Oltre 35 tonnellate nel primo sequestro!!! 
In un paese che vive in povertà vengono sequestrate ville con parchi, zoo privati, collezioni di armi di ogni tipo anche in oro massiccio. 
Benvenuti sul pianeta terra anno 2011.



mercoledì 19 ottobre 2011

AMANITA MUSCARIA


L'Amanita Muscaria è uno dei funghi allucinogeni più conosciuti e blasonati.
La consumazione di questo fungo causa l'insorgenza della cosiddetta sindrome panterinica, che prende il nome da un altro fungo appartenente alla stessa famiglia: l'Amanita pantherina. L'insorgenza di tale sindrome è dovuta alla presenza combinata di sostanze tossiche presenti nel fungo.
La sindrome è caratterizzata da manifestazioni quali: disturbi gastrointestinali (non sempre manifesti), formicolio, delirio, allucinazioni visive e olfattive, depersonalizzazione, sensazione di sognare, depressione, talvolta agitazione psicomotoria e mania suicida.
Esistono diverse varietà di funghi allucinogeni. Sono molto pericolosi in quanto (spesso) possiedono un grado di tossicità diverso anche fra funghi della medesima tipologia. Non è possibile stabilire le dosi a peso. È indispensabile un'analisi chimica accurata. Nella manipolazione e preparazione della dose, mani inesperte mettono in serio pericolo di vita il consumatore.



CLUB BILDERBERG

Non hai mai sentito parlare del Club Bilderberg? 
Ti sei mai chiesto perché la nostra politica, come del resto i politicanti di quasi tutto il mondo, non sono in grado di affrontare una situazione economico-politica dalle abnormi proporzioni?
Ti consiglio una lettura molto interessante, in grado di rispondere a molte di queste domande.
Cosa può avere a che fare tutto ciò con le droghe? Le droghe/veleni legali o illegali che siano occupano i primi posti dei mercati più redditizi al mondo insieme a: Finanza e banche, alimentazione, petrolio, armamenti e difesa. Questi mercati e chi li può contrastare sono un argomento di estremo interesse delle lobby internazionali.
Guarda il video intervista con l'autore Daniel Estulin.



CANNABIS CUP


La High Times Cannabis Cup è un famoso festival organizzato in Olanda dal 1987. Un vero e proprio concorso simile alle gare enologiche. I partecipanti acquistano un biglietto (ne esistono di varie tipologie) e questo da loro il diritto di accedere ad una serie di eventi nei Coffe-shop accreditati con tanto di degustazione di varie tipologie di cannabis.
Si da vita ad una vera e propria competizione, con tanto di giuria accreditata, la quale raccoglie le "schede voto" dei partecipanti e crea una vera e propria classifica a punti.
All'interno del festival si organizzano anche convegni sull'uso medico della cannabis ed esperti agronomi insegnano nuove tecniche di coltivazione.
L'Olanda rimane l'icona internazionale della legalizzazione della cannabis. I Coffe-shop sono una sorta di bar che vendono marijuana e hashish di ottima qualità, in questi locali è vietata la vendita di alcolici, pertanto succhi di frutta, bibite e gran fumate.
Alla fine degli anni 80 la cannabis era legale solo ad Amsterdam ed esistevano quattro Coffe-shop nel quartiere della stazione. Ad oggi esistono centinaia di Coffe-shop sparsi per tutta la nazione.



martedì 18 ottobre 2011

COCAINA


La cocaina è una polvere bianca ottenuta dalla lavorazione delle foglie della pianta di coca.
Durante la preparazione viene utilizzato del cherosene, acido solforico ed altri elementi.
Gli effetti della sostanza si verificano più o meno rapidamente. tutto dipendono dalla modalità di assunzione: 
Masticare le foglie
Inalazione della polvere (sniffare)
Aspirazione dei fumi (vapori) della cocaina bruciata 
Iniezione endovenosa
Effetti :
  • Distorsione cognitiva e delle capacità recettive, sensazione di aumento delle percezioni
  • Accentuazione della reattività fisica e mentale
  • Riduzione dello stimolo ad addormentarsi e della fame e sete
  • Euforia (da cui l'uso passato come antidepressivo)
  • Maggiore socievolezza e facilità di relazione
  • Infaticabilità
  • Incremento della libido
L'utilizzo prolungato crea una forte dipendenza psichica e fisica con crisi d'astinenza non letali ed esclusivamente psicologici. I rischi possono diventare notevoli:
Effetti psicotropi a lungo termine
  • Induzione di stati psicotici
  • Modificazione della libido
  • Depressione, ansia, insonnia, irritabilità, paranoia e altre psicosi
Effetti fisiologici a lungo termine
  • Accelerazione del processo arteriosclerotico
  • Trombosi
  • Infarto miocardico
  • Ipertensione
  • Disfunzione erettile
  • Perdita di peso
  • Collasso del sistema immunitario
  • Danneggiamento o perforazione delle mucose del setto nasale in caso di assunzione per lunghi periodi per inalazione
  • Eiaculazione ritardata, impotenza
Seppur i consumatori ritengono che non causi alcuna astinenza, in realtà crea:
  • Agitazione
  • Ostilità
  • Allucinazioni
  • Convulsioni
  • Tachicardia
  • Ipertermia
  • Infarto
  • Paralisi muscolare
  • Blocco respiratorio
  • Coma
  • Morte

lunedì 17 ottobre 2011

CARLO GIOVANARDI


Giovanardi: non si cura un malato con altri veleni che hanno controindicazioni pericolose

“Quale medico può curare un malato con altro veleno? Cosi’ si cronicizza il paziente e si espongono gli altri al pericolo di una persona sotto l’effetto di sostanze”. Con queste parole, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, con delega alle politiche antidroga, Stefano Giovanardi, intervistato dalla ‘Stampa’, commenta la sperimentazione avviata dal Centro per la prevenzione delle dipendenze della Provincia di Bolzano, che prevede la distribuzione di sostanze stupefacenti a persone che hanno già sviluppato una tendenza, restando pero’ all’interno di un percorso sanitario per ridurne il bisogno.

“Non mi sembra una grande novita’ – osserva Giovanardi – la terapia scalare del metadone parte dalla stessa teoria”. E si dice dunque contrario a dare “dosi di veleno della mutua”, ricordando: “Le neuroscienze hanno ormai accertato i danni cerebrali che provoca il consumo di droghe. Presenteremo un documentario sugli effetti della cocaina: cervelli a gruviera, palati con i buchi, nasi rifatti dalla chirurgia perche’ finiti in putrefazione”.
Per l’esponente di governo, “la strada maestra nella lotta alle droghe restano la prevenzione e la dissuasione dei giovani. E infatti – riferisce il sottosegretario alle politiche antidroga – le rilevazioni dimostrano che c’e’ stato un calo del 25% dell’uso di droghe in Italia”.
Ho voluto riportare questa recente intervista a Giovanardi pubblicata da: La Stampa. 
Caro Giovanardi stimo il tuo coraggio nell'affrontare un compito piuttosto difficile. Non mi schiero con nessuna fazione politica e (come ho già detto in altri post) resto indifferente e neutrale nei confronti della liberalizzazione o meno della cannabis. Però sei il Sottosegretario alle Politiche Antidroga come puoi dichiarare cose come : 
“Quale medico può curare un malato con altro veleno? Così si cronicizza il paziente e si espongono gli altri al pericolo di una persona sotto l’effetto di sostanze”.
Carlo lo fanno quotidianamente, e da anni, i medici dei SerT italiani!!! Molto ma molto frequentemente lo fanno i medici condotti, psicologi, specialisti vari, psichiatri. Va bene che sei laureato in giurisprudenza e prima del tuo mandato alle Politiche Antidroga non hai avuto un incarico legato alle dipendenze o sanità, ma cazzo almeno la parola Farmaco potevi prenderti la briga di studiarla su un buon dizionario. Siamo pieni di cure che propinano farmaci a basi di veleni. Questa è la base della farmacologia!
Visto le tue frequenti apparizioni sulle testate giornalistiche nazionali, spero bene che hai un addetto alle Relazioni Pubbliche che ti scrive le interviste e questo articolo sia un suo errore. Non oso pensare che queste dichiarazioni siano farina del tuo sacco. Si, sarà sicuramente così. Oppure, come spesso accade, il giornalista di turno ha alterato o si è inventato l'intervista. 
Se fosse una tua dichiarazione sarebbe come avere un commercialista che ha studiato da metalmeccanico che non sa cos'è l'IVA e sino a pochi mesi fa faceva l'imbianchino.

DROGA


Fino agli anni '50 la parola “ droga ” era sinonimo di “aroma”, “spezia”.
L'etimologia del termine, pur non essendo stata ancora chiarita in modo definitivo, sembra risalire all'olandese “ droog ” (secco), con riferimento ad alcune sostanze vegetali aromatiche, come la cannella, la noce moscata, il pepe, la vaniglia e il garofano, che servivano (e servono ancora oggi) a dare maggior sapore alle bevande e al cibo.
Fino a pochi anni fa, era ancora possibile leggere tra le insegne dei negozi delle piccole città italiane il termine “ drogheria ”.
Successivamente, nel 1967, l'OMS, l'Organizzazione mondiale della sanità (l'agenzia specializzata delle Nazioni Unite per la promozione della salute, fondata il 7 aprile 1948, con sede a Ginevra.), ci ha fornito una prima definizione che ricalca il significato attualmente in uso:
droga è ogni sostanza naturale o artificiale in grado di modificare la psicologia e l'attività mentale degli esseri umani ”.
Ad oggi a questa definizione del 1967 si aggiunge soltanto la specifica che con la parola droga si intende identificare solo sostanze illegali in grado di modificare la psicologia e l'attività mentale degli esseri umani.

BARBITURICI


Il 4 dicembre 1863 Adolf von Baeyer sintetizzò l'acido barbiturico. Il nome si deve alla donna di von Baeyer che si chiamava Barbara. Nel 1903 Emil Hermann Fischer e Joseph von Mering prepararono il barbital, il primo vero e proprio barbiturico, che fu commercializzato con il nome di Veronal. Nel 1912 fu introdotto nel mercato un nuovo barbiturico ad attività sedativo-ipnotico, il fenobarbital con il nome commerciale di Luminal. Tra il 1950 e il 1960 fu dimostrato che i barbiturici causano dipendenza. Nel 1970 la prescrizione di fenobarbital, secobarbital, amobarbital, e di tutti i barbiturici furono posti sotto stretto controllo attraverso una rigida normativa.
La “battaglia” contro l’abuso dei barbiturici viene datata negli anni Venti e la spinta iniziale è data dal dottor Willcox in Gran Bretagna. Nel 1964 negli USA milioni di americani facevano uso di pillole per dormire, sedativi e tranquillanti. Nel 1960 la commissione per gli stupefacenti dell’ONU regolamentò l’obbligo della prescrizione medica per l’utilizzo di barbiturici.

Attualmente i Barbiturici sono impiegati:
1. Come anticonvulsionanti nelle crisi epilettiche, nelle crisi psicomotorie, etc.
2. Come sedativi nei disturbi del comportamento acuto e grave (psicosi e nevrosi) e in anestesia.

Effetti
I barbiturici possiedono effetti sedativi a carico del Sistema Nervoso Centrale. Un abuso di tale sostanza è spesso un mezzo per tentare il suicidio. Tale sostanza si può trovare anche nei preparati analgesici più noti e più diffusi.
Spesso questi farmaci possiedono una certa dose disinibente che può essere responsabile di comportamenti euforici.
La tolleranza si sviluppa rapidamente con conseguente necessità di dosi sempre più elevate. La sindrome di astinenza nei soggetti dipendenti è caratterizzata da ansia, tremori, contrazioni muscolari, vertigini, nausea, vomito, crisi convulsive, stato delirante.
L’uso cronico di questi farmaci comporta una dipendenza psichica che l’assuntore non è in grado di rompere e che lo conduce ad uno stato di dipendenza fisica acuta.

Rischi
L'intossicazione cronica produce:
- tremore
- atassia
- sviamento del senso morale o anomalie mentali (la mancanza di
   concentrazione, vuoti di memoria)

L'intossicazione acuta può invece causare:
- convulsioni
- delirio ed allucinazioni

La sindrome d'astinenza si verifica tra le otto e le sedici ore dall'ultima assunzione e comporta dapprima:
- insonnia
- ansia
- vertigini e nausea
- convulsioni
- allucinazioni angosciose
- episodi di paranoia e schizofrenia.

La forma più grave di sindrome astinenziale da barbiturici è uno stato psicotico e psicomotorio paragonabile all'astinenza da alcol, nota sotto il nome di "delirium tremens", e deve considerarsi più grave della sindrome da astinenza da oppiacei.